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Spalletti Norvegia HDGOAL

Spalletti torna in Norvegia, da Oslo a Bodo: una vittoria per prendersi la Juventus e dimenticare l'incubo azzurro

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Quasi stesso posto, squadre diverse e un unico risultato a disposizione: la vittoria, ovviamente. 


La Juventus nel gelo di Bodo non ha alternative ai tre punti se vuole continuare il proprio cammino in Champions League e centrare almeno i playoff.

Certo la Norvegia non rievoca bei ricordi a Luciano Spalletti dato che pochi mesi fa a Oslo, circa 850 km più a sud di Bodo, una pesantissima sconfitta gli è già costata la panchina dell'Italia.

Stasera però non ci sarà tempo per ripensare al passato ma bisognerà costruire presente e futuro alla Juventus. Anche perché le insidie non mancano.

  • LA DISFATTA NORVEGESE CON L'ITALIA

    Di certo Spalletti si augura che la trasferta in Norvegia finisca in modo molto diverso rispetto alla sua ultima volta sulla panchina dell'Italia.

    Era il 6 giugno quando gli Azzurri si presentarono a Oslo per la terza giornata del girone di qualificazione ai Mondiali 2026. Una partita da vincere o quantomeno da non perdere.

    Spalletti schiera la sua Nazionale con un 3-5-1-1 molto coperto e senza giocatori della Juventus in campo dal 1'. Ma non riesce ad evitare l'imbarcata.

    La Norvegia chiude la pratica già nel primo tempo e surclassa l'Italia ben oltre il 3-0 che di fatto scrive la parola fine all'avventura di Spalletti da Ct. 

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  • UNA FERITA ANCORA APERTA

    La sconfitta di Oslo, inutile nasconderlo, resta una ferita ancora aperta nel cuore di Luciano Spalletti e una macchia sulla sua carriera da tecnico.

    "Purtroppo, quanto è accaduto non mi passa e non mi passerà mai. Sono un uomo che fa le cose in base ai sentimenti, non in base agli interessi. Con la Nazionale ho provato la sensazione di essere in paradiso. Ce l’ho messa tutta. Non sono riuscito a dare niente. Sono dispiaciuto per aver deluso le aspettative. Mi prendo tutte le responsabilità. Avevo scelto io i calciatori, la Federazione mi ha sostenuto. Sono dispiaciuto per i tifosi. Non ho contribuito alla crescita della. Nazionale. Nulla mi scivola addosso, tutto mi consuma” ha dichiarato Spalletti lo scorso agosto.

    E ancora: "Il tempo è una insidia per chi allena la Nazionale, ma una caratteristica che mi riconosco è quella di riuscire a creare un rapporto di sintonia con la squadra. Purtroppo, non sono stato in grado di trasmettere ai giocatori il bene che volevo. Solo attraverso l’unione si riesce a fare uno scatto importante. I giocatori bisogna farli sentire compatti e tutti un po’ speciali, questo ti dà la forza per vincere. Io non ci sono riuscito”.

    Impresa che Spalletti spera di centrare alla Juventus, dove le cose a dire il vero non sono iniziate benissimo.

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  • Spalletti Fiorentina JuventusGetty Images

    UN INIZIO DIFFICILE CON LA JUVE

    Luciano Spalletti da allenatore della Juventus ha fin qui vinto una sola partita, ossia la prima sul campo della Cremonese.

    Poi tra campionato e Champions League sono arrivati tre pareggi piuttosto deludenti contro Sporting, Torino e Fiorentina. E la situazione di classifica non è migliorata in nessuna delle due competizioni.

    Peraltro quello di Spalletti è il secondo peggior avvio di un allenatore in tutta la storia bianconera. Peggio aveva fatto solo Sandro Puppo tra settembre ed ottobre del 1955.

    In quella stagione la Juventus chiuderà il campionato addirittura al nono posto. Un risultato che i tifosi bianconeri si augurano non si ripeta.

    Tocca dunque a Spalletti ed ai suoi ragazzi invertire subito la pericolosa tendenza. Iniziando da Bodo.

  • LE INSIDIE DI BODO

    Le insidie nella trasferta norvegese per la Juventus di Spalletti non mancano. A partire dal clima decisamente rigido in cui si giocherà la partita.

    Temperature polari e neve hanno accolto i bianconeri fin dall'atterraggio. Un ambiente a cui Spalletti è abituato dopo gli anni in Russia alla guida dello Zenit, ma che potrebbe incidere sulla prestazione dei giocatori in campo.

    "Su questi campi io ho avuto la possibilità e il piacere di averci a che fare con chi è abituato al freddo, a queste temperature, ed è differente l'abitudine a respirare quest'aria così fredda che ti batte negli occhi. A volte, in base al vento che tira, non riesci neppure a tenerli aperti. Però questo è ciò che ci mette davanti la nostra vita e professione, c'è sempre il gusto della sfida in queste cose. Nel farti vedere che mi so adattare e che so stare in qualsiasi situazione tu mi voglia mettere in difficoltà" ha spiegato Spalletti alla vigilia.

    Un'ulteriore difficoltà per i giocatori bianconeri sarà rappresentata dal campo sintetico su cui gioca il Bodo/Glimt, come ammesso sinceramente da Cambiaso: "La differenza è a livello fisico perchè adesso siamo a -6 e cambierà il respiro, la forza nelle gambe, le scarpe.Non gioco su un sintetico da quando avevo 17 anni e giocavo con gli allievi nazionali del Genoa".

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  • MA LA JUVE NON PUÒ SBAGLIARE

    In ogni caso la Juventus dovrà superare gli ostacoli e tornare a Torino con i tre punti per non complicare, forse definitivamente, il suo cammino in Champions League.

    I bianconeri d'altronde nelle prime quattro partite europee non hanno vinto neppure una volta, pareggiandone tre e perdendo sul campo del Real Madrid, seppure di misura e dopo una buona prestazione.

    Al momento la Juventus occupa il ventiseiesimo posto che significherebbe eliminazione immediata senza neppure passare dai playoff. Un fallimento dal punto di vista sportivo ma anche un gravissimo danno economico per la società.

    Per andare sul sicuro e conquistarsi almeno un posto agli spareggi alla Juventus servono dunque nove punti nelle ultime quattro partite. E dopo la trasferta di Bodo i bianconeri affronteranno il Pafos, il Benfica di Mourinho e infine il Monaco dell'ex Pogba.

    Impresa difficile, insomma, ma non impossibile. A patto di superare la sindrome norvegese.