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"Tikus" Thuram, l'uomo dei "due Derby": Multiverso, Inter e Milan

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Deve essere successo senz'altro qualcosa, negli uffici della Time Variance Authority (ah, la Marvel...): un'anomalia al sistema, un piccolo bug o semplicemente la distrazione di uno degli addetti al controllo delle linee temporali presenti nel Multiverso.

Marcus Thuram, all'anagrafe "Marcus Lilian Thuram-Ulien", era praticamente un giocatore del Milan, quando un impiegato della TVA ha accidentalmente rovesciato, sulla tastiera, una tazza di buon caffè, con panna. "Succede": questa la ricostruzione proveniente dagli alti uffici, posti alla supervisione dei possibili futuri. Era del Milan: un attimo dopo è stato dell'Inter.

Quel che chi è chiamato a controllare che il Multiverso rimanga intatto non sa è che, un'anomalia, era già stata segnalata a inizio anno: quando "Tikus" non era né del Milan, né dell'Inter, ma del Borussia M'Gladbach. Prima, insomma, che a Thuram venisse presentato il primo conto della sua scelta: il Derby di Milano. Uno dei due che Marcus, da qualche parte nl Multiverso, giocherà.

  • "TIKUS" IL MILANISTA

    A metà giugno, gli archivi dei principali media sportivi contengono almeno un articolo sugli intrecci che legano, in maniera salda, Marcus Thuram al Milan. E non bisogna neanche scavare troppo, per trovarli: il primo, ad esempio, è lo stralcio di un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nel 2020.

    "Non so come mai, ma quando papà giocava per la Juventus, io tifavo Milan".

    Frase che, in maniera puramente logica, ricollega Marcus alle figure che, in attacco, hanno guidato i rossoneri tra il 2001 e il 2006, periodo in cui Lilian ha vestito la maglia della Juve. Troppo semplici, i riferimenti: Shevchenko e Crespo. Amen.

    Non si è mai dichiarato apertamente e profondamente milanista, però, "Tikus": era più un "milanismo contestualizzato" e dovuto alla presenza del padre nella difesa della Juventus (tant'è che, aggiungerà, quando Lilian ha giocato per il Barcellona, Marcus tifava Real Madrid).

    Comprensibile, però, la linearità che chi controlla il Multiverso ha riscontrato: "tifava Milan", pur contestualizzando. "Il suo futuro è al Milan". Quadra tutto, o quasi.

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  • Stefano Pioli Milan 2023-2024Getty Images

    SE TELEFONANDO

    Al netto degli articoli sui legami con il Milan e il milanismo, il lavoro portato avanti per ingaggiare Marcus Thuram, in estate, è stato molto lungo e complesso. Vale la pena ricostruire la vicenda.

    Proprio in concomitanza con l'addio al Gladbach, in scadenza di contratto, "Tikus" è stato contattato dal Paris Saint-Germain, in un periodo in cui la rivoluzione compiuta poi dai parigini, in attacco, sembrava lontana. Un francese tra i Campioni di Francia: da qualche parte, nel Multiverso, è successo.

    In quella linea temporale, Randal Kolo Muani (già al centro di una disputa all'interno della TVA - che ricordiamo, per i profani, essere l'ente ultraterreno che controlla le linee del tempo - per aver segnato, da qualche parte, la rete decisiva per la vittoria della seconda Coppa del Mondo francese consecutiva, ai danni dell'Argentina di Lionel Messi) non si è mai impuntato per lasciare l'Eintracht Francoforte a fine mercato.

    Nella nostra linea temporale, però, è andata diversamente: Thuram rifiuta il PSG per concentrarsi sulle proposte di Lipsia e Milan, importanti in termini di "centralità nel progetto". I rossoneri strappano una mezza promessa al padre, Lilian, con un principio d'intesa, ma i tempi si allungano.

    Stefano Pioli, alla ricerca di un vice-Giroud potenzialmente utile anche come attaccante esterno, decide di intervenire in prima persona telefonando a Marcus.

