Pubblicità
Pubblicità
Ten Hag GFX no excuseGOAL

Record negativi, eliminazioni, risultati pessimi: perché il Manchester United non esonera ten Hag

Pubblicità

La stagione del Manchester United è stata costellata di problemi sin dall'inizio, con la catastrofica sconfitta in casa contro il Bournemouth tra i più brutali. Ma i tifosi dei Red Devils hanno imparato da tempo che il mantra "le cose possono solo migliorare" è una bugia totale: al contrario, spesso non fanno che peggiorare.

E così è accaduto che lo United si è recato a Londra per affrontare il West Ham nell'ultima partita prima di Natale e, dopo aver fallito buone occasioni per andare a segno, è uscito sconfitto per 2-0. Significa che la squadra di Erik ten Hag ha perso 8 delle 18 partite di Premier League in questa stagione, venendo battuta ben 13 volte tra tutte le competizioni.

È la prima volta che lo United perde così tante partite prima di Natale dalla stagione 1930-31, anno in cui finì ultimo nella vecchia First Division inglese. La maggior parte dei manager autori di una stagione così orrenda avrebbe lasciato da tempo. Eppure il lavoro di Erik ten Hag, in qualche modo, per ora rimane al sicuro.

  • Bruno Fernandes Manchester United 2023-24Getty

    LA PAZIENZA DEI TIFOSI È FINITA

    I tifosi dello United si vantano di non contestare i propri giocatori rapidamente come altri, ma vederli lasciare in anticipo l'Old Trafford o gli stadi in trasferta è diventata una scena fin troppo familiare in questa stagione.

    Quando Marcos Senesi ha segnato di testa il terzo goal del Bournemouth nel clamoroso 3-0 esterno delle Cherries, migliaia di tifosi scontenti dello United si sono immediatamente diretti verso le porte di uscita dell'Old Trafford, inducendo i rivali a cantare allegramente "È un'esercitazione antincendio?". Al triplice fischio finale, sulle tribune non c'era quasi più nessuno.

    Dopo che Mohammed Kudus ha segnato il secondo goal del West Ham al 78', decine di tifosi hanno iniziato ad abbandonare il settore ospiti. Chi potrebbe biasimarli per aver preteso una tregua dall'incubo che si svolgeva davanti ai loro occhi?

  • Pubblicità
  • Anthony Martial Manchester United 2023-24Getty

    L'OLD TRAFFORD NON È PIÙ UNA FORTEZZA

    La sconfitta contro il West Ham dell'ex David Moyes è stata la sesta esterna stagionale dello United in tutte le competizioni. Fuori casa gli uomini di ten Hag non hanno battuto nessuna delle prime nove in classifica. Il problema è che il rendimento interno è addirittura peggiore.

    Lo United ha perso sette partite all'Old Trafford. È andato in svantaggio in sei delle nove partite casalinghe di campionato, dato migliore solo di quello dello Sheffield United fanalino di coda.

    Il pessimo stato di forma casalingo dello United è molto diverso da quello della scorsa stagione, quando la squadra di ten Hag aveva trasformato l'Old Trafford in una fortezza: 27 vittorie, compresi i trionfi contro Liverpool, Arsenal, Manchester City, Chelsea, Tottenham e Barcellona. Una fortezza che si è andata sgretolando.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Jose Mourinho Man Utd 2017Getty Images

    LA STORIA SI RIPETE

    Lo United ha perso otto partite su 18 in campionato, rimediando tre sconfitte in più rispetto a quelle di José Mourinho e Ole Gunnar Solskjaer al momento del loro esonero, rispettivamente a dicembre 2018 e novembre 2021.

    Anche il totale dei punti è simile. Ten Hag ha una media di 1,5 punti a partita rispetto agli 1,5 di Mourinho e agli 1,4 di Solskjaer. Louis van Gaal, nel frattempo, aveva una media di 1,7 punti a partita quando era stato esonerato alla fine della stagione 2015/16, nonostante avesse vinto la FA Cup.

    Lo United è attualmente ottavo in classifica, due posizioni sotto Mourinho e una sotto Solskjaer e Moyes quando sono stati licenziati. A differenza dei suoi tre predecessori, Ten Hag ha fatto addirittura peggio in Champions League.

  • ENJOYED THIS STORY?

    Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

  • Avram and Joel Glazer Manchester UnitedGetty Images

    LA PRESENZA DEI GLAZER

    E dunque, perché Ten Hag è ancora saldo in panchina? Nonostante i pessimi risultati recenti, l’olandese ha ancora il sostegno dell’attuale dirigenza dello United. È una situazione abbastanza diversa da quella che viveva Mourinho, il cui rapporto con l'allora amministratore delegato Ed Woodward si era inasprito a causa di dissapori legati al mercato nell'estate del 2018.

