Rottura del tendine d'Achille: tempi di recupero, cos'è e precedenti

Il tendine d'Achille, o tendine calcaneale, è un tendine posto nella parte posteriore della gamba che ha il ruolo di unire i due principali muscoli del polpaccio, gastrocnemio e soleo, al calcagno.

Permette, in poche parole, di sollevare il tallone correttamente, consentendo all'essere umano di camminare sulle punte (e il relativo movimento) e la flessione della gamba sulla coscia.

Quando si rompe il tendine d'Achille viene limitata drasticamente la capacità motoria di un essere umano: di conseguenza, bisogna intervenire con urgenza con un'operazione, necessaria, perché non vi è alcuna possibilità di guarigione spontanea della lacerazione.

I tempi di recupero dopo la rottura del tendine d'Achille sono di 3 mesi per ritornare a svolgere le normali attività fisiche, mentre di 4-6 mesi per un ritorno all'attività sportiva di base.

Di conseguenza, per poter tornare in campo a livello agonistico, un calciatore che si rompe il tendine d'Achille deve aspettare circa 9 mesi, considerando la riatletizzazione.

Sono diversi i precedenti legati alla rottura del tendine d'Achille nel calcio: il pensiero va senza dubbio a Leonardo Spinazzola, che agli Europei del 2021, contro il Belgio, ha subito il gravissimo infortunio. Il suo ritorno in campo è avvenuto dopo 311 giorni, dopo 10 mesi.

Un altro precedente riguarda Javier Zanetti, infortunatosi al tendine d'Achille in un Palermo-Inter nella stagione 2012/13: è tornato in campo dopo 7 mesi.