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Olympiacos Fiorentina BelottiGetty

Tre finali perse nel finale: la maledizione della Fiorentina di Vincenzo Italiano

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Atalanta-Fiorentina sarà pure l'ultima gara della stagione dei viola, ma senza troppi giri di parole si può dire che verrà giocata per spirito di gloria e non con la reale motivazione che spinge le imprese di fine annata.

Scendere in campo pochi giorni dopo la finale di Atene non sarà semplice, specialmente in questo modo: con i verdetti della Serie A già consolidata, in una partita che rievoca ricordi drammatici e con l'ennesimo "match della stagione" perso.

Da questo dato dovrà ripartire la Fiorentina di Vincenzo Italiano: dalle tre (concretamente due, ma spiegheremo perché tre) finali perse nel finale. Troppo per una squadra che lo spirito lo ha spesso mostrato, senza però essere ripagata.

  • TRE FINALI PERSE NEL FINALE

    Che poi va spiegato, come si diceva, perché sono tre e non due le finali perse nel finale: per farlo ritorniamo alla Coppa Italia, quella conquistata dall'Inter. Il nome di Luka Jovic aiuta a riepilogare: entra e a dieci minuti dal triplice fischio si divora la rete del 2-2. Vale come finale persa nel finale? Il calcio ha le sue logiche: di certo però pesa.

    Le altre due sono note: oltre a quella contro l'Olympiacos, con la rete di El Kaabi subita al 115', c'è da ricordare la debacle contro il West Ham, con l'1-2 subito da Jarrod Bowen al 90'.

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  • COS'È MANCATO ALLA FIORENTINA AD ATENE?

    Poi va analizzata la prestazione della Fiorentina, nel dettaglio. Non ha iniziato male, la formazione viola: in mente ritorna il pallone "ciccato" da Christian Kouamé dopo il dribbling di Nico Gonzalez, certo.

    Va detto comunque che le occasioni maggiormente pericolose le ha create l'Olympiacos, in tutta la partita: manca sempre qualcosa in avanti. Questo non va trascurato. La lucidità nell'ultimo passaggio che, in finale, è venuta meno, quasi azzerandosi. Quasi ad aver paura di concludere: e la convinzione, poi. Quella di "Jack", Giacomo Bonaventura, che ha sparato su Konstantinos Tzolakis il pallone dello 0-1, con un piattone debole da posizione perfetta. Pazienza.

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  • DA COSA RIPARTIRE?

    Da cosa deve ripartire, dunque, questa Fiorentina? Come detto dal dato delle tre finali perse, ma da un'altra prospettiva: in due stagioni il club viola è tornato a disputare tre partite importantissime tra Coppa Italia e Conference League.

    Nonostante, aggiungiamo, una rosa non sempre attrezzata per raggiungere l'atto conclusivo delle varie competizioni. Certo, "andarci vicino conta solo a bocce", ma deve ripartire da questo, con o senza Vincenzo Italiano. Dalla sua "eredità", però. Che non va sminuita.

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