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Barella Inter SampdoriaGetty

Barella lancia la sfida al Napoli: "Vince chi fa meno errori, ma è una Serie A lunga e strana"

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"Sono testardo, molto testardo in tutto ciò che faccio: spesso mostro subito le mie emozioni, è un eccesso di sincerità, forse perché non mi sono mai piaciute le persone false": Nicolò Barella è l'esempio della spontaneità trasferita su un campo da calcio. E lo si nota dalle reazioni: alcune positive, altre un po' meno.

"Vorrei trovare una giusta via di mezzo per stare in questo mondo": intervenuto ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport", il centrocampista dell'Inter ha parlato del suo momento e di quello della sua squadra, che si è ripresa dopo un inizio molto complesso.

"Non si parla di quello che succede nello spogliatoio, ma ci sono dei momenti in cui è bello guardarsi e parlarsi, magari dar la colpa prima a se stessi, e non agli altri. In quel periodo avevamo perso il focus, credevamo che bastasse entrare in campo per vincere e invece non succede mai, soprattutto in questo campionato, il più difficile a cui abbia partecipato. E' lunghissimo e strano, con un Mondiale di mezzo, e per questo ci crediamo. Proveremo a vincere lo Scudetto".

Barella ci crede, nonostante un Napoli che non ha commesso errori.

"Il campionato lo vince chi è più equilibrato e fa meno errori: il Napoli non ne ha commessi, mentre noi ne abbiamo fatti tanti".

E' un giocatore diverso rispetto al passato, questo Barella: lo si nota anche dal punto di vista dei movimenti in campo.

"Sono maturato, ho cambiato un po' il mio gioco: Conte mi ha insegnato a essere meno generoso e più decisivo, poi con Inzaghi è nato un gioco che dà più libertà di scambiare posizione e che mi porta più in zona goal".

Parentesi anche sui suoi compagni impegnati in Qatar, Mondiali che Barella non sta seguendo per la cocente delusione dell'eliminazione con la maglia dell'Italia.

"Lukaku? Il suo addio nel 2021 era stato un colpo molto duro, anche per come era arrivato durante il ritiro. L'Inter di Conte era stata creata attorno a lui, ma sappiamo quanto sia forte e quanta voglia abbia, soprattutto quando viene criticato. Brozovic davanti alla difesa è il migliore al mondo: ci sarebbe anche Casemiro, ma lo interpreta in maniera diversa. Non ho ancora visto mezza partita dei Mondiali, anche perché non riesco a capire il sentimento che provo: non sono lucido di fronte a questo dispiacere enorme".
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