A poco meno di 4 anni dal dramma sportivo vissuto col fallimento, il Bari può finalmente tornare a far festa. L'era targata De Laurentiis regala ai tifosi biancorossi la promozione in Serie B con 3 giornate d'anticipo, divenuta matematica grazie al successo di misura ottenuto sul campo del Latina.
Un percorso lungo, difficile e tortuoso quello intrapreso dai 'Galletti' nel 2018, dove le ceneri derivanti dai problemi societari e dall'addio al calcio professionistico ha portato l'attuale patron del Napoli a puntare ed investire su una piazza da sempre caldissima e assetata di pallone. Troppe le ferite presenti nell'animo dei tifosi baresi, che adesso possono stappare lo champagne grazie ad una stagione 'schiacciasassi'.
La formazione allenata da Michele Mignani - ex difensore del Siena scelto in estate dalla società dopo essersi fatto apprezzare in panchina proprio tra bianconeri e Modena - ha stravinto il Girone C di Serie C, centrando il salto in cadetteria alla giornata numero 35 dopo aver rimandato le celebrazioni domenica scorsa con lo 0-0 del 'San Nicola' contro l'Andria.
Il ruolino del Bari recita 22 vittorie, 9 pareggi, 4 sconfitte e una leadership mai messa in discussione: i momenti più difficili tra fine ottobre/inizio novembre (ko esterni con Virtus Francavilla e Juve Stabia) ed inizio/metà febbraio, quando i passi falsi interni contro Messina e Campobasso avevano fatto preludere ad un calo dei pugliesi.
GettyEd invece i 'Galletti' hanno saputo restare uniti e sono tornati a macinare punti, trascinati da un attacco di categoria decisamente superiore: l'eterno Mirco Antenucci è il faro di questa squadra, l'uomo che nel 2019 scelse di lasciare la Serie A - dove era capitano della SPAL - per sposare il progetto De Laurentiis in C. Ogni annata di Antenucci, 37 primavere, ha fatto registrare uno score da doppia cifra, inclusa quella che sta per concludersi (17 goal) e che ha laureato il Bari regina del proprio girone.
Un altro dei simboli della trionfale cavalcata biancorossa porta il nome di Ciro Polito: l'ex portiere, che dopo l'addio al calcio giocato ha deciso di intraprendere la carriera dirigenziale, nei panni di direttore sportivo ha detto sì al Bari mettendo in atto una campagna acquisti/cessioni di tutto rispetto. Ma soprattutto ci ha messo sempre la faccia con personalità, sia quando c'era da fare promesse che nei periodi meno brillanti della stagione.
Competenze e carattere unite ad un mercato roboante, tradotto negli innesti (in estate e a gennaio) dei vari Mazzotta, Pucino, Gigliotti, Terranova, Di Gennaro - che ha poi risolto il contratto - D'Errico, Cheddira (vice capocannoniere della rosa alle spalle di Antenucci), Paponi, dell'ex interista Ruben Botta, Maiello, Misuraca e del 'figliol prodigo' Cristian Galano, cresciuto nel vivaio del Bari e che a Bari ha deciso di tornare nella finestra invernale per contribuire alla rincorsa promozione. Tutta gente da Serie B, che ha raggiunto profili già in rosa come Citro, Frattali o Di Cesare ed unitamente al calore dei tifosi è riuscita a riportare la città su palcoscenici - per bacino e tradizione - decisamente più consoni.
Getty/GOALD'altronde, nel giorno della sua presentazione, il ds non si era nascosto.
"Proveremo a creare un Bari con senso di appartenenza e con la voglia di lottare. Non ci sono alibi, c'è un solo obiettivo: vincere. La mia filosofia è che chi non è coinvolto si deve fare da parte. Sono pronto a lottare contro tutto e tutti, anche contro i miei stessi giocatori se necessario. Costruiremo un Bari all'altezza.Non sarà un anno di transizione, conosciamo le responsabilità, sono due anni che Bari è in C, l'obbligo è di riprovare ad andare in B".
Il duo Polito-Mignani tra scrivania e panchina ha saputo rilanciare il progetto ADL, con Luigi De Laurentiis (il figlio di Aurelio) al timone del club - grazie ad un 2021/2022 da urlo - e i punti interrogativi piombati sulle teste di chi, 4 anni or sono ha deciso di far rinascere il Bari, cancellati.
'Galletti' in B dopo aver vinto il campionato Dilettanti nel 2018/19 e dovuto assorbire le cocenti amarezze playoff nelle 2 successive annate, che hanno costretto la società a rivoluzionare ed allestire un nuovo organico e un nuovo staff tecnico/dirigenziale per non fallire ancora obiettivo.
Stavolta nessun intoppo nè delusione, il Bari ha vinto il campionato facendo la voce grossa dall'inizio alla fine, piazzandosi al comando del Girone C senza mai farsi contrastare da chi - tra Catanzaro e Avellino - ha tentato di inserirsi nel discorso primo posto.
E allora che festa sia, con un 'San Nicola' ruggente come un tempo e pronto a cavalcare l'ondata d'entusiasmo per la tanto attesa promozione. Adesso la B, col mai nascosto imperativo di tornare ad affrontare al più presto Juve, Inter, Milan, il Napoli e le romane.


