I sei giorni da dieci squadre non avrebbero portato ad alcuna promozione diretta. Dalla Serie C alla B ogni anno salgono nella categoria superiore tre club.
Al termine della stagione regolare, le prime cinque di ogni girone accedono alla fase promozione, composta da tre gruppi da dieci squadre, mentre le ultime cinque si sfidano nella fase retrocessione, anche in questo caso composto da tre gruppi da dieci squadre.
L'idea della Serie C era quella di copiare il sistema del massimo campionato belga: ogni club della fase promozione e retrocessione avrebbe inziiato la seconda fase con la metà dei punti ottenuti nella stagione regolare. Se una squadra ha chiuso il girone della stagione regolare con 50 punti, ad esempio, comincerà la fase promozione o retrocessione con 25.
Le prime tre dei tre gironi promozione, insieme alla vincitrice della Coppa Italia di Serie C, sarebbero state qualificate direttamente alla fase finale dei playoff. Le squadre classificate dalla quarta alla decima, invece, avrebbero giocato la prima parte dei playoff.
Tutte le squadre classificate ai primi cinque punti della stagione regolare, dunque, avrebbero potuto giocare i playoff anche arrivando decimi nella fase promozione.
Non solo loro: anche le squadre della fase retrocessione avrebbero potuto giocare i playoff. Si sarebbero qualificate la prima e la seconda dei tre gironi.
A giocare i playout, invece, sarebbero state le squadre dalla sesta alla nona posizione dei tre gironi della fase retrocessione. Le tre decime della fase retrocessione sarebbero retrocesse direttamente in Serie D, al pari delle altre sei sconfitte dei playout.
In Serie B sarebbero salite un totale di tre squadre, in Serie D sarebbero retrocesse un totale di nove squadre.