Il Derby a Milano, come in tutte le città del mondo, non sarà mai una partita come le altre. Troppo forte la rivalità tra rossoneri e nerazzurri. Rivalità che a volte travalica il semplice sfottò superando decisamente le righe del politicamente corretto.
Basti pensare a quanto successo a maggio del 2007 quando, in occasione della festa per celebrare la Champions League vinta dal Milan in quel di Atene, uno dei senatori rossoneri scivola sulla più classica delle bucce di banana.
Massimo Ambrosini infatti durante la parata per le strade della città sul pullman scoperto alza uno striscione rivolto ai cugini interisti, freschi di vittoria del secondo Scudetto consecutivo dopo quello ottenuto a tavolino per i noti fatti di Calciopoli.
"Lo Scudetto mettilo nel culo", recita lo striscione passato ad Ambrosini da qualche tifoso rossonero ed esposto per alcuni secondi dall'ex centrocampista. Abbastanza per essere immortalato dai fotografi e finire sulle prime pagine.
L'Inter, ovviamente, non la prende benissimo tanto che il Milan è costretto alle scuse. Ambrosini per quell'episodio verrà deferito e pagherà una multa. Stessa sorte toccherà al club rossonero.
Il mondo nerazzurro però non dimentica l'affronto subito e così nel 2009, dopo la vittoria del quarto Scudetto consecutivo, tocca a Materazzi rispondere con un altro striscione dello stesso tenore: "Ambrosini nel mio culo c’è ancora posto". Chiaro, ovviamente, il riferimento al tricolore appena conquistato.
"E’ un messaggio ironico e scherzoso, non volgare. Magari poco elegante, ma non va messo sullo stesso piano di quello di Ambrosini. Quello era un insulto, questo una risposta che i tifosi avevano dentro. E io mi sento un tifoso. Una presa in giro, forse non da lord...".
Il tutto mentre qualcuno legge presunti insulti ad Ambrosini in un labiale di Cambiasso e Mourinho qualche settimana prima non aveva certo lesinato critiche al centrocampista rossonero.
"Zeru tituli? Io ricordo molto bene Ambrosini che insultava 10 milioni di interisti, sono passati tanti anni e non l'ho visto chiedere scusa. È un giocatore carismatico, importante per il Milan, e non l'ho mai visto chiedere scusa. Resta nella mia memoria quando lo fece Eto'o e si scusò con i tifosi del Real, fu uomo. Ambrosini vive a Milano e non l'ha mai fatto".
Perchè un Derby non sarà mai una partita come tutte le altre. Dentro e fuori dal campo.




