La stagione della Juventus si apre con la sfida di Ferragosto contro il Sassuolo di Dionisi all'Allianz Stadium, davanti ai propri tifosi.
Alla vigilia della gara, valida per il primo turno della Serie A 2022/2023, il tecnico dei bianconeri Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa per presentare i temi dell'incontro.
"La squadra diciamo che ha lavorato bene, ma quello che conta è la partita di domani sera: la prima è sempre la partita che incuriosisce contro un Sassuolo che l'anno scorso ci ha battuto in casa. Domani ci vorrà grande entusiasmo da parte nostra e dell'ambiente. Abbiamo fuori Rabiot e Kean per squalifica e anche lì secondo me bisogna rivedere questa situazione, perché con un giocatore che salta la prima per un'ammonizione all'ultima ne risente lo spettacolo. Abbiamo degli indisponibili come Szczesny, Aké che ha la frattura del perone, Pogba ha un problema meniscale e speriamo di averlo al più presto possibile, abbiamo Chiesa che riavremo a livello ottimale a gennaio, Arthur che ha un problema e ci sono delle voci di mercato. McKennie è disponibile. Se dal primo minuto? Buttiamolo in campo e poi vediamo".
La preparazione alla prossima stagione ha affrontato alti e bassi, anche dal punto di vista ambientale: Allegri, comunque, smorza le polemiche.
"Capisco l'umore dei tifosi per questi alti e bassi, ma abbiamo giocato tre partite contro squadre come il Real Madrid. Ci ha fatto bene questa bella sconfitta così ci ha fatto alzare le antenne: ho visto troppi trionfalismi in giro. La Juve ha il dovere di puntare a vincere come tutti gli anni, ma vincere è difficile perché ci sono squadre attrezzate come il Milan, l'Inter e la Roma".
Importante per l'allenatore bianconero l'arrivo di Kostic dall'Eintracht Francoforte.
"Kostic è arrivato l'altro giorno: devo ancora decidere chi far giocare tra lui, McKennie e Cuadrado. Di questi ne gioca uno: sono molto contento di lui, comunque, perché è un calciante e ne trarrà beneficio Vlahovic. Vlahovic sta bene, è rientrato dopo il problema dall'anno scorso".
Cambia anche la gestione della stagione, con i Mondiali in Qatar e la sosta per questi ultimi.
"Il Milan ha già tre punti e noi zero, dobbiamo essere bravi a rimanere con loro: Milan e Inter sono più avanti degli altri, la Roma invece mi incuriosisce. Domani per noi è un primo test: rispetto agli anni precedenti cambia una cosa. Mentre negli ultimi anni quando c'era la sosta il primo obiettivo era il passaggio di Champions, quest'anno con i Mondiali gli obiettivi diventano due: essere tra le prime quattro il 13 dicembre e giocarsi il campionato da gennaio in poi e superare il primo turno di Champions".
Il tema relativo alla difesa, con l'arrivo di Bremer, è uno dei principali delle ultime settimane: Allegri, in conferenza, ha spiazzato tutti.
"Nella mia vita non ricordo che abbiamo difeso a tre: anzi, ricordo che una delle ultime partite Barzagli disse 'smetto perché non così non faccio più il terzino'. Non abbiamo mai difeso con la difesa a tre. Se sostituiremo Pellegrini? Abbiamo fatto dei terzini: lo ringrazio per quello che ha fatto l'anno scorso, ha fatto bene. Ha avuto quest'opportunità ed è andato".
Da Di Maria alle ambizioni: colmare il gap con il Milan e le altre è un obiettivo importante per Allegri.
"Di Maria va sfruttato per le sue caratteristiche tecniche che sono nettamente superiori alla media. La società ha lavorato bene e sostituito quelli che sono partiti: l'anno scorso credo che la Juventus abbia fatto un'ottima stagione. Poi ci chiamiamo Juventus e bisogna vincere ogni anno, ma non è così. Bisogna avere l'umiltà di accettare la situazione: l'anno scorso abbiamo fatto 16 punti in meno del Milan. Con pazienza e con lavoro bisogna recuperarli, e ci arriveremo. L'anno scorso siamo partiti con il dovere di puntare a vincere: e quest'anno abbiamo il dovere di puntare a vincere sapendo che ci sono squadre che l'anno scorso hanno fatto meglio di noi. E questo per noi deve essere uno stimolo".
Tra passato, presente e futuro: troppi trionfalismi, per Massimiliano Allegri, che ribadisce l'importanza di vincere.
"Se la Juventus è più forte di quella dell'anno scorso? Non lo so. L'entusiasmo? Ci fa bene, ma bisogna avere anche la consapevolezza che bisogna fare qualcosa di importante per vincere il campionato. Mi hanno insegnato che nel calcio conta vincere le partite. Nessuno ci regala niente: quello che è stato fatto in passato nessuno ce lo toglie e chi lo ha fatto rimanere nella storia della Juventus. Per quello che può succedere in futuro siamo tutti in discussione. Bisogna vivere tenendo il profilo molto basso. L'anno scorso a gennaio eravamo morti, poi fino alla partita con l'Inter abbiamo fatto una rimonta impressionante, la nostra stagione poi è finita lì".