    E' questo particolare, forse, che sancisce la netta differenza tra "Milan beffato" e "Milan superato": sostanzialmente diversi, i due concetti. Anche perché i rossoneri ci hanno provato in tutti i modi: in una parte del Multiverso è pure successo. E' andata bene: Marcus è atterrato a Linate e in queste ore prenderà parte agli allenamenti a Milanello. In questa, però, no.

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  • PICCOLA DIGRESSIONE: L'ORIGINE DI "TIKUS"

    Incastonata come una piccola gemma nel grande e particolare mondo di Marcus Thuram, già ampiamente caratterizzato dal legame di parentela con uno dei più iconici difensori che il calcio abbia potuto ammirare tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila, si trova la provenienza del suo soprannome, "Tikus".

    Vale la pena discuterne, anche brevemente. Per farlo, però, vanno ricordate le origini di Lilian: nato a Pointe-à-Pitre, in Guadalupa, un Dipartimento d'oltremare francese tra i Caraibi e l'Oceano Atlantico.

    Lì, "Ti" vuol dire "piccolo". Piccolo, come Marcus, ma quand'era bambino. Viene difficile immaginarlo adesso, "Tikus": "Piccolo Marcus", quasi due metri d'altezza. Ma è così.

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  • SECRET INVASION

    Quel che Stefano Pioli e il Milan, quando telefonano a Marcus Thuram, sanno, procedendo comunque oltre, è che il club rossonero non è l'unica squadra di Milano interessata a "Tikus". Solo che, a metà giugno, l'Inter è alle prese con altre questioni.

    Da poco reduci dalla finale persa a Istanbul, in Champions League, contro il Manchester City, i nerazzurri hanno ancora sotto contratto Edin Dzeko, destinato comunque a lasciare Milano, mentre trattano giorno dopo giorno con il Chelsea per il trasferimento a titolo definitivo di Romelu Lukaku. Soluzione caldeggiata dal belga, prima dei noti risvolti.

    Ritornando agli uffici della TVA (sì, è ovviamente una reference all'universo Marvel, non ha senso non precisarlo), non una scelta vista benissimo, quella di Lukaku. Delle sue linee temporali, e delle infinite possibilità generate dal colpo di testa parato da Ederson, non parleremo.

    Thuram, pur nella lista dei desideri di Giuseppe Marotta e Piero Ausilio da inizio anno, ha avuto minore impatto sulle vicende mediatiche di mercato, almeno finché lo stesso direttore sportivo nerazzurro non ha preso il primo aereo verso la Germania, chiudendo l'accordo. Quasi segretamente: come la telefonata di Simone Inzaghi a "Tikus", determinante.

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  • Thuram Inter celebrating Serie AGetty

    L'UOMO DEI DUE DERBY

    Nelle due linee destinate a Marcus Thuram che si sono diramate da quella principale, in ottica temporale, chi controlla il Multiverso legge due Derby diversi, alternativi. In uno, Stefano Pioli sta valutando se schierarlo dal primo minuto contro l'Inter, visti i problemi fisici di Olivier Giroud (che, nel nostro universo, ha pienamente recuperato, è bene precisarlo).

    Nelle prime tre gare, in quella dimensione, Thuram ha segnato, con la maglia rossonera, nel secondo tempo contro il Torino ed è subentrato nella ripresa all'Olimpico (sostituendo Rafael leao), servendo l'assist dello 0-3 a Samuel Chukwueze. Questo, però, lo ripetiamo, in un universo alternativo.

    Nel nostro giocherà titolare nell'attacco dell'Inter in coppia con Lautaro Martinez: ecco, però, si è "tradito". Lo ha fatto contro la Fiorentina: esultando alla Mauro Icardi, prima, e alla Romelu Lukaku, dopo.

    Lo ha fatto dimostrando che non è stato un caffè rovesciato sulla tastiera degli uffici della TVA a cambiare il corso del Multiverso, ma il viaggio di un uomo misterioso nelle diverse linee temporali. Quella di Icardi, quella di Lukaku: ha preso da qui, preso da lì, poi è ritornato nel suo presente, alterandone il corso. Forse ha visto anche il futuro: in ogni caso ha deciso di essere "Tikus", l'uomo dei "due Derby".

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