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Axel Kei RSL AcademyMLS

Axel Kei, baby fenomeno: spazza via ogni record, in campo tra i professionisti a 13 anni

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Si fa presto a definirlo fenomeni, promesse, 'nuovi' Messi, nuovi Maradona, eredi con un futuro luminoso. La cronaca sportiva è spesso figlia di un destino già segnato per giovani interpreti capaci di frantumare ogni record. Sempre più Under, con una carta d'identità sempre più lontana dalla maggiore età. Quello che è successo negli Stati Uniti con Axel Kei, però, non si era veramente mai visto. I paragoni si sprecano, la strada sembra già segnata verso l'infinito. Andiamoci piano.

Quel che è certo è quanto fatto da Kei a livello di numeri. Scendendo in campo nella sfida tra i Real Monarchs e i Colorado Springs Switchbacks, non solo il classe 2007 è diventato il più giovane calciatore nella storia del soccer a stelle e strisce a scendere in campo come professionista, ma è divenuto anche lo sportivo in generale a raggiungere un tale traguardo. Football americano, baseball, hockey, basket? Nessuno aveva mai giocato a 13 anni insieme a ragazzi di un'altra generazione.

Ma chi è Kei? Attaccante nato in Costa d'Avorio, Kei è stato ingaggiato dal Real Salt Lake, compagine di MLS con cui potrebbe esordire, a questo punto, prima del previsto. Impossibile attualmente, visto e considerato i 13 anni, ma non è detto che nel prossimo biennio non possa già giocare contro ventenni e trentenni ad alti livelli, per competere ai più grandi trofei, individuali, e non.

Del resto Kei ha già vinto la classifica cannonieri della MLS NEXT Cup U15, insieme allo stesso campionato in maglia Real Salt Lake giovanile ed ora ha già trovato l'esordio con i Monarchs, la squadra riserve che milita nella USL Championship, la Serie B nord-americana, dietro la MLS. Per questo l'esordio di Axel è stato così pubblicizzato, non solo perchè si parla di un 13enne. Si parla di un 13enne sceso in campo nel secondo livello di un torneo in rapida espansione come quello di Stati Uniti e Canada.

13 anni e 9 mesi per Kei, punta centrale rapida e fisica, che ricorda non solo per la giovane età Youssoufa Moukoko, attaccante del Borussia Dortmund capace di demolire i giovani dati in Europa, tra Germania e Champions League. Stessa struttura, stessa posizione, stesso livello troppo altro rispetto ai pari età che l'hanno spinto a sfidare rapidamente giocatori professionisti da quindici stagioni. Se non di più.

Rispetto a Moukoko è però più alto (185 cm rispetto ai 179 del tedesco) e anche più esplosivo. In più può contare sul mancino come arma per scardinare difese e abbattere porte. Oltre i sensazionalismi serve però mettere le cose in chiaro guardando il passato, considerando l'esempio Freddy Adu.

Nel 2003 Adu secesa in campo a 14 anni, divenendo il più giovane giocatore nella storia del calcio e dello sport americano, allontanando il record di Fred Chapman, che a fine '800 giocò 14enne nella MLB, il massimo torneo di Basebell degli Stati Uniti. Chapman giocò ad alti livelli solamente nel 1887, come del resto Adu, persosi tra le serie inferiori nel corso della sua carriera, risultando spesso svincolato e con poche presenze nel curriculum, tra Svezia, Serbia e Finlandia.

Kei è diverso da Adu e Chapman? Impossibile dirlo ora, considerando che dovrà reggere alla pressione, ai paragoni e alle aspettative. La famiglia del ragazzo, il Real Salt Lake e lo stesso Axel dovranno lavorare per tenere i riflettori lontani, o almeno convincerci. Solamente quando comincerà a segnare con grande continuità, e nel lungo periodo, a 15, 18 o 20 anni, potrà realmente strappare un giorno sì e l'altro pure, le prime pagine dei giornali, cartacei o web, di tutto il pianeta.

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