"Tre settimane fa ho iniziato una nuova avventura con tanta voglia ed entusiasmo: mi è stato riscontrato un problema che mi ha impedito di continuare con la pratica sportiva": è inizio agosto e da circa un mese Adrian Bernabé è un nuovo giocatore del Parma. Prende un aereo e torna a casa, a Barcellona, sfidando l'incognito.
Definendolo in termini precisi, un problema cardiaco: uno di quelli che possono anche metterti di fronte alla scelta più difficile. Al crocevia che, da calciatore, non vorresti mai incontrare: smettere, però, non è mai stata un'opzione, per Bernabé.
"Quando ti si presenta un problema, c'è sempre una soluzione. Al terzo giorno in Italia i medici hanno scoperto che qulcosa non andava: ero triste e arrabbiato, poi ho capito che dovevo reagire. Ci sono riuscito anche grazie ai compagni", racconta a La Gazzetta dello Sport.
Dal 5 febbraio è sceso in campo praticamente sempre: il primo minuto, quello disputato al Vigorito contro il Benevento, deve essere stato salvifico. Si era appena lasciato alle spalle 4 mesi di riabilitazione, caratterizzati da ansie da "periodo più duro" della sua vita, come ha spiegato alla Gazzetta di Parma. Uno coi suoi piedi, però, trova sempre una via.
E' cresciuto al Barça, alla Masia: giocava con Eric Garcia, suo amico e compagno di stanza in blaugrana, ma anche con Ansu Fati e Raul Moro. Da quelle parti non ci sono generazioni "deboli": qualcuno esce per forza.
A 17 anni la decisione che cambia la sua carriera: lascia la Spagna per trasferirsi in Inghilterra, al Manchester City. E' la scelta giusta, deve aver pensato: a guidare la prima squadra, i grandi, c'è un certo Pep Guardiola, ma l'allenatore che più segnerà il suo destino è Enzo Maresca, sulla panchina delle giovanili dei Citizens dal 2020. Ma ci arriveremo più avanti.
GettyGuardiola lo sposta dalla trequarti alla cabina di regia e lo fa esordire tra i professionisti in Carabao Cup nel settembre del 2018, contro l'OXford, quindi lo schiera in altre 4 gare, portandolo più volte in panchina. Fa parte comunque del gruppo di allenamento del City: allenarsi con i Top ti cambia la vita, ma anche la prospettiva.
"Appena vidi Mahrez toccare palla, mi imposi di dover migliorare per poter competere con lui: era inarrestabile".
Quando Maresca viene chiamato ad allenare il Parma, uno dei primi pensieri riguarda proprio Bernabé: gli parla, gli consiglia il calcio italiano. Lo spagnolo accetta. Il resto è storia.
Il presente, se possibile, dice anche di più: dopo il goal contro la SPAL, siglato a fine febbraio, contro il Cosenza ha contribuito con una doppietta al successo del Parma, sotto il diluvio del Marulla. Non pensa quasi più ad agosto: pensa solo al futuro. A godersi il momento. Il resto arriverà.
