Tra i giocatori che nell'estate del 2018 hanno lasciato la Spagna per approdare in Italia ce ne sono due che hanno in qualche modo caricato di aspettative il loro arrivo alla Juventus: il primo, avrete capito, è Cristiano Ronaldo. Il secondo è Pablo Moreno.
Classe 2002, capelli lunghi e atteggiamento sfrontato: si presenta a Torino come un giocatore che conosce già certi ambienti calcistici, ed effettivamente è così: è cresciuto nella Masia del Barcellona da quando aveva 10 anni, vorrà pur dire qualcosa.
Il suo trasferimento alla Juventus è accompagnato dalla solita etichetta da "predestinato" che di solito caratterizza tutti i giocatori prodotti dalla cantera blaugrana, con alcune particolarità.
Nel caso di Moreno il biglietto da visita erano i 200 e più goal messi a segno nelle giovanili del Barça, che ne facevano un prospetto importante per le formazioni giovanili bianconere. Non è stato così.
Gioca con la Juventus Under 23 in Seire C, debuttando il 18 novembre, ma rimane a Torino fino al 2020, quando si trasferisce al Manchester City: l'avventura in bianconero, insomma, non è andata benissimo.
Nonostante la giovane età e le aspettative il ragazzo non riesce a imporsi, né a esordire in prima squadra: l'esperienza in Inghilterra, comunque, non cambia le sorti della sua carriera.
Viene girato in prestito al Girona, che fa parte dell'universo "City", giocando in Segunda Division e Copa del Rey: le prime esperienze "da grande", che comunque non lasciano il segno.
Così, a 20 anni, lo spagnolo deve ripartire da capo in un nuovo Paese: a fine luglio è stato ufficializzato il suo trasferimento in Portogallo, al Maritimo.
Una piccola realtà del massimo campionato portoghese, nonché squadra di Madeira: patria di Cristiano Ronaldo. Un segno del destino, forse, di quelli che ti riportano indietro nel tempo: al 2018 e a quando la sua carriera ha preso una piega inaspettata, in negativo.




