Sette goal, piedi e testa da calciatore moderno. Antonin Barak si è preso in un attimo il Verona e del progetto Juric è una certezza. Già, Juric, l'uomo capace di sfruttare al meglio le doti della rosa in un 3-4-2-1 che sa d'Europa esaltando i singoli a disposizione.
L'Hellas vola, per il secondo anno di fila ha stupito e strappato applausi all'Italia del pallone e che da settembre si gode un Barak a 5 stelle: 7 goal in campionato, prezioso e devastante nel giocattolo gialloblù.
Il centrocampista ceco (super anche in Nazionale), professione mezzala, gioca e ragiona da trequartista: un '10' all'avanguardia, uno che non reincarna lo Zidane di turno ma che nel calcio di oggi ha fatto suo il copione dell'uomo capace di far danni tra le linee. Fisico e qualità, Barak è questo.
A 26 anni, l'ex Udinese nella città di Giulietta ha trovato l'oasi felice: infortuni e risalita lo hanno reso ciò che è oggi, un talento purissimo in grado di abbinare intelligenza tattica e caratteristiche totali. Per il resto c'è la mano di chi lo allena, la cui intuizione di piazzare il ragazzo tra centrocampo e attacco si è rivelata top. Barak + Zaccagni è la formula che ha salvato il Verona con largo anticipo, e che consente agli scaligeri di stazionare a ridosso della zona Coppe.
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GettyUn finto '10' bravissimo a fare il '10', senza dimenticare come si recuperano palloni e si va al corpo a corpo con gli avversari. Mancino educatissimo, abilità aeree, una stazza importante: a Barak, per risultare completo, non manca poi così tanto.
Ne sanno qualcosa Napoli e Juve, punite dal ceco, ne sa il Cagliari - l'ultima vittima di Antonin - trafitta dal sinistro potente e chirurgico del 7 dell'Hellas (come le reti in stagione) nello 0-2 in terra sarda che ha sigillato la salvezza.
"Sì, lo possiamo dire: siamo salvi. Ma non vogliamo di certo accontentarci. Il nostro campionato non finisce qui. I miei 7 goal? Mi piacerebbe non fermarmi e provare ad andare in doppia cifra".
I Pozzo lo hanno portato in Italia pescandolo nello Slavia Praga, i guai fisici ne hanno condizionato l'esplosione in Friuli, il prestito a Lecce ha ridato certezze e continuità al ragazzo. Ora l'avventura di Verona (ancora in prestito, ma con un obbligo di riscatto già diventato realtà), dove Barak si è rivelato ideale per il calcio di Juric e col quale ha tagliato il cordone che lo teneva legato all'Udinese.
Ripensando all'adolescenza complicata, fatta - come racconta la 'Gazzetta dello Sport' - di problemi alla spina dorsale, la cui malformazione gli ha creato non pochi tormenti in fase di sviluppo, nonchè degli atti di bullismo subiti ai tempi del Dukla Pribram, quanto sta accadendo connubia al meglio favola e rivalsa.
Ma dopo un'annata simile, che ne sarà del gioiello ceco? Numeri e giocate hanno già acceso i fari su di lui, in particolare quelli delle due romane, delle due milanesi e del City di Guardiola, stregato dalle mirabilie di Barak. Con la salvezza in tasca l'Hellas può godersi le ultime fatiche del 2020/21 e ragionare, così come il suo talento: di tempo per sedersi a tavolino, ce ne sarà.


