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Thiago Motta Juventus HDGOAL

Thiago Motta sotto processo, la sua Juventus non è mai nata: giocatori fuori ruolo e scelte che non pagano

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Tracollo. Disfatta. Umiliazione. No, quella subita contro l'Atalanta non è stata solo una sconfitta per la Juventus.

Ai bianconeri non resta ora che leccarsi le ferite e provare a ripartire, anche perché il campionato non aspetta ed il quarto posto va ancora conquistato.

Certo la frenata della Lazio ha almeno evitato (per ora) il sorpasso della squadra di Baroni in classifica. Ma il calendario da qui alla fine fa tremare i polsi a una Juventus apparsa fragile, fragilissima, sia caratterialmente che tatticamente.

Tutti problemi che è chiamato a risolvere Thiago Motta, la cui posizione intanto è sempre più instabile. E che, ad oggi, non è certo di conservare la panchina neppure se dovesse centrare la qualificazione alla prossima Champions.

Ma quali sono le accuse nei confronti di Thiago Motta? Cosa non ha funzionato alla Juventus?

  • L'INTEGRALISMO TATTICO

    Nel calcio moderno bisogna saper leggere le partite ed essere sempre in grado di cambiare spartito a gara in corso.

    Lo ha fatto Antonio Conte, più volte, al Napoli. Ma lo ha fatto, seppure per poco, anche Simone Inzaghi all'Inter di fronte all'emergenza infortuni. Lo ha fatto in passato Gasperini all'Atalanta.

    Thiago Motta, invece, tira dritto per la sua strada: 4-2-3-1 e stop. Anche a costo di schierare giocatori evidentemente fuori ruolo come Koopmeiners: partito trequartista, poi arretrato come mediano ed infine schierato addirittura da esterno destro.

    Il tutto, peraltro, senza riuscire a dare certezze ad una squadra che arrivati a marzo non ha ancora punti fermi praticamente in nessun reparto, fatta eccezione per Locatelli.

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  • GIOCATORI FUORI RUOLO

    Sperimentare è sicuramente una virtù, così come sfruttare la duttilità dei giocatori a disposizione. A patto di non esagerare.

    Thiago Motta durante la stagione ha cambiato ruolo e posizione a quasi tutti. Qualche esempio? Weah, che oggi gioca terzino destro, per un periodo ha fatto la prima punta anche se il tecnico all'inizio della stagione aveva detto di vederlo soprattutto come esterno offensivo.

    E che dire di Yildiz? Il turco è partito largo a sinistra, ma dopo un paio di partite nel ruolo di trequartista centrale ormai da settimane viene schierato sulla destra. Risultati? Pochi.

    Lo stesso vale per Nico Gonzalez, che alla Fiorentina giocava prevalentemente a destra per rientrare sul mancino e cercare la porta, invece alla Juventus viene schierato sull'altra fascia senza avere spunto e passo per arrivare sul fondo e crossare.

    Poi c'è il jolly per antonomasia, ovvero McKennie: terzino destro, terzino sinistro, centrocampista, trequartista, falso nove. L'americano ha giocato praticamente ovunque. E ora sembra in debito d'ossigeno.

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  • IL CARATTERE

    La Juventus di Thiago Motta è una squadra fragile tatticamente, ma anche se non soprattutto caratterialmente.

    Il tecnico anche dopo la sconfitta contro l'Atalanta ha sottolineato la giovanissima età della rosa a sua disposizione. Peraltro una scelta condivisa dall'inizio della stagione con la società.

    Allo stesso tempo, se è vero che in campo vanno i giocatori, tocca all'allenatore trasmettere la grinta da mettere in campo per non andare incontro a figuracce come quelle rimediate dai bianconeri tra campionato, Champions e soprattutto Coppa Italia. Vedere in tal senso il lavoro svolto da Conte sulla testa dei calciatori del Napoli, alcuni letteralmente trasformati rispetto alla scorsa stagione.

    L'atteggiamento mostrato dalla Juventus contro l'Empoli è stato l'emblema più lampante di cosa non deve fare mai una grande squadra. Ammesso che la Juventus di oggi possa definirsi ancora tale.

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  • FUORI I LEADER

    Quella di ringiovanire tanto (troppo?) la rosa, come dicevamo, è stata una scelta condivisa tra allenatore e società.

    Certo, abbassare il monte ingaggi era necessario: da qui i tagli di Szczesny, Danilo e Rabiot ad esempio. Anche se forse uno come il brasiliano, almeno fino al termine della stagione, sarebbe ancora servito.

    Allo stesso tempo era però necessario stabilire nuove gerarchie all'interno dello spogliatoio. La sensazione è che il vorticoso ruotare della fascia da capitano da un braccio all'altro non abbia aiutato.

    Anche se nelle ultime settimane Thiago Motta sembra aver scelto definitivamente Manuel Locatelli come leader della sua Juventus. Sua, sì, ma per quanto?

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  • THIAGO MOTTA RISCHIA L'ESONERO?

    La risposta è no, attualmente Thiago Motta non rischia l'esonero immediato.

    Un nuovo tracollo domenica pomeriggio contro la Fiorentina però secondo 'Tuttosport' e non solo potrebbe improvvisamente cambiare gli scenari, anche perché la pausa per le nazionali sarebbe l'ultima vera occasione di svoltare la stagione.

    In quel caso il nome più caldo per la panchina bianconera diventerebbe quello di Igor Tudor, uno che già l'anno scorso era subentrato in corsa alla Lazio per sostituire Sarri con buoni risultati e che soprattutto ben conosce l'ambiente Juventus.

    Ipotesi, al momento, che la società bianconera si augura di non dover valutare. Almeno nel brevissimo periodo.

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