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Rayan Cherki City Guardiola GFXGetty/GOAL

Tanta qualità, talento e l’ambizione di vincere il Pallone d’Oro: Rayan Cherki non deve diventare il nuovo Grealish

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Ogni volta che i calciatori parlano con i media, l'addetto stampa del club spera che dicano il meno possibile e, idealmente, che non finiscano sui titoli dei giornali. Come ha affermato Peter Crouch: "Stai rilasciando un'intervista per un giornale, ma cerchi di non finire sul giornale".

Rayan Cherki ha optato per un approccio molto diverso quando ha parlato con i giornalisti per la prima volta da calciatore del Manchester City.

Ha parlato della sua ambizione di vincere il Pallone d'Oro, affermando che il successo di Rodri nel 2024 gli ha dimostrato che il City offre la possibilita di diventare il miglior giocatore del mondo. E, con una dichiarazione che lo ha immediatamente reso popolare tra i tifosi della sua nuova squadra, ha detto di voler "uccidere" il Manchester United dopo la dolorosa sconfitta dall'allora suo Lione contro i Red Devils in Europa League ad aprile. Prima di quella partita dei quarti di finale, tra l'altro, aveva dichiarato di essere "pronto a dare battaglia" alla squadra di Ruben Amorim.

Le dichiarazioni di Cherki non sorprendono coloro che lo seguono da inizio carriera. Ha sempre cercato di lasciare il segno e spesso ci è riuscito, diventando il più giovane marcatore della storia del Lione all'età di 16 anni, prima che più di un allenatore ponesse dei dubbi sui suoi atteggiamenti.

Tuttavia, parliamo di un giocatore che è capace di grandi cose in campo e che la scorsa stagione ha finalmente trovato la continuità che cercava. E' diventato anche più prolifico e la cosa gli è valsa la tanto attesa prima convocazione in Nazionale maggiore, rappresentativa con la quale ha esordito contro la Spagna segnando un goal straordinario al volo nella semifinale di Nations League.

Ora che è approdato in una delle migliori squadre del pianeta, Cherki ha la possibilità di mostrare il suo talento sulla scena mondiale. Le sue dichiarazioni audaci non hanno fatto altro che confermare la sua reputazione di anticonformista, ma la grande domanda ora è: questo fuoriclasse sarà in grado di affermarsi sotto la guida di Pep Guardiola?

  • Jack Grealish Man CityGetty

    IL PARAGONE CON GREALISH

    Al suo arrivo al City, Cherki è stato subito paragonato a Grealish, una giocatore arrivato all'Etihad Stadium a fronte si un esborso superiore ai 100 milioni di euro e accompagnato dalla fama di fantasista dal talento spaventoso.

    In realtà a Manchester solo di rado ha fatto vedere di cosa è capace. Guardiola lo ha utilizzato soprattutto da esterno, dandogli il compito di tenere palla in modo che la squadra potesse riorganizzarsi e i suoi compagni potessero avanzare per portare avanti l'azione.

    La stagione 2022-23, conclusa con il Treble, è stata l'unica positiva per Grealish in quattro annicon i Citizens, tanto che ora è considerato un emarginato dopo essere stato escluso dalla rosa per il Mondiale per Club. Una decisione presa per aiutarlo a trovare una nuova squadra, visto che nell'ultima annata ha visto pochissimo il campo. Grealish è stato anche vittima di alcuni commenti poco lusinghieri da parte di Guardiola.

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  • Zlatan BarcelonaGetty

    IL RIFIUTI DI ZLATAN DI CONFORMARSI

    L'arrivo di Cherki al City ha anche fatto tornare alla mente la disastrosa stagione di Zlatan Ibrahimovic sotto la guida di Guardiola al Barcellona. Il calciatore svedese ha criticato aspramente i metodi del tecnico catalano nella sua autobiografia, paragonando l'atmosfera che Guardiola aveva creato all'interno della squadra a quella di una scuola. Ibra semplicemente non era adatto a quella idea del tecnico spagnolo secondo la quale tutti dovevano conformarsi. Il rapporto tra i due è poi deflagrato dopo che il Barça è stato eliminato dalle semifinali di Champions League dall'Inter, ex squadra proprio di Ibrahimovic, quando l'attaccante ha detto a Guardiola: "Non hai palle".

    Nella sua autobiografia, "Io sono Zlatan", Ibrahimovic ha scritto: "Avevo fatto molto per adattarmi: i giocatori del Barça erano come scolari, seguivano ciecamente l'allenatore, mentre io ero abituato a chiedere 'perché?'. Mi piacciono i ragazzi che passano con il semaforo rosso, non le regole pedanti e rigide. Ho cercato di essere troppo gentile, non osavo perdere la calma.

