Pubblicità
Pubblicità
Alen Stevanovic TorinoGetty Images

Alen Stevanovic: il serbo che diede il suo contributo al Triplete dell'Inter

Pubblicità
Archivio StorieGOAL

In Italia girovagò da Nord a Sud senza mai imporsi in un top club, ma a portare Alen Stevanovic nel nostro calcio fu l'Inter. Non solo: Stevanovic poté forgiarsi di una presenza nell'anno del Triplete.

Merito di José Mourinho, il quale nel gennaio 2010 decise di attingere dalla panchina facendo entrare una promettente ala serba - nata in Svizzera - classe '91: Stevanovic venne acquistato nell'inverno del 2009 dal Radnicki Obrenovac dopo non aver superato un provino col Torino e andò ad arricchire la Primavera nerazzurra.

Un anno di apprendistato e l'esterno offensivo venne aggregato da Mou alla prima squadra nel ritiro di Dubai durante la sosta natalizia: tanto bastò, per convincere lo 'Special One' a gettarlo nella mischia in Inter-Siena del 9 gennaio 2010.

Tante le assenze nella formazione nerazzurra, in un match che si concluse addirittura con Walter Samuel nel ruolo di centravanti, al minuto 66 Mourinho si giocò l'ultimo cambio: fuori Thiago Motta e dentro Stevanovic. Il punteggio in quel momento era di 3-2 in favore del Siena, ma nei minuti finali Sneijder trovò il pareggio e proprio Samuel il goal del 4-3.

Quel rocambolesco successo rappresentò uno dei tanti mattoncini che consentì ai nerazzurri di conquistare lo Scudetto e di conseguenza il Triplete. Quella contro i toscani restò però l'unica presenza del serbo alla corte di Mourinho che, durante il mercato invernale, chiese al club di farlo restare nonostante la richiesta di prestito ricevuta proprio dal Torino. Che lo scartò quando giocava in patria.

Stevanovic tornò in Primavera, fece faville e in estate passò in comproprietà... indovinate a chi? Al Toro. Due anni col cartellino diviso tra granata ed Inter, una parentesi in prestito al Toronto, poi i piemontesi nel 2013 se lo aggiudicarono alle buste.

Alen Stevanovic PalermoGetty

La carriera italiana di Stevanovic recitò Palermo, Bari e Spezia e ritorno in Serbia al Partizan nel 2015 dopo la rescissione col Torino. Tre stagioni a Belgrado prima di tentare l'avventura in Giappone, allo Shonan Bellmare, dal 2018 al 2019.

A febbraio i polacchi del Wisla Plock lo tesserarono dopo essersi svincolato dai nipponici: oggi gioca nel Jamshedpur, in India.

Un carattere per nulla facile quello del serbo, dotato di corsa e buona tecnica ma non supportato da uno status mentale in grado di farlo esplodere: numeri che però non lasciarono indifferente Mourinho, il quale decise di farlo esordire nell'Inter dei sogni. Per la serie: "Io c'ero".

Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0