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Tacconi Mediaset

Tacconi racconta: "Avevo le allucinazioni, vedevo i serpenti e i cavalli fuori dalla finestra"

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"Non capisco mai come fanno i medici a fare certe cose: secondo me sono sottopagati per quello che fanno. Son stato nelle buone mani nel momento giusto, da vero portiere ho parato": è un racconto sentito, quello di Stefano Tacconi a Verissimo.

Sono passati i mesi, più di un anno dall'aneurisma che lo ha colpito, ma né l'ex portiere della Juventus e della Nazionale, né sua moglie, Laura Speranza, riescono a ricordare il duro percorso di riabilitazione.

Un iter caratterizzato da continue allucinazioni: insomma, un momento molto complicato, che Tacconi ha affrontato con tutta la forza possibile.

  • LA MOGLIE DI TACCONI: "MI VEDEVA CON SERPENTI ADDOSSO"

    Laura Speranza, moglie di Tacconi, accanto a lui a Verissimo ha raccontato alcune delle difficoltà vissute dal marito.

    "Aveva delle allucinazioni perché è stato ri-operato la seconda volta perché il professor Barbanera diceva: 'Questa vena mi convince, ma non moltissimo, quindi voglio metterla ancor più in sicurezza'. Quindi anche quell'operazione è stata devastante dopo perché lui aveva delle allucinazioni fortissime. L'acqua che scendeva dal soffitto, serpenti che camminavano per terra, ragni su tutti i muri della stanza. Mi vedeva con la borsa e pensava avessi serpenti addosso: terribile".

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  • LA MOGLIE DI TACCONI: "VEDEVA ACQUA SCENDERE DAL SOFFITTO"

    Sempre Laura Speranza ha sottolineato la forza mostrata dal marito, che ha saputo reagire, nonostante tutto.

    "Con la mano gli dicevamo: 'Tranquillo, non c'è niente, sono cose che passeranno'. Anche lì ha avuto la forza per superare tutto, perché quest'acqua che scendeva dal soffitto non riesco a dimenticarla".

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  • TACCONI: "PENSAVO MI PRENDESSERO IN GIRO, MI ARRABBIAVO"

    Ma uno dei passaggi più duri lo consegna lo stesso Tacconi, che ha sottolineato la sensazione di essere preso in giro.

    "Mi ricordo quei momenti: io pensavo mi prendesse in giro. Le dicevo: 'Ma possibile che non li vedi?'. Mi arrabbiavo pure. Purtroppo, il cervello quando viene toccato è dura. Continuavo a vedere i cavalli fuori dalla finestra".

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