Pubblicità
Pubblicità
Anthony Elanga Atletico UnitedGetty

Anthony Elanga, il talento 'salvatore' del Manchester United in Champions League

Pubblicità

Per i giovani che si fanno strada, a volte basta un guizzo per essere notati. Un passaggio, una qualità specifica o un goal. Anthony Elanga, ad esempio, sa cosa significa cogliere le occasioni. Dalll'inizio. Ha sfruttato a dovere la chance concessagli nella semifinale della Youth Cup contro il Chelsea a fine ottobre 2020.

"Non vedo l'ora di mostrare a tutti ciò di cui sono capace".

E seppur non abbia trascinato il Man United al successo, Elanga non ha perso l'occasione di mostrare le proprie capacità.

La giocata con cui ha scheggiato la traversa in acrobazia è diventata virale, tanto da veder finire il proprio nome tra le prime 20 tendenze Twitter: ad Old Trafford, ci si augurava che fosse stata solo la prima volta di una lunga serie. Ed è stato così: il goal contro l'Atlético Madrid al primo pallone tocccato, negli ottavi di finale di Champions League per gelare il Wanda Metropolitano, lo ha confermato.

Insignito del premio 'Jimmy Murphy' nel 2019/20, assegnato al miglior giovane dell'anno dello United, Elanga è stato incluso da Solskjaer tra i convocati per l'amichevole con l'Aston Villa l'estate successiva e ha continuato a stupire. Con Rangnick, invece, è entrato in pianta stabile nel giro della prima squadra.

Svedese di nascita, già nel giro dell'Under-21, a Manchester dal 2015, ha sempre avuto grandi ambizioni. Queste erano state le parole del talento svedese a GOAL nell'autunno 2020.

"In allenamento lavoro sempre duro e in partita cerco di giocare nello stesso modo: sono felice, mi diverto. Guardo talenti come Greenwood e Rashford, sono la dimostrazione che se ti impegni e lavori duramente ogni giorno, puoi fare strada. Abbiamo un allenatore che si fida dei giovani, quindi devo solo continuare così".

Per quanto quella straordinaria giocata in Youth Cup abbia contribuito a farlo conoscere ai tifosi, è il suo ritmo 'elettrico' che ha permesso a Elanga di distinguersi dai suoi coetanei.

E' una caratteristica che ha eredito da suo padre Joseph, che ha giocato per 13 anni in Grecia, Danimarca e soprattutto Svezia, dove ha vestito la maglia del Malmö in due periodi. Inoltre è stato impiegato per 17 volte con la nazionale del Camerun. Elanga lo ha ricordato così.

"Ricordo quando lo guardavo. Era un terzino sinistro. Era veloce, ma io ovviamente lo sono di più! Era un duro e lo è ancora. Dopo le partite mi dice dove ho fatto bene e dove ho bisogno di migliorare, il che è positivo. E' importante avere un supporto del genere che non ti faccia sentire appagato dopo ogni singola partita. Si può sempre fare di meglio, averlo vicino è un'ispirazione".

Se Joseph è una garanzia in termini di sicurezza e mentalità, è pur vero che il suo precedente ruolo di difensore ha obbligato Anthony a guardare altrove per trarre ispirazione in attacco.

"Dico Samuel Eto'o o Thierry Henry. Ovviamente mio padre giocava con lui (Eto'o, ndr) e mi diceva che era un esempio da seguire per come si muoveva in campo. Le posizioni sono simili, così come per Henry, quindi probabilmente erano loro due che ammiravo di più crescendo".

Essendo la sua tecnica già stata paragonata a quella di Henry da Gary Neville, sembra che Elanga sia sulla strada giusta per emulare uno dei suoi eroi.

E il lampo del Wanda, che arriva dopo il rigore sbagliato costato la qualificazione agli ottavi di FA Cup lo scorso 4 febbraio, lo conferma. Rangnick gli ha dato fiducia da subito, lui l'ha ripagata. Due goal in Premier League contro Newcastle e Leeds, poi il lampo da Champions valso l'1-1 finale. 19 anni e una lunga strada davanti.

Al termine del match, il risolutore della notte madridista, sul fronte Red Devils, ha commentato così il suo primo goal in Champions League:

"Penso sia stato anche il mio primo tocco. Ho sempre sognato momenti come questo, segnare in Champions League contro grandi squadre europee come l'Atletico Madrid, un sogno che diventa realtà. E' soltanto la prima partita, però, dobbiamo essere pronti per il ritorno a Old Trafford". Le sue parole a 'BT Sport'.

Ripagata appieno la fiducia concessagli da Rangnick:

"Mi ha detto di correre alle spalle dei difensori per provare a sorprenderli. E che quando avrei avuto l'opportunità di coglierla. Ci tenevo ad ottenere un buon risultato per i nostri tifosi che hanno fatto molta strada per essere qui".
Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0