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Allegri Malmoe JuventusGetty

Allegri fa il punto sull'infermeria: "De Ligt e Chiesa ok, out Kean, De Sciglio e Ramsey"

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Reduce dalle due sconfitte consecutive patite in campionato contro Verona e Sassuolo, la Juventus torna a concentrarsi sulla Champions League sapendo che ad attenderla c’è il primo importante bivio della stagione. La compagine bianconera affronterà infatti lo Zenit in un match che mette in palio i punti che possono valere la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta del torneo.

Massimiliano Allegri ha presentato la gara nella consueta conferenza stampa della vigilia: con una vittoria o un pareggio arriverebbe l'aritmetica certezza del passaggio agli ottavi di finale.

"Centrare il primo obiettivo della stagione sarebbe bellissimo, ci darebbe l'opportunità di lavorare più tranquillamente e di concentrarci sul campionato".

L'infermeria comincia a svuotarsi con i recuperi di De Ligt e Chiesa, nulla da fare per gli altri tre acciaccati.

"De Ligt e Chiesa stanno bene, Kean, De Sciglio e Ramsey non sono disponibili. Tutti gli altri sono a disposizione, deciderò domattina chi giocherà".

Il tandem Arthur-Locatelli è una delle valide soluzioni per un centrocampo tecnico e allo stesso tempo incisivo dal punto di vista caratteriale.

"Con tutte queste gare è difficile che possa esserci una coppia in grado di giocarle tutte. Potranno essere schierati insieme oppure no, dipende da chi saranno gli altri oltre i centrocampisti".

PS AllegriGoal

Il mondo attorno alla Juventus si è capovolto in pochissimo tempo.

"C'è rabbia e dispiacere, abbiamo buttato a mare in 5 giorni ciò che abbiamo fatto in un mese e mezzo. Siamo tornati al punto di partenza: questo deve farci riflettere. Dei 15 goal presi, 11 li abbiamo subiti in 6 gare contro squadre che, con tutto il rispetto, stazionano tra il decimo e il ventesimo posto".

La difesa a tre è un'opzione ma non è l'unica cura ai mali dei bianconeri.

"Se passando alla difesa a tre avessi la certezza di non subire reti, allora giocherei anche a sette. Il problema non è questo, ma il miglioramento della fase difensiva durante i 90 minuti. Anche a San Pietroburgo non siamo stati bravi sotto questo aspetto, abbiamo concesso qualcosa di troppo in una gara all'apparenza tranquilla. I numeri sono questi e da qui non si scappa, contro squadre di questo tipo bisogna alzare le antenne".

"Dobbiamo lavorare e stare zitti, è bravo solo chi vince e dobbiamo farlo: spiegare perché lo hai fatto non serve a nulla e tutto rimane lì. Ora conta solo stare in silenzio, di che dobbiamo parlare?".

La coesistenza in attacco di Morata, Dybala e Chiesa è più che possibile.

"Morata, Dybala e Chiesa hanno già giocato col Sassuolo, no? Le squadre possono permettersi tutto e il contrario di tutto. Dipende dalle condizioni dei ragazzi: Federico domenica era out, domani ci sarà e magari giocherà dall'inizio. Alvaro? Non è che uno diventa scarso all'improvviso, il discorso di prima vale anche per lui: lavorare in silenzio, poi i risultati verranno sicuramente".

Allegri ha voglia di tornare a scrivere nuove ed emozionanti pagine del libro della storia juventina, sebbene il percorso sia caratterizzato da salite ripide e ostacoli.

"Io mi sento l'allenatore della Juventus e voglio rimanere a lungo per tornare a vincere, anche se non è facile. Servono tempo e costruzione: cinque giorni fa le cose andavano bene, poi abbiamo buttato via tutto. Ora un pezzetto alla volta: pensiamo prima alla Champions, poi spazio alla Fiorentina".

"Alleno una squadra intelligente che sa capire il momento, alzare la voce è inutile. Nessuno si aspettava due sconfitte del genere. Bisogna reagire, vincere contrasti e duelli aerei: il Verona ha commesso 25 falli, noi appena 8. E' anche una questione di approccio tra le cosiddette grandi partite e le normali: è da quest'ultime che passano i campionati e noi le abbiamo sbagliate".

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