    Ma dopo ho smesso di cercare di adattarmi. Ad esempio, al Barcellona ai giocatori era vietato andare agli allenamenti con le loro auto sportive. Pensavo che fosse ridicolo, non erano certo affari del club che auto guidassi, così ad aprile, prima di una partita contro l'Almeria, sono andato all'allenamento con la mia Ferrari Enzo e ho fatto una scenata. Se guidi una Ferrari, metti benzina super nel serbatoio, prendi l'autostrada e acceleri. Guardiola ha fatto il pieno di diesel e ha fatto un giro in campagna. Avrebbe dovuto comprarsi una Fiat".

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  • Rayan CherkiGetty

    "NON È UN GIOCATORE SPECIALE"

    Cherki non ha ancora raggiunto i livelli di Grealish e Ibrahimovic prima che questi ultimi entrassero nella rosa di Guardiola, ma in diverse occasioni l'ex giocatore del Lione ha dato prova di un atteggiamento da diva che potrebbe causargli problemi con il suo nuovo allenatore.

    Nella stagione 2019-2020 con il Lione, Cherki ha chiesto di tornare nella squadra giovanile per protestare contro la sua esclusione in una partita di Ligue 1 contro il Bordeaux. Ma non ha giocato bene quando è tornato nelle file della squadra giovanile e suo padre è stato sentito gridargli: "Se non vuoi giocare, esci dal campo".

    Rudi Garcia, l'allenatore che ha fatto esordire Cherki, ha avvertito fin dall'inizio del pericolo che il giovane potesse lasciarsi trasportare dall'entusiasmo che lo circondava. Ha dichiarato: "Continuiamo a ripetergli che avrà la carriera che merita se continuerà a lavorare. Il pericolo è fargli credere che è già uno dei migliori giocatori del pianeta".

    Il successore di Garcia, Peter Bosz, lo ha utilizzato sporadicamente durante il suo mandato. "So che Cherki è molto popolare, è fantastico per lui e per i tifosi. Io scelgo i miei giocatori per vincere la partita ogni settimana. Se vedo che possiamo vincere con Rayan, lui giocherà, altrimenti sarà un altro giocatore".

    Laurent Blanc ha rivelato di aver avuto "alcune discussioni accese" con Cherki sulla sua tendenza a giocare per sé stesso piuttosto che per la squadra, ma Fabio Grosso si è dimostrato il più critico nei confronti del fantasista, affermando: "È un giocatore, non un giocatore speciale. È un giocatore come tutti gli altri, anche se con alcune qualità in più. Ma non sono solo le qualità tecniche che contano, ci sono anche quelle mentali e atletiche".

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    ZITTIRE I CRITICI

    Cherki ha iniziato a dimostrare il suo valore sotto la guida del successore di Grosso, Pierre Sage, anche se dopo un periodo ai margini della squadra del Lione e un altro periodo di esclusione all'inizio della scorsa stagione a causa di una disputa contrattuale con il club. Ha fatto un ritorno in grande stile segnando pochi minuti dopo essere entrato in campo contro il Marsiglia, dando il via a una serie di cinque goal e sette assist tra settembre e dicembre. Quando Sage è stato licenziato a gennaio, Cherki gli ha reso un commosso omaggio, dicendo: "Ci lascia un'eredità eccezionale".

    Cherki ha anche dimostrato la sua leadership sotto la guida del suo ultimo allenatore al Lione, Paulo Fonseca. Il portoghese è stato squalificato per nove mesi dalle panchine nelle partite nazionali per aver affrontato un arbitro e, nella partita successiva, contro l'FCSB in Europa League, i giocatori del Lione hanno circondato il loro tecnico. Cherki ha dichiarato: "Prima della partita abbiamo provato un senso di ingiustizia, volevamo dare tutto per lui". Ha mantenuto la promessa segnando cinque goal e fornendo 15 assist in 19 partite sotto la guida di Fonseca.

    Cherki è convinto di aver lavorato sodo negli ultimi anni e di aver migliorato gli aspetti del suo gioco che prima erano carenti: "Penso di aver vissuto la migliore stagione della mia carriera, sono riuscito a far parlare di me solo in termini positivi: i miei passaggi, i dribbling. Non sento più molte persone parlare delle critiche infondate che ho ricevuto. Penso di aver fatto un passo avanti sotto tutti gli aspetti: l'efficienza, il lavoro difensivo, l'impegno senza palla. Tutti conoscono il mio stile offensivo, i dribbling, i passaggi. Non è quello su cui ho lavorato di più, ho invece cercato di capire cosa volevo diventare, ed è questo che fa la differenza".

