Nel dicembre del 2020, con tutti gli occhi del mondo del calcio europeo addosso, DominikSzoboszlai sceglieva il passo successivo della sua carriera decidendo di rimanere ‘a casa’, di continuare a rimanere all’interno del sistema RedBull lasciando il Salisburgo per passare al Lipsia. Era stato accostato anche ai club italiani, soprattutto il Milan. Lui aveva parlato anche di 'destino' se fosse finito in rossonero. La strada, poi, è stata un'altra. Una strada che già in passato hanno percorso in molti, tra cui anche Upamecano, Sabitzer, Naby Keïta o Gulácsi, giocatori che negli ultimi anni si sono consacrati tra i top nei propri ruoli. La speranza del classe 2000 ungherese era quella di riuscire nel difficile salto di qualità che trasforma i talenti in star. Salto che, per ora, per varie ragioni il magiaro non è ancora riuscito a intraprendere.
Di questi tempi un anno fa Szoboszlai si metteva in luce sul palcoscenico della Champions League per il secondo anno consecutivo. Se la prima volta poteva contare sul supporto del ‘partner in crime’ Erling Haaland, nella scorsa stagione è stato lui l’uomo al centro del palcoscenico. Non che non abbia rispettato le aspettative, visto che ha firmato con un goal all’andata e uno al ritorno la qualificazione nella fase a gironi, dove ha comunque realizzato un paio di reti offrendo ottime prestazioni, seppur in un gruppo impossibile con Bayern e Atlético Madrid.
Getty/GoalLa seconda parte di stagione, quella dopo il trasferimento al Lipsia, è stata nulla. Non metaforicamente. Un problema agli adduttori lo ha costretto di fatto a fermarsi a inizio 2021, poco dopo il suo trasferimento nella città dell’ex Germania Est. Non c’è mai stata una vera e propria time-table per il rientro, che sembrava sempre prossimo fino a quando in primavera il club ha fatto sapere che Szoboszlai avrebbe fatto il suo esordio con il Lipsia soltanto nella stagione successiva.
“In quel periodo ho imparato molto - ha spiegato ai canali ufficiali della Bundesliga - ma ho anche perso qualcosa, non voglio attraversare ancora un momento così. Mi ha insegnato che devo prendermi perfettamente cura del mio corpo”.
Una scelta conservativa per evitare ricadute, ma che ha poi portato a una conseguenza indesiderata: il ventunenne ha dovuto dare forfait anche per quanto riguarda Euro 2020. Era la punta di diamante dell’Ungheria: l’aveva portata lui alla fase finale segnando un goal decisivo nello spareggio contro l’Islanda. Poi però è stato a guardare i compagni guidati da Marco Rossi offrire prestazioni comunque brillanti, bloccando sul pareggio Francia e Germania e sfiorando anche il pari contro il Portogallo.
Con l’arrivo della nuova stagione, Szoboszlai è riuscito a ritrovare finalmente il campo, già a partire dai primi di agosto. Ha fatto il suo esordio sul campo del Sandhausen, nel primo turno di DFB-Pokal, subentrando negli ultimi 12 minuti di partita e arrivando persino a segnare lo 0-4 a dopo nemmeno 180 secondi trascorsi sul terreno di gioco con la maglia del Lipsia. Difficile immaginare un esordio migliore, specie dopo 8 mesi lontano dal campo.
“In quel momento ho scaricato tanta tensione”, ha rivelato.
Anche in Bundesliga le cose sono iniziate con il verso giusto. Nella seconda giornata di campionato, quando il Lipsia ha ospitato lo Stoccarda, Szoboszlai ha messo in mostra tutte le sue qualità balistiche e il suo range di tiro. L’ha sbloccata con un destro dal limite dell’area quasi telecomandato, calciando in una situazione tremendamente statica. Nel secondo tempo si è concesso il bis con una punizione da oltre trenta metri finita dritta in porta, lasciando tutti di stucco: sembrava un cross teso, invece era un tiro.
Quella serata per la verità è rimasta finora un lampo nel buio, anche se gli è valsa il premio di Rookie del mese di agosto in Bundesliga. Anche se conto il Greuther Fürth ha realizzato il suo terzo goal in 9 giornate, i primi due mesi e mezzo di stagione non sono stati facili, vuoi per la lunga inattività precedente, vuoi per le difficoltà che JesseMarsch (peraltro suo ex allenatore a Salisburgo per un anno e mezzo) ha incontrato nella ricerca di un assetto adatto al suo Lipsia. Szoboszlai spesso è sembrato fuori dal gioco, alla ricerca di una posizione che non è ancora riuscito a trovare con regolarità: ha fatto la seconda punta, l’esterno a destra e sinistra, ha giocato più centralmente, ha persino fatto il terzo di centrocampo per tratti di partita.
Il suo bilancio di tre assist assist è dovuto anche due cross da calcio d’angolo, raccolti da André Silva contro il Bochum e da Haidara contro il Colonia. Per carità, decisivi, visto che nel primo caso ha sbloccato lo 0-0 e propiziato la vittoria e nel secondo invece è stato il goal del pareggio (1-1). Per il resto, qualche apparizione da titolare senza lasciare il segno e anche diverse panchine. Non ha preso parte al 6-0 che i suoi hanno rifilato all’Hertha Berlino, è rimasto a guardare anche nei 90 minuti del Parc des Princes in cui i Rotenbullen hanno sfiorato il miracolo contro il PSG. Anche contro il City era entrato solo nell’ultima mezzora.
“Ha un potenziale incredibile, ma non è ancora al 100%, c’è ancora spazio per tanti miglioramenti” ha dichiarato Marsch in conferenza stampa a fine agosto.
Non che nessuno abbia fretta. A Lipsia sanno come gestire il talento e raramente sbagliano: a maggio 2021, quando ancora non aveva esordito, gli hanno prolungato il contratto per un altro anno, fino al 2026. Le scelte fatte su Szoboszlai, tecniche e fisiche, hanno di fatto lasciato intendere come per lui questo 2021 fosse un anno di transizione, un anno di preparazione, fisica e non solo, con i frutti da raccogliere in futuro. A 21 anni appena compiuti, il tempo per diventare una star, magari emulando il suo ex compagno e grande amico Haaland, di sicuro non gli manca.


