Spalletti lascia la Nazionale: due nomi per la successione

Il presidente Gravina, al Festival della Serie A, aveva chiarito come martedì non ci sarebbe stato alcun vertice decisivo: "L’incontro con Spalletti non è fissato per martedì, tra noi c’è un continuo contatto, anche ieri sera abbiamo parlato. Gli scenari sono diversi, lui è una persona responsabile. Parleremo , poi vedremo cosa verrà fuori”.

Poche ore dopo, infatti, ad annunciare l'addio è stato lo stesso allenatore: "Sarò sollevato dall'incarico: contro la Moldavia siederò in panchina, poi risolverò il contratto".

Una vittoria contro una delle peggiori nazionali del ranking FIFA, tra l'altro, è data per scontata anche dopo il disastro di Oslo.

Semmai gli Azzurri dovranno cercare di segnare più goal possibili per migliorare una differenza reti che attualmente li vede nettamente in svantaggio rispetto alla Norvegia: al triplice fischio, ad ogni modo, sarà divorzio a prescindere dal risultato.

Ma chi sostituirà in corsa Luciano Spalletti come CT dell'Italia verso i Mondiali 2026? I nomi sono due: Stefano Pioli e Claudio Ranieri.

Il primo è attualmente legato all'Al-Nassr, ma vuole tornare ed era già stato accostato alla panchina della Nazionale prima di Spalletti. Pioli è un profilo che piace per le sue capacità tecniche e umane, dimostrate sia negli anni alla Fiorentina - in pressing totale da giorni per una reunion post Palladino - che al Milan, dove ha vinto uno Scudetto.

La figura di Ranieri, esperto in miracoli sportivi, metterebbe ovviamente d'accordo quasi tutti tranne la Roma, che a lui ha affidato la rinascita giallorossa ed il nuovo progetto con Gasperini: il tecnico di Testaccio, inoltre, come fa sapere Sky al momento preferisce andare avanti al fianco dei Friedkin.

Le alternative? Nessuna. Il ritorno di Roberto Mancini è scartato considerati i pessimi rapporti con Gravina, così come non esiste l'ipotesi di affidare la panchina a uno degli eroi del 2006 (Cannavaro, De Rossi, Gilardino o Gattuso).