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  • Pep GuardiolaGetty Images

    IL CARATTERE PRIMAMA DI TUTTO

    Guardiola e il City sperano che Cherki sia maturato completamente e che non torni a certi atteggiamenti del passato. È una leggenda il fatto che Guardiola non riesca a lavorare con personalità focose dal talento straordinario. Dopotutto, è stato proprio il catalano a guidare Lionel Messi verso la celebrità, e il genio argentino non è sempre stato facile da gestire, nonostante l'opinione popolare.

    Una volta Messi ha inviato un messaggio a Guardiola mentre tornava da una partita in trasferta a Malaga lamentandosi del fatto che Ibrahimovic gli aveva soffiato il posto di centravanti titolare. "Beh, vedo che non sono più importante per la squadra". Poco dopo Guardiola ha riorganizzato la formazione per adattarla a Messi, mettendo in secondo piano Ibrahimovic. Schierarsi con Messi contro Ibrahimovic potrebbe aver rovinato il suo rapporto con lo svedese, ma è stata senza dubbio la decisione giusta.

    Messi non è l'unico genio che Guardiola è riuscito a far rendere al massimo. Ha avuto un rapporto buono con Kevin De Bruyne e ha anche tirato fuori il meglio da Erling Haaland. Se mai, Guardiola ama lavorare con giocatori che hanno un'alta opinione di sé, purché non esagerino e non inizino a sfidare troppo la sua autorità e a destabilizzare la squadra, come hanno fatto Ibrahimovic e Joao Cancelo.

    "Il mio giocatore preferito è quello che è una brava persona. Per essere un calciatore l'ego deve essere un po' alto, non troppo, ma mi piace lavorare con questo tipo di persone. Lo adoro - ha detto Guardiola a Sky Sports nel 2022, pochi mesi dopo aver iniziato a lavorare con Haaland - Una delle cose che ho imparato molto tempo fa, quando stavamo per ingaggiare un giocatore, è chiedere al direttore sportivo com'è come persona. Non mi interessano le capacità. [Il leggendario golfista spagnolo] Seve Ballesteros diceva che il carattere è più importante dello swing. Non ha senso vincere titoli quando c'è veleno o cose negative negli spogliatoi".

  • Rayan Cherki Manchester City 2025-26Manchester City FC

    CONOSCERE LE GERARCHIE

    Finché Cherki non avvelena l'atmosfera all'interno della squadra del City, dovrebbe andare tutto bene. Oltre alla dichiarazione fiduciosa sul Pallone d'Oro e alla frecciatina al Manchester United che ha fatto impazzire il pubblico, ha voluto dimostrare di conoscere il suo posto nella gerarchia della sua nuova squadra.

    "Non sono Kevin De Bruyne, lui è una leggenda. Sono qui per aiutare la squadra. Abbiamo i migliori giocatori del mondo. Lavoro e aspetto il mio turno. Ho parlato con Pep della mia posizione in campo e di cosa mi piace fare quando sono in campo. Per me va benissimo. Mi ha detto che ama l numerI 10, ma ora gioco in tutte le posizioni in campo, quindi non è complicato perché voglio solo giocare. Pep mi ha detto: 'Quando hai la palla, sei libero', il che è ottimo per me perché è la mia qualità principale per aiutare la squadra".

    La capacità di dribbling di Cherki e la sua sicurezza nei tiri dalla distanza saranno fondamentali per il City per sbloccare avversari ostici e alleggerire il carico di goAl su Haaland, dopo che giocatori come Phil Foden, Savinho e Jeremy Doku non sono riusciti a fare la differenza nella scorsa stagione. Sebbene la struttura rimanga un elemento fondamentale del gioco di posizione che Guardiola vuole che la sua squadra adotti, servono anche giocatori in grado di decidere le partite, e Cherki ha dimostrato di essere uno di questi in Ligue 1.

    Solo il tempo dirà se il francese potrà seguire le orme di Rodri e vincere il Pallone d'Oro con il City, o diventare il legittimo erede di De Bruyne all'Etihad Stadium. Ciò che è già chiaro, però, è che il City ha ingaggiato un giocatore di grande personalità e con grandi ambizioni, che ora ha un allenatore all'altezza.

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