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Eintracht Frankfurt Amin Younes JubelDANIEL ROLAND/POOL/AFP via Getty Images

La rinascita di Amin Younes: meteora a Napoli, protagonista all'Eintracht Francoforte

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In due anni e mezzo al Napoli, AminYounes si è dovuto accontentare delle briciole. 27 presenze, 4 goal, tanti spezzoni di partita, poche occasioni. Chiaro, essere un esterno d'attacco che predilige partire da sinistra e giocare al San Paolo, con Lorenzo Insigne diretto concorrente per il ruolo, non è facile per nessuno. Chiedete a Mertens, che si è reinventato da punta. Peraltro con risultati strepitosi.

Il tedesco classe 1993, invece, non si è reinventato come ha fatto il belga ex PSV. Vuoi perché forse non si è mai trovato abbastanza in alto nelle gerarchie, vuoi per la concorrenza molto folta. Di certo, quando aveva deciso di lasciare l'Ajax per arrivare in Serie A, le aspettative su quel ragazzo cresciuto nel Borussia Mönchengladbach erano molte.

In Eredivisie con l'Ajax entrava in un goal ogni due partite, era uno dei titolari della squadra di PeterBosz. Nell'estate 2017 si era anche guadagnato la possibilità di giocare con la maglia della nazionale tedesca: era stato parte della spedizione nel successo della Germania in Confederations Cup in Russia.

Dall'8 ottobre 2017, però, il suo capitolo in nazionale si era chiuso. Meno spazio ad Amsterdam, poi il passaggio a Napoli e ancora meno minuti. In realtà, il suo adattamento in città era stato fantastico, anche per sua stessa ammissione. Un video di lui che palleggiava con un bambino in strada era diventato virale sui social. E in quegli scampoli di partita aveva offerto buone prestazioni.

Poi, l'estate scorsa, l'occasione di tornare in Germania e vestire la maglia dell'Eintracht Francoforte. A 27 anni, di nuovo in Bundesliga. Mancava dal 2014. Quando ancora giocava nel Gladbach. Prima di andare a Kaiserslautern in seconda divisione, prima di volare in Olanda e in Italia. La chiamata delle Adler lo ha convinto: prestito biennale. In una squadra che gioca un calcio offensivo. Come piace a lui.

Eintracht Frankfurt Amin Younes Aktion HanauRonald Wittek - Pool/Getty Images

I risultati si sono visti alla lunga. L'inizio è stato un po' traumatico: solo spezzoni di gara, poche vittorie, una condizione fisica approssimativa. E poi lo stop forzato a causa del Covid-19. Al rientro in campo è cambiato tutto. L'Eintracht ha inanellato una serie strepitosa di 11 risultati utili consecutivi con 9 vitttorie totali. Dal 15 dicembre, inizio della striscia, Younes non è mai uscito dalla formazione titolare.

Tre goal, due assist e una prestazione contro il BayernMonaco che ha fatto strabuzzare gli occhi anche a Joachim Löw in tribuna. Goal di pura classe, poi un tentativo da centrocampo di segnare a Neuer, mancando la porta davvero per una questione di centimetri. Giocando insieme a Kamada o a Barkok alle spalle della punta, spesso un altro ex Serie A come André Silva. E una maglietta che ha ricordato la strage di Hanau, in cui sono state uccise otto persone.

Una continuità che non poteva essere ignorata anche in chiave nazionale. La convocazione è stata la naturale conseguenza: Löw lo ha chiamato per le sfide di marzo. Tre anni e mezzo dopo l'ultima volta. Il percorso verso l'Europeo è ancora lungo, ma rispetto ad un anno fa è cambiato tutto: ora Younes è di nuovo protagonista. La rinascita è completata. Con tanta nostalgia del mare di Napoli, ma godendosi l'ombra dei grattacieli di Francoforte sul Meno.

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