La nostra Unpopular Opinion vi porterà a dibattere, discutere, polemizzare e riflettere su concetti, idee e punti di vista che il calcio di oggi ha ormai forse esasperato.
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Unpopular Opinion - Supercoppa, Coppa Intercontinentale, Mondiale per Club... fermiamoci: giochiamo di meno e diamo più valore ai trofei
LA SUPERCOPPA ALLARGATA: SUCCESSO ECONOMICO, FALLIMENTO SPORTIVO
Circa 23 milioni di euro da dividere tra le quattro squadre partecipanti. Non è difficile capire perché ormai dal 2023 la Supercoppa Italiana si gioca in Arabia Saudita.
Grossi guadagni per i club coinvolti e ovviamente anche per la Lega Serie A. Un trionfo economico che però non nasconde il fallimento sportivo, su tutta la linea.
L'appeal sulla competizione, rispetto a quando si giocava in gara unica, è decisamente crollato. Gli stadi sono mezzi vuoti e l'atmosfera sugli spalti è totalmente asettica.
Lo scorso anno, la semifinale Inter-Atalanta si è conclusa con 16 mila spettatori in un impianto di 26 mila complessivi, con quasi 10 mila biglietti invenduti.
E si va verso lo stesso deprimente risultato anche quest'anno con Inter-Bologna.
AFPLA COPPA INTERCONTINENTALE, UNA TROFEO RESO INUTILE
Per anni la Coppa Intercontinentale è stato il trofeo che decretava ufficialmente il club campione del Mondo, in sfide equilibrate e spesso epiche tra la vincitrice della Champions League e quella della Copa Libertadores.
Un evento atteso non solo dai tifosi dei club partecipanti, ma da tutti gli appassionati di calcio. Una competizione che progressivamente è stata 'violentata' dalla FIFA, cambiando il format con l'aggiunta delle squadre vincitrici dei tornei continentali delle altre federazioni mondiali.
Con la creazione del nuovo Mondiale per Club, con cadenza quadriennale, si è deciso quindi di reintrodurre la Coppa Intercontinentale per avere praticamente un 'campione del Mondo annuale', che alla fine si è rivelato il PSG, vincitore di una finale col Flamengo che non molti non sapevano nemmeno che si giocasse. Un trofeo praticamente inutile, messo lì ancora una volta per rimpinguare le casse della FIFA, dei club partecipanti e svuotare parallelamente l'interesse per un calcio sempre più pieno di eventi e sempre più privo di significato.
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MENO PARTITE E PIÚ VALORE ALLE COMPETIZIONI
Anno dopo anno, nonostante le conseguenze negative siano evidenti, tra infortuni a pioggia e calendari impossibili, il numero di partite non smette di aumentare.
Il Mondiale per Club di quest'estate, voluto fortemente da Infantino e presentato in pompa magna dalla FIFA, aveva più che altro le fattezze di un torneo amichevole al quale gli stessi giocatori in primis si sono trovati quasi costretti a partecipare.
Un'accozzaglia di partite inutili in orari improponibili, con stadi ancora una volta mezzi vuoti e in un clima umido e insopportabile. A questo si è aggiunto come detto l'insensato ripristino della Coppa Intercontinentale, un doppione ridotto del Mondiale per Club, ma annuale. In questo modo ci ritroveremo così con un campione del Mondo 'ufficiale' fino al 2028, il Chelsea, e un altro secondario che verrà fuori ogni anno dalla Coppa Intercontinentale.
Senza considerare la Nations League, che comunque non esclude le amichevoli, e le infinite partite di qualificazione dettate dal Mondiale (anche quello) allargato. La mia paura è che finiremo per svalutare anche quello, finiremo per svalutare la competizione più bella e importante della storia del calcio continuando ad aggiungere partite e a stravolgere format.
Onestamente non se ne può più. Fermiamoci un attimo, facciamo un passo indietro e cerchiamo di dare più valore ai trofei, rendiamoli unici e attesi, invece che continuare a sminuirli.