Quando si parla di Alessandro Bastoni è giusto precisare subito una cosa: nonostante sia da qualche anno in pianta stabile in Serie A, la carta d’identità parla di un ragazzo classe 1999, di esattamente 22 anni. Un ragazzo che per altro gioca in un ruolo delicatissimo che, di solito, soprattutto in Italia, difficilmente vede giovanissimi calciatori diventare titolari a questa età.
E lui non solo ci è riuscito, prima con il Parma e adesso con l’Inter, ma ha anche guadagnato già la convocazione in Nazionale, bruciando le tappe della sua carriera. Per questo, quando si parla di Alessandro Bastoni, certe volte viene dimenticata la sua età, non rendendo giustizia ad un ragazzo che sta superando ogni ostacolo come un vero e proprio veterano. Stesso errore, ad esempio, che si compie con Gigio Donnarumma, altro 1999 che gioca da anni in Serie A e per questo diventa agli occhi della gente un calciatore esperto che non può più commettere errori.
Dell’attuale Alessandro Bastoni sappiamo ormai tutto: un difensore che abbina forza fisica a qualità tecniche non indifferenti, tranquillo nel modo di giocare e preciso nelle chiuse difensive. Se Antonio Conte ormai da due anni non rinuncia mai alle sue doti, un motivo ci dovrà pur essere. Anche perché l’allenatore dell’Inter, dati alla mano, non è uno che certamente si affida ai calciatori giovani con molta facilità. Se lo fa, è perché vede in Bastoni delle qualità fuori dal comune.
“Bastoni lo voleva mezza Serie A ma mi sono opposto alla sua cessione. Voglio lavorarci, ho visto potenzialità fisiche e mentali, fa subito quello che gli chiedi. Sarà il futuro di questa squadra e ora è il presente: è un'alternativa importante. Ultimamente mi sto prendendo qualche rischio. Io e i compagni abbiamo fiducia in lui, schierarlo non è un problema per me”.
GoalL’allenatore dell’Inter commentava con queste parole le prime partite di Bastoni con la maglia dell’Inter, all’inizio della stagione 2019/2020, dopo che in estate (vista la giovane età), si vociferava una possibile cessione in prestito del ragazzo, visto che in quel ruolo i nerazzurri potevano contare sull’esperienza del nuovo arrivato Diego Godin. Ma il ragazzo di Casalmaggiore ci mise veramente poco a scalzare un mostro sacro come il Flaco.
Il resto all’Inter è storia. Ma non tutti ricordano la nascita del Bastoni calciatore. I primi passi mossi dal difensore nel calcio dei grandi. Beh, senza molti giri di parole, si deve tutto all’Atalanta. Uno dei settori giovanili migliori d’ Europa, che ormai da anni sforna talenti su talenti, sapientemente plasmati e trasformati in grandi calciatori da Gian Piero Gasperini, che non ha paura a farli giocare in prima squadra, spalleggiato da una dirigenza che punta tutto sullo sviluppo di quella che in Spagna viene chiamata cantera.
Alessandro Bastoni arriva all’Atalanta a soli sette anni, nel 2006. Compie tutta la trafila delle giovanili della Dea, sempre da titolare in ogni categoria, sempre anni avanti rispetto agli altri ragazzi. Nel giugno del 2016, il difensore diventa campione d’Italia con gli Allievi dell’Atalanta, battendo in finale proprio l’Inter (segno del destino) e segnando uno dei goal decisivi del 2-1 finale (l’altra rete fu segnata da Melegoni, suo ‘gemello’ che adesso milita nel Genoa).
Nella stagione 2016-2017 viene aggregato alla prima squadra guidata da Gian Piero Gasperini. L'esordio da professionista avviene il 30 novembre 2016, a 17 anni, nella gara di Coppa Italia vinta per 3-0 contro il Pescara. Gasperini lo schiera da titolare, senza pensarci, sicuro delle sue qualità. Il ragazzo lo ripaga con un 6.5 pieno in pagella ed una prestazione fuori dalla norma per un giovane di soli 17 anni, schierato al centro della difesa di una squadra ‘codificata’ come l’Atalanta.
Il 22 gennaio 2017 debutta invece in Serie A, nell'incontro vinto di misura contro la Sampdoria. Dopo quell’esordio, Alessandro Bastoni commentò così la vittoria e la sua prima partita a ‘L’Eco di Bergamo’:
“É stato emozionante, sia per la vittoria dell’Atalanta, sia per il mio personale debutto. Il mio esordio è stato inaspettato, per di più era una gara delicata. La mia forza? La tranquillità, ho consapevolezza nei miei mezzi. Devo ancora capire cosa significa la Serie A, fino a qualche settimana fa conoscevo solo la Primavera. Il pubblico è stato fantastico. Chi mi ha aiutato di più? Raimondi, Migliaccio e Grassi. In campo ho giocato accanto a Caldara, che mi ha aiutato molto. Gasperini? Lui mi ha dato molta fiducia, quando deve dirti qualcosa lo fa sempre, anche duramente, questo è un pregio”.
Nell'estate del 2017 viene acquistato dall'Inter, che rimase folgorata dopo appena un paio di apparizioni del giovane calciatore in Serie A. Restò tuttavia alla formazione orobica per un prestito biennale. I nerazzurri sborsarono inizialmente la bellezza di 11 milioni di euro, ma anni dopo (nel 2019) si scoprirà dal bilancio dei nerazzurri che la cifra totale dell’acquisto di Bastoni fu addirittura 31 milioni di euro. Frutto di 5 milioni di euro come premio di valorizzazione e altri 15 per la cessazione anticipata del prestito del giovane difensore, che fu girato poi in prestito al Parma, per la sua prima vera stagione da titolare in Serie A.
Adesso, nel 2021, nessuno storce più il naso per quella valutazione del giocatore, visto che Bastoni ha convinto tutti: sia all’Inter, sia in Nazionale, sia tra gli addetti ai lavori. Pilastro, a soli 22 anni, della squadra nerazzurra. Lui punta allo Scudetto, vicinissimo, e all’Europeo della prossima estate.




