ALL OR NOTHING: MANCHESTER CITY
- Anno: 2018
- Puntate: 8
- Durata a puntata: 45-55 minuti
- Lingua originale: Inglese (Con sottotitoli disponibili)
- In streaming su: Amazon Prime Video
E' una stagione chiave quella che il Manchester City si appresta a vivere nell'estate del 2017: quella passata, la prima con Pep Guardiola in panchina, conclusa con zero titoli, ha lasciato con l'amaro in bocca tifosi e società, che ha dato tutto il supporto all'allenatore spagnolo, soprattutto con investimenti importanti.
Ma nell'aria c'è qualcosa di speciale, si percepisce: c'è la sensazione che, concluso il periodo d'ambientamento di Guardiola al City, si possa riscrivere la storia del club con nuove vittorie e risultati indimenticabili. Tutto ripreso da "All or Nothing: Manchester City", produzione Amazon Prime Video che ci porta dietro le quinte del mondo dei Citizens e di quella stagione unica.
TRA STORIA E AMBIZIONE
"Come potete vedere questo è un bel posto, ma quando ho firmato per il City era un po' diverso. Se avessi voluto fare un po' di boxe in palestra avresti potuto farlo con un guanto perché c'era solo un guanto in tutta la palestra. Era difficile anche andare in bagno a volte perché i bagni non avevano porte. Questo era il Manchester City quando ho firmato nove anni fa". (Da "All or Nothing: Manchester City", episodio 5)
Con le sue parole Vincent Kompany, in quella stagione ancora capitano dei Citizens, rende chiaro un concetto: il Manchester City ripreso dalle telecamere di "All or Nothing" è un club molto diverso rispetto al suo passato. Una società che mira al massimo possibile senza, però, dimenticare le sue radici.
"Adesso ogni bagno ha una porta e in palestra abbiamo tanti guanti. Il Manchester City è un club differente, ma ci sono le stesse persone e questa è una bella cosa".
Grazie alla produzione di Amazon Prime Video è possibile notare la trasformazione del City in maniera tangibile: si nota la meticolosità dell'operato dei dirigenti (del presidente Khaldun Al-Mubarak e del direttore sportivo Txiki Begiristain, spesso intervenuti nel racconto delle dinamiche societarie nel corso della serie), ma anche il clima consapevole dei collaboratori. In casa Manchester City tutto è pensato per vincere: dalle camere per la crioterapia a quelle per gli scarpini, dalle palestre agli uffici e agli spazi riservati ai giocatori. Proprio tutto.
AmazonVENTIQUATTRO CAMPIONI, UN SOLO SPOGLIATOIO
Non è raro, durante "All or Nothing: Manchester City", imbattersi nelle canzoni degli Oasis (ovviamente notoriamente tifosi dei Citizens), come in musica latina: quest'ultima scelta, chiaramente, dai calciatori. Lo spogliatoio del City è come quello di qualsiasi altra squadra, solo composto da campioni che hanno fame di vittorie.
Se pensate che un luogo così sia tutto rose e fiori, beh, vi sbagliate. Non mancano i momenti di nervosismo, come in occasione del derby perso clamorosamente contro il Manchester United, dopo essere andati al riposo all'Etihad sul 2-0 e con il titolo matematico in tasca.
"Voglio solo dire una cosa, non me la prendo con nessuno. [...] Dobbiamo essere duri con noi stessi". (Da "All or Nothing: Manchester City", episodio 7).
Parla chiaro, Kompany, ai compagni, corrucciati e scuri in volto, ma qualcuno non ci sta e dice la sua, confrontandosi. Yaya Touré prende in mano la situazione, ammettendo di non essere d'accordo con la lettura tattica del suo capitano: Fabian Delph, che ha urlato invettive da quando i Citizens sono rientrati nello spogliatoio, non perde occasione per inserirsi nel dibattito, ma viene frenato da Pep Guardiola.
"Senti, Fabi... non è il momento", spiega lo spagnolo.
"E' semplice: abbiamo smesso di correre nel secondo tempo", ribatte il centrocampista inglese.
Si accendono i toni e Guardiola è costretto agli straordinari: nonostante una stagione vincente e caratterizzata da molti titoli, non sono mancati diversi momenti del genere, a riprova del fatto che una squadra lotta, vince e perde, insieme. Soffrendo e confrontandosi, anche in maniera forte: ma sempre insieme.
AmazonA LEZIONE DA PEP
Si muove incessantemente: avanti, indietro, destra, sinistra. Lo spogliatoio è il suo habitat naturale: gesticola, insegna. Calcio e non solo. Vi siete mai chiesti com'è Pep Guardiola dietro le quinte? In che modo prepara le partite? Cosa dice ai suoi giocatori in allenamento o poco prima delle gare? Sembra progettato per questo: è un comunicatore, un motivatore, un tattico. Piaccia o meno, lo spagnolo è una fonte inesauribile di scienza calcistica.
"Andate dentro! Sedetevi e che nessuno parli! Sedetevi! Adesso beviamo e ci rilassiamo!" (Da "All or Nothing: Manchester City", episodio 4).
Pep Guardiola è una furia, nell'intervallo della sfida di FA Cup contro il Wigan. Una furia. La sua squadra non risponde ai comandi: nervosa, impacciata, distratta dagli avversari.
"Non fate quelle facce, per favore. [...] Non sono Dio, non sono bravo abbastanza, lo so. Non fate quelle facce, è l'unica cosa che non voglio nella mia squadra. Provo solo a fare del mio meglio: questo è quanto. Tra qualche anno potrete fare l'allenatore, no problem, ma per il momento, ragazzi, sono io il comandante. E io decido".
"All or Nothing: Manchester City" è tutto ciò che una biografia o un'autobiografia su Guardiola non potrà mai raccontarvi. Il vero Pep: nei momenti positivi e in quelli negativi. Gioiosi e nervosi. Una finestra sul mondo dello spagnolo: il rapporto con il suo staff, i metodi di allenamento. Anche quando deve affrontare il Chelsea di Antonio Conte, descrivendolo come una tipica squadra italiana e muovendo i suoi, in allenamento, dirigendoli. Imperdibile, questo episodio, tra l'altro.
In ogni caso, il gruppo prima del resto: come quando David Silva ha dovuto allontanarsi dai compagni per la nascita prematura del figlio.
"Oggi dobbiamo vincere per una sola ragione: dobbiamo vincere per David Silva e la sua compagna Jessica. Sta soffrendo: quando andrete fuori e vi divertirete, divertitevi anche per lui. E quando andrete fuori e soffrirete, soffrite anche per lui".
Semplicemente unico, come una serie che racconta la stagione vincente di uno dei club più ambiziosi della storia recente del calcio: c'è anche un po' di Italia, in tutto questo. La sfida con il Napoli al San Paolo e diverse riprese da non perdere: se pensavate di aver capito tutto dei Citizens, "All or Nothing: Manchester City" vi sorprenderà.
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