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Matias Soule FrosinoneDAZN

"La 18? Era il numero di mia nonna": le lacrime di Soulé al termine di Udinese-Frosinone

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Udinese-Frosinone è terminata 0-0, nonostante le emozioni non siano mancate alla Udinese Arena di Udine, ma l'attenzione era rivolta, tra i diversi spunti offerti dalla partita, all'esordio di Matias Soulé.

L'argentino, di proprietà della Juventus, si è trasferito nella formazione allenata da Eusebio Di Francesco negli ultimi giorni della sessione estiva di calciomercato, completando il reparto offensivo gialloblù.

Nel complesso, una buona prova generale in una gara che, comunque, permette al Frosinone di incassare un altro punto importante in classifica.

  • SOULE' DALLA JUVENTUS AL FROSINONE

    Riepiloghiamo, però, il movimento di mercato che ha portato Matias Soulé dalla Juventus al Frosinone: il club gialloblù ha ingaggiato l'argentino in prestito dai bianconeri, permettendogli così di crescere con più spazio rispetto a quello che gli avrebbe concesso Massimiliano Allegri.

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  • IL DEBUTTO DI SOULE' IN UDINESE-FROSINONE

    Non sorprendono, comunque, le scelte di Eusebio Di Francesco, che per la sfida contro l'Udinese ha deciso di schierare dal primo minuto l'attaccante argentino.

    Questo, tra l'altro, ha anche colpito un palo, da posizione defilata, creando non pochi pericoli alla porta difesa da Marco Silvestri.

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  • "LA CHIAMATA DI DI FRANCESCO E' STATA DETERMINANTE"

    Soulé ha poi svelato l'elemento determinante per il suo trasferimento al Frosinone, che ha fatto seguito a quello di Enzo Barrenechea.

    "Volevo tanto giocare questa partita. Avevo parlato al telefono con Di Francesco: mi ha spinto a venire qui il modo in cui giochiamo, l'avevo chiesto anche a Enzo".

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  • LA SCELTA DEL NUMERO DI MAGLIA E LA COMMOZIONE

    Intervenuto nel postpartita ai microfoni di DAZN, Matias Soulé ha poi spiegato la scelta del 18, il suo nuovo numero di maglia.

    "La 18? E' per mia nonna: era il suo numero".

    L'argentino non ha fatto in tempo a completare la frase ed è scoppiato in lacrime, scusandosi e lasciando l'intervista.

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