GOALMunitevi di memoria fotografica, amore per il calcio e predisposizione per il vintage. L'Alzano Virescit diventa storia da rievocare, un pezzo di infanzia/adolescenza fatto di curiosità, ricordi e tanta nostalgia.
Come dimenticare quegli scacchi neri su sfondo bianco? Un outfit più unico che raro, simile a ciò che indossava la vecchia e cara Nazionale Piloti guidata dal mitico Michael Schumacher e da Giancarlo Fisichella (se volessimo, ne verrebbe fuori un libro). Maglia a scacchi come la bandiera del traguardo, un traguardo - tagliato dall'Alzano Virescit nel 1999 - che tutt'oggi comporta ricordi dolcissimi.
La favola dell'Alzano è frutto di quanto accade nel '93, quando la squadra del paese situato nei pressi di Bergamo (Football Club Alzano) si fonde con la Virescit Boccaleone - club dell'omonimo quartiere della città dei Mille - che nel frattempo imperversa in C tentando il clamoroso grande salto in cadetteria. Impresa sfiorata ma poi crollo verticale, tanto da rendere necessario l'incrocio di energie ed intenti con l'Alzano.
Ed eccoci al miracolo sportivo a scacchi bianco e neri, un'ascesa durata 6 stagioni durante le quali dai Dilettanti si passa attraverso promozioni in terza serie ed annate ambiziose. Fino a quella 1998/99, in cui l'Alzano Virescit (prodotto della 'fusion' tra Alzano e Virescit Boccaleone, appunto) si prende lo scettro del girone A di C1 vincendo il campionato davanti al Como. Bandiere al vento come quando la Ferrari vince un Gran Premio, tifosi impazziti: impresa compiuta, è Serie B!
Condottiero della scalata Claudio Foscarini, che più tardi si farà apprezzare al timone del Cittadella, il quale regala e si regala un sogno. Alzano nei piani alti del calcio italiano, poco più di 10mila anime pronte a salire sull'ottovolante per affrontare rivali del calibro di Napoli e Samp nonchè i cugini dell'Atalanta. Atalanta che all'Alzano presta lo stadio (impossibile rendere a norma il 'Pesenti Pigna', l'impianto presente in paese): i match interni dello storico campionato cadetto vengono disputati all'allora Atleti Azzurri d'Italia, oggi ribaltato e convertito nella moderna e tecnologica 'Gewiss Arena'. Tutto molto bello, suggestivo, inusuale. E' il pallone di una volta, meno attaccato al denaro e più dedito ai sogni.
Ai nastri di partenza del GP di Serie B l'Alzano Virescit si presenta con qualche nome - per un motivo o per un altro - divenuto più famoso di altri: su tutti il 21enne Simone Barone, talento in fase di apprendistato al Parma e spedito qua e là in prestito per farsi le ossa. Barone - rivelatosi l'uomo dal curriculum di maggior prestigio, vedi la tanta Serie A e soprattutto il Mondiale del 2006 vinto in Germania con l'Italia di Lippi - nel '99/2000 viene ceduto per una stagione ai bergamaschi, arricchendo una rosa che scorrendo l'elenco regala gioie agli 'aficionados' del calcio. Alex Calderoni in porta, Francesco Bega in difesa, Giorgio Gorgone a centrocampo, Matjaz Florijancic (un altro che di nostalgia ne dispensa a bizzeffe) e Florian Myrtaj in un reparto avanzato dove spicca anche bomber Giacomo Ferrari. Ferrari, il cecchino capace di trascinare a suon di goal l'Alzano in B vivendo da protagonista l'intera scalata tra il '94 e il 2000 partita col matrimonio col Boccaleone. Ferrari in maglia bianconera a scacchi, come la bandiera del traguardo: binomio perfetto, tutto torna.
Poi c'è lui, Armando Madonna, uno che ad Alzano Lombardo è nato e che corona il sogno di giocare la Serie B da capitano con la squadra del paese che gli ha dato i natali: cuore, talento e fascia al braccio, da quelle parti un'istituzione. Madonna oggi allena, ha iniziato a farlo proprio con l'Alzano e di recente ha guidato l'Inter Primavera da cui si è separato al termine del 2020/2021.
Inesperienza, emozione? Ma cosa, Cenerentola a chi?! L'Alzano Virescit parte a mille, rende lo stadio di Bergamo terreno difficilissimo da conquistare e si cala a dovere nel DNA della B, scrollandosi di dosso l'etichetta di avversaria materasso alla quale strappare scalpi in scioltezza. Lo dice il ruolino dell'andata, perché scorrendo calendario e risultati i bianconeri giungono al giro di boa a quota 26 punti (battendo Chievo, Genoa ed Empoli), bottino importante per una novella neopromossa. Notevole il filotto registrato tra inizio ottobre e fine novembre '99, con 4 vittorie e 4 pareggi per un totale di 8 gare senza mai andare ko.
Un sogno dentro l'altro, un cammino salvezza che porta in dote sorrisi e alimenta la speranza di porre un ulteriore tassello per spiccare definitivamente il volo in un futuro non troppo lontano: nel mezzo anche passi falsi dolorosi come lo 0-4 interno col Napoli o la sconfitta nel derbyssimo con l'Atalanta, ma a gennaio la classifica alla 'banda' Foscarini sorride.
Nella seconda parte del campionato il percorso dell'Alzano però subisce qualche scossone di troppo: nessun tracollo, ma ai 26 punti dell'andata se ne aggiungeranno soltanto 16 (compreso il pari nel derby di ritorno contro la Dea). Troppo pochi per restare in B: salvezza sfiorata e non centrata. L'Alzano chiude la stagione a 42, staccato di appena 3 lunghezze da Pistoiese e Cesena, poi contro nello spareggio per non retrocedere (la spunteranno i toscani). A Foscarini e ai suoi ragazzi il miracolo non riesce, si torna in Serie C1, un limbo che decreta l'inizio della fine.
Sì, perchè da sogno quello dell'Alzano Virescit si trasforma pian piano in una discesa verticale: altre retrocessioni, problemi finanziari e un fallimento che diventa naturale conseguenza della picchiata verso il basso. Nell'estate del 2003 l'Alzano Virescit scompare, vedendo messo il punto a una favola decennale: tra nuove cordate, progetti da zero e ulteriori fusioni si rimuovono anche il bianco e il nero. Colori sociali rivoluzionati: oggi esiste la Virtus CiseranoBergamo, rigorosamente rossoblù e iscritta al campionato di Serie D.
La favola Alzano è un ricordo ormai lontano, consumato dalle menti degli appassionati. Una storia breve ma intensa, che per interesse, folklore e colore merita di restare viva e di non finire nel dimenticatoio. Una mano abbiamo provato a darla noi, con l'augurio di potercene godere e raccontarne tante altre.
