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Jose Mourinho Wesley Sneijder Inter Serie A 29082009Getty Images

L'anno da Pallone d'Oro di Sneijder, all'Inter su consiglio di un barista

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In campo lo chiamavano il 'folletto' olandese per le sue misure tutt'altro che da corazziere, che cozzavano con quei piedi magici e capaci di tutto: Wesley Sneijder ora non gioca più, ma il ricordo lasciato nella mente dei tifosi dell'Inter è ancora vivo e nitido, come se si potesse toccare con mano.

E pensare che il suo arrivo a Milano, avvenuto nell'agosto 2009, fu 'merito' di un barista che lo consigliò a Massimo Moratti, come da lui stesso ammesso qualche tempo fa.

"A Forte dei Marmi parlai con un barista che mi disse: 'Presidente, ci manca un giocatore che dia le accelerate decisive in mezzo al campo. Sneijder'. Mi persuase così tanto che chiamai Branca per sentire Mourinho, il quale esclamò 'Magari'. La trattativa fu facilitata dal fatto che al Real Madrid Sneijder non trovava spazio. Quel barista non l'ho più rivisto, volevo ringraziarlo".

Alla fine il 'consiglio' va a buon fine, tanto che Sneijder viene presentato il 28 agosto 2009: tempo un giorno ed è subito gettato nella mischia da Mourinho, non in una gara qualunque ma nel derby contro il Milan, battuto con un sonoro 0-4. In quella partita Sneijder è tra i migliori, mostrando già un'ottima confidenza con quei nuovi compagni conosciuti soltanto alcune ore prima.

L'olandese diventa immediatamente imprescindibile per l'undici titolare nerazzurro in cui recita un ruolo da attore protagonista, sfornando assist come se nulla fosse in campionato e in Champions League: proprio l'Europa rappresentava l'ossessione degli interisti, 'stufi' di vincere solamente in Italia e di collezionare brutte figure oltre i confini nazionali.

Ed è in Champions che Sneijder segna uno dei goal più pesanti della sua carriera: quello al minuto 89 di Dinamo Kiev-Inter, valevole per la vittoria finale ottenuta dopo una rimonta clamorosa, maturata in tre minuti quando il punteggio era di 1-0 in favore degli ucraini. Quel goal permette ai nerazzurri di evitare quella che sarebbe stata una probabile eliminazione, uno sliding doors come ce ne sono a bizzeffe nelle storie dei grandi trionfi.

Mario Balotelli Wesley Sneijder Inter 2009-2010

Uno dei punti più alti dello Sneijder interista è senza dubbio la doppietta messa a segno contro il Siena nel gennaio 2010: entrambi i goal sono due gemme su calcio di punizione, una più bella dell'altra, utili per rialzare la testa e prendersi i tre punti certificati poi da una rete di Samuel in pieno recupero.

È nel derby di ritorno che Sneijder si becca un cartellino rosso inaspettato: applauso ironico all'arbitro Rocchi che lo espelle senza pensarci due volte. Episodio che però non influirà sul risultato finale (2-0 per l'Inter), nonostante i ragazzi di Mourinho chiudano addirittura in 9 contro 11.

Da lì in poi è un'escalation verso l'eccellenza calcistica: l'olandese gioca da campione vero quando conta di più, come il 16 marzo 2010 allo 'Stamford Bridge' di Londra dove si inventa un assist visionario per lanciare a rete Eto'o, autore del goal decisivo che qualifica l'Inter ai quarti di Champions contro il CSKA Mosca.

Nel match di ritorno contro i russi va in scena il pezzo forte di Sneijder, la punizione: Akinfeev battuto e l'Inter si regala la semifinale con il Barcellona, altra tappa da cerchiare in rosso sul calendario, a cui l'ex Real Madrid risponde, ovviamente presente. Suo il goal del momentaneo 1-1 nel primo round di San Siro, che dà il via alla rimonta fino al 3-1 che poi sarà difeso strenuamente nel ritorno del 'Camp Nou'.

Ma è maggio il mese che incorona Sneijder e l'Inter: il 'Triplete' è realtà e all'orizzonte si scorge addirittura la possibilità di rendere il 2010 un anno irripetibile con il Mondiale sudafricano, a cui l'Olanda partecipa come una delle favorite per il successo finale. Ed effettivamente gli 'Orange' superano ogni ostacolo fino ad arrivare in finale contro la Spagna: un goal di Iniesta al 116' spezza i sogni di Sneijder e di un intero popolo, impedendogli anche di esultare in ottica Pallone d'Oro.

Sneijder infatti termina al quarto posto, fuori dal podio che vede il trionfo (a sorpresa) di Lionel Messi: con un Mondiale in saccoccia, l'olandese avrebbe probabilmente fatto suo anche il trofeo individuale più prestigioso, sfumato a quattro minuti dal termine dei supplementari e in una finale in cui gli interisti avranno certamente fatto il tifo per lui.

Sneijder si consolerà sposando la stupenda Yolanthe Cabau, per amore della quale diventerà cattolico con il rito del battesimo in quel di Appiano Gentile, lasciato nel 2013 per volare in Turchia al Galatasaray e consentire ad un'Inter in completa difficoltà economica di respirare con il suo sacrificio. Ma i tifosi nerazzurri ancora ringraziano quel barista lungimirante che riuscì a convincere Moratti in quella calda estate del 2009.

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