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Tifosi genericaGetty

Serie C, non passa il nuovo format 2023/2024: i club respingono la riforma

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Incrementare l'audience televisivo, riempire gli stadi e avvicinare i giovani: l'dea era quella di creare una nuova Serie C già dall'edizione 2023/24. Ma così non sarà.

Nelle scorse ore si è discussa la possibile riforma della terza lega italiana, ma i club si sono dichiarati contrari: insomma, la riforma proposta dal presidente Francesco Ghirelli non è passata.

Attualmente la Serie C è a 60 squadre, divise in tre gironi, ma non è la prima volta che si discute di un possibile cambio di format. Scopriamo insieme i termini della riforma negata dai club.

  • SERIE C A SEI GIRONI

    La principale novità avrebbe riguarsato il numero doppio di gironi, da tre a sei. Rispetto alle venti squadre per gruppo, queste sarebbero sarebbero dieci, divise secondo criteri di vicinanza territoriale.

    Una rivoluzione importante, che avrebbe reso la Serie C più vicina alla Serie D per quantitativo di gironi, ma con la metà delle squadre.

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  • PROMOZIONI E RETROCESSIONI

    I sei giorni da dieci squadre non avrebbero portato ad alcuna promozione diretta. Dalla Serie C alla B ogni anno salgono nella categoria superiore tre club.

    Al termine della stagione regolare, le prime cinque di ogni girone accedono alla fase promozione, composta da tre gruppi da dieci squadre, mentre le ultime cinque si sfidano nella fase retrocessione, anche in questo caso composto da tre gruppi da dieci squadre.

    L'idea della Serie C era quella di copiare il sistema del massimo campionato belga: ogni club della fase promozione e retrocessione avrebbe inziiato la seconda fase con la metà dei punti ottenuti nella stagione regolare. Se una squadra ha chiuso il girone della stagione regolare con 50 punti, ad esempio, comincerà la fase promozione o retrocessione con 25.

    Le prime tre dei tre gironi promozione, insieme alla vincitrice della Coppa Italia di Serie C, sarebbero state qualificate direttamente alla fase finale dei playoff. Le squadre classificate dalla quarta alla decima, invece, avrebbero giocato la prima parte dei playoff.

    Tutte le squadre classificate ai primi cinque punti della stagione regolare, dunque, avrebbero potuto giocare i playoff anche arrivando decimi nella fase promozione.

    Non solo loro: anche le squadre della fase retrocessione avrebbero potuto giocare i playoff. Si sarebbero qualificate la prima e la seconda dei tre gironi.

    A giocare i playout, invece, sarebbero state le squadre dalla sesta alla nona posizione dei tre gironi della fase retrocessione. Le tre decime della fase retrocessione sarebbero retrocesse direttamente in Serie D, al pari delle altre sei sconfitte dei playout.

    In Serie B sarebbero salite un totale di tre squadre, in Serie D sarebbero retrocesse un totale di nove squadre.

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  • TABELLONE SERIE C: LE NOVITÀ SCARTATE

    • Sei gironi da dieci squadre ognuno (60 squadre)
    • Le prime cinque classificate di ogni girone si qualificano alla fase promozione (30 squadre, ognuna ha la metà dei punti ottenuti nella stagione regolar)
    • Le ultime cinque classificate di ogni girone si qualificano alla fase retrocessione (30 squadre)
    • Le prime tre di ogni girone della fase promozione si qualificano alla fase finale dei playoff (10 squadre, compresa la vincitrice della Coppa Italia Serie C)
    • Le squadre dalla quarta alla decima di ogni girone della fase promozione si qualificano alla prima fase dei playoff insieme alle prime due classificate della fase retrocessione (27 squadre)
    • Le squadre classificate dal sesto al nono posto dei gironi della fase retrocessione si qualificano ai playout (dodici squadre)
    • Le tre squadre ultime classificate nella fase retrocessione retrocedono direttamente in Serie (tre squadre)
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