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Silvio BaldiniGetty

Silvio Baldini lascia Pescara: il perché di una decisione insolita dopo la promozione in Serie B

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All'inizio di giugno, Silvio Baldini festeggiava assieme al Pescara il ritorno in Serie B al termine della finale di ritorno dei playoff di C vinta ai calci di rigore contro la Ternana. E poi dava spettacolo davanti alle telecamere, com'è sempre stato tipico del personaggio.

Appena una decina di giorni se n'è andata da quella serata indimenticabile per tutto il popolo biancazzurro e per lo stesso Baldini, ma sembra essere passato un secolo: oggi l'allenatore toscano ha annunciato in maniera ufficiale e definitiva l'addio al Pescara.

Una decisione forse nell'aria, ma lo stesso scioccante per una piazza e una società che da lui speravano di ripartire per organizzare il prossimo campionato di Serie B. Una scelta che Baldini ha spiegato con una frase chiave: "Non sento più la magia".

  • "NON SENTO PIÙ LA MAGIA"

    Questo è il comunicato con cui Baldini ha annunciato l'addio al Pescara:

    "È stata una stagione fantastica, a Pescara ho ritrovato tutte le condizioni per poter vivere i miei sogni e abbiamo vinto. Ho trovato un presidente come Daniele Sebastiani che mi ha sostenuto e un direttore come Pasquale Foggia che mi è sempre stato vicino. Abbiamo riportato questa bellissima piazza dove merita, abbiamo riportato 20mila persone allo stadio e io ho vestito per un anno intero la tuta del Pescara con orgoglio. Dopo la festa e i complimenti però qualcosa si è spento, non sento più quella magia e quella follia per poter cavalcare i miei sogni. Ho guardato la mia famiglia, ho parlato con mia moglie e i miei figli, abbiamo deciso che è meglio fermarsi. Il mio calcio è questo, non mi piace fare le cose forzate, se non sento qualcosa dentro di speciale preferisco non allenare, perché non sono uno che prende in giro le persone. Quindi ho deciso di non proseguire l'avventura con il Pescara".

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  • IL RITORNO IN PANCHINA

    Nello stesso comunicato, Baldini ha lasciato aperte le porte a un ritorno in panchina già in questa stagione. Ma non subito: eventualmente a campionato in corso. E in un'altra squadra.

    "Fino a gennaio non allenerò altre squadre, poi spero che si vengano a creare le condizioni giuste per tornare in panchina. Nel frattempo mi tengo il ricordo di un anno bellissimo, di tante belle persone che ho incontrato e di calciatori perbene che faranno carriera. Forza Pescara".

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  • IL PRESIDENTE: "AFFRANTI, ADDOLORATI"

    Alla nota di Silvio Baldini è seguita un'altra, questa volta a opera di Daniele Sebastiani, il presidente del Pescara.

    “Da quando abbiamo letto il comunicato con cui questa mattina Silvio Baldini ci ha annunciato ufficialmente la sua decisione io e Pasquale Foggia siamo affranti, addolorati. Con il mister si era creato un rapporto speciale, abbiamo condiviso grandi emozioni, momenti durissimi e felici. Insieme abbiamo vinto. Dal giorno successivo alla promozione abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, quando abbiamo immaginato il rinnovo e la progettazione della nuova squadra, siamo andati a trovarlo a Massa entusiasti di una nuova ripartenza. Abbiamo immaginato con lui come si poteva rafforzare la squadra, abbiamo fatto ogni sforzo, su tutti i piani. Per questo ci dispiace che Silvio Baldini annunci di non poter essere l’allenatore del Pescara”.

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  • "SPERAVAMO CHE CI RIPENSASSE"

    “Speravamo che ci ripensasse - prosegue il comunicato di Sebastiani - ma il calendario incombe, e non lo abbiamo deciso né noi né lui: dal momento che preoccupazioni di diverso tipo, anche familiari ed extra calcistiche, lo portano a rifiutare la nostra proposta, in un tempo brevissimo dovremo cercare un allenatore che ci consenta di essere pronti e competitivi per la prossima stagione”.

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  • LA QUESTIONE FAMILIARE

    Baldini ha affermato di non "sentire più la magia", ma nella sua decisione hanno pesato anche vicende familiari. Il Pescara lo sapeva e anche per questo motivo era in attesa della sua decisione finale, dopo diversi giorni di discussioni e incontri.

    “Nell’ambiente c’è grandissima euforia - diceva il tecnico dopo la vittoria dei playoff - Tutto meraviglioso ma dovrò confrontarmi con la famiglia. Tutti insieme dovremo ragionare e individuare la soluzione che ci permetta di essere felici, contenti, soprattutto in armonia. Non voglio pensare che il calcio ci possa mettere in difficoltà. Se ci fosse un’altra squadra lo direi subito, ma non è il mio caso. Non prendo in giro nessuno, specie una tifoseria che ci ha spinto a vincere i playoff”.

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