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Thiago Motta prova "vergogna" per la sua Juventus, mercato flop e scelte discutibili: ombre sul futuro in bianconero

Le condizioni per una serata di festa bianconera c'erano tutte: stadio sold-out, avversario in piena crisi e con una formazione ampiamente rimaneggiata tra infortuni e turnover.

Ed invece la Juventus esce dalla gara contro l'Empoli con le ossa rotte, eliminata già ai quarti di finale della Coppa Italia, trofeo che nella scorsa stagione aveva vinto per la quindicesima volta nella sua storia.

I bianconeri, è vero, hanno perso solo ai calci di rigore ma la prestazione offerta nei novanta minuti dalla squadra di Thiago Motta contro i toscani (reduci da nove sconfitte e due pareggi nelle ultime undici partite) è stata imbarazzante.

Tanto da spingere l'allenatore a proferire ripetutamente e pubblicamente la parola "vergogna" per commentare quanto visto sul campo. Uno sfogo che potrebbe avere conseguenze pesanti sul presente ma anche sul futuro.

  • L'ACCUSA DI THIAGO MOTTA

    "Provo vergogna, l'atteggiamento del primo tempo è stato vergognoso", ha tuonato Thiago Motta ai microfoni di 'Mediaset'. Concetto poi ribadito più volte anche in conferenza.

    Il tecnico si è assunto la piena responsabilità per quanto visto in campo: "Sbaglio io perché non ho fatto capire ai miei l'importanza della partita e di questa maglia. Abbiamo giocato contro un Empoli che ha dato riposo anche a quelli che giocano normalmente, voglio dire, parlare di mentalità in questo momento è parlare di capire dove sei, cosa devi fare, che devi meritare tutti i giorni di stare qua dentro e non pretendere le cose senza dare, non possiamo pretendere niente, non abbiamo dato niente. Abbiamo sbagliato una sola cosa che non si può sbagliare in questo club, che è l'atteggiamento. Abbiamo giocato venti volte con il portiere senza prendere responsabilità, questo è inammissibile. Dobbiamo chiedere scusa ai tifosi, alla società e alla storia di questo club, perché abbiamo toccato il fondo. Oggi non posso difendere nessuno, neanche me stesso. I tifosi sono stati fin troppo gentile e rispettosi".


  • UNA SQUADRA SENZA LEADER

    Il duro sfogo di Thiago Motta certifica quello che in realtà era evidente ormai da mesi. In questa Juventus mancano i leader, gli uomini capaci di trasmettere il Dna del club.

    Assenza però dovuta, almeno in parte, anche alle scelte operate la scorsa estate da società ed allenatore che hanno deciso di mettere alla porta praticamente tutti i senatori bianconeri.

    L'ultimo, in ordine di tempo, è stato l'ex capitano Danilo che a gennaio è tornato in Brasile ma che forse in momenti come questi sarebbe tornato utile. E non solo per la grande emergenza in difesa.

    Inoltre, ad oggi, la fascia da capitano continua vorticosamente a girare e contro l'Empoli, con Locatelli partito dalla panchina, è finita ancora sul braccio di McKennie. Un giocatore reintegrato in estate dopo settimane da fuori rosa.

  • IL FLOP DEI COLPI DI MERCATO

    Inutile girarci intorno, arrivati quasi a marzo un primo bilancio sugli acquisti della scorsa estate si può ormai stilare. E quello della Juventus è in profondo rosso.

    I tre colpi del mercato bianconero, ad oggi, non hanno dato quasi nulla alla squadra di Thiago Motta.

    Anche contro l'Empoli, infatti, Teun Koopmeiners e Nico Gonzalez sono stati i peggiori in campo. Il primo, come avviene regolarmente da mesi, non l'ha mai presa mentre il secondo l'ha presa spesso ma ha sbagliato praticamente tutto.

    E stavolta anche il tecnico ha dovuto arrendersi davanti all'evidenza, sostituendo prima l'uno e poi l'altro in rapida sequenza tra i fischi assordanti dello 'Stadium'.

    Se aggiungiamo l'ennesimo stop di Douglas Luiz per infortunio, ecco che il quadro si completa e fotografa perfettamente uno dei motivi per cui la Juventus a fine febbraio si trova praticamente fuori da tutto.

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  • LE SCELTE DI FORMAZIONE

    Ma cosa si può rimproverare davvero a Thiago Motta?

    Di certo alcune scelte fin qui non hanno convinto, a partire dall'insistenza del tecnico su Koopmeiners, evidentemente fuori condizioni psico-fisica eppure sempre preferito nelle ultime settimane a Thuram, ovvero l'unico a salvarsi insieme a Perin nel tracollo generale contro l'Empoli.

    Anche le recenti esclusioni di Yildiz dall'undici titolare non hanno convinto, mentre la gestione del dualismo Kolo Muani-Vlahovic rischia di finire col depotenziare entrambi.

    E poi c'è la gestione dello spogliatoio ed il rapporto con la squadra, su cui anche in società secondo 'La Gazzetta dello Sport' qualcuno inizia a nutrire seri dubbi.

  • LA POSIZIONE DELLA SOCIETÀ

    Thiago Motta ha fatto onestamente mea culpa in pubblico, addossandosi l'intera colpa per quanto visto in campo contro l'Empoli.

    Ma il tecnico non può essere l'unico responsabile di una simile disfatta, arrivata peraltro pochi giorni dopo l'altra cocente eliminazione subita in Champions League per mano del PSV. Squadra di certo non superiore sulla carta a quella bianconera.

    Al termine della gara di Coppa Italia davanti ai microfoni non si è presentato nessun dirigente bianconero. E la società, secondo quanto riporta 'La Gazzetta dello Sport', sarebbe particolarmente delusa dal rendimento della Juventus in questa stagione.

    Ad oggi, insomma, anche il quarto posto che garantirebbe la partecipazione alla prossima Champions League potrebbe non bastare più per proseguire nell'attuale progetto tecnico.

    Sulle valutazioni peserebbe anche il rapporto tra Thiago Motta e parte dello spogliatoio, con alcuni giocatori che rimproverano all'allenatore scarsa empatia.

    In tal senso le ultime dichiarazioni del tecnico potrebbero rappresentare una scossa. Se in positivo o in negativo, come sempre, lo dirà il campo.

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