    I co-presidenti esecutivi Joel e Avram Glazer hanno affidato a Ten Hag il compito di guidare un reset culturale dopo anni di abbassamento degli standard e aumento del potere dei giocatori. Nel giustificare la propria decisione di escludere Jadon Sancho dalla squadra per aver sparlato di lui sui social, il manager ha rivelato di essere stato incoraggiato a imporre la disciplina nello spogliatoio.

    "La questione riguarda il rigore - ha detto - È quello che il club mi ha chiesto di fare. Prima della scorsa stagione qui non c'era una buona cultura. Mi hanno chiesto di stabilire dei buoni standard, ed è quello che ho fatto".

    Ten Hag ha deciso di ripulire lo United: è questa la sua missione. La recente fuga di notizie riguardanti una presunta ribellione contro di lui suggerisce che non ha ancora portato a termine il compito, ma il fatto che la risposta del club sia stata quella di bannare temporaneamente dalle conferenze stampa i giornalisti che hanno pubblicato gli articoli è piuttosto eloquente.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Sir Jim Ratcliffe 2022Getty

    IL CLUB È ANCORA NEL LIMBO

    Anche la questione del passaggio di proprietà del Manchester United ha giocato a favore di Ten Hag. L'INEOS di Sir Jim Ratcliffe ha accettato di acquistare una quota del 25% in cambio della gestione della parte calcistica, ma l'accordo ha impiegato più di due mesi per essere confermato dal club, che alla fine l'ha annunciato alla vigilia di Natale.

    Il magnate della petrolchimica e la propria squadra, tuttavia, non sono ancora operativi, poiché l’accordo deve ricevere le necessarie approvazioni normative, anche da parte della Premier League. Lo United, in sostanza, è attualmente in un limbo.

    Una volta completato il passaggio delle quote, la posizione di Ten Hag sarà chiaramente più a rischio. Anche se pare che Ratcliffe e l'INEOS rispettino ampiamente l'olandese, che hanno incontrato a marzo durante una visita al club. Una percezione che potrebbe essere stata alterata dai recenti risultati, tanto che i nomi di Graham Potter e Julen Lopetegui hanno cominciato a circolare.

    Il problema è che trovare un allenatore di alto livello nel bel mezzo di una stagione ti lascia a corto di opzioni rispetto all'estate. Anche per questo, nel lungo periodo INEOS potrebbe volere un manager scelto personalmente. Pure se al momento appare improbabile che l'esonero dell'ex Ajax sia in cima alla lista delle (tante) cose da fare.

  • Erik ten Hag Ajax 2021-22Getty

    PROTETTO DAL PROPRIO CURRICULUM

    Anche il curriculum di Ten Hag gli sta facendo guadagnare tempo. Il suo Ajax ha impressionato l'Europa nell'anno in cui ha raggiunto le semifinali di Champions League (2018/2019), giocando un calcio affascinante e perdendo poi il proprio dominio nazionale da quando l'allenatore se n'è andato allo United.

    Anche la prima stagione inglese di ten Hag è stata un successo: l'olandese ha regalato al club il primo trofeo in sei anni, ovvero la Carabao Cup, e poi ha raggiunto la finale di FA Cup e chiuso terzo in Premier League.

    Nonostante stia vivendo una seconda stagione straziante all'Old Trafford, ten Hag è ancora considerato un allenatore di livello, e se lasciasse lo United avrebbe parecchie richieste. Lo stesso non si può dire ad esempio di Solskjaer, che da quando è stato esonerato non è più tornato in corsa.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Erik ten Hag Manchester United 2023-24Getty Images

    NON CI SONO SOLDI PER ESONERARLO

    L'ultimo problema è che lo United è in difficoltà finanziarie così gravi che, anche se lo volesse, potrebbe non riuscire a permettersi di licenziare Ten Hag. Il manager è sotto contratto fino all'estate del 2025 e ha uno stipendio che si aggira intorno ai 9 milioni di sterline. Licenziarlo potrebbe quindi costare al club circa 15 milioni di sterline, oltre ai soldi da investire per assumere un sostituto.

    Non è un segreto che lo United abbia difficoltà economiche. I Red Devils hanno dovuto ricevere credito per finanziare i propri trasferimenti e recentemente hanno ricavato pochissime entrate dalle cessioni. Un altro grosso colpo è stato inferto dalla mancata qualificazione alla fase a eliminazione diretta della Champions League.

    A differenza degli anni precedenti, lo United non ha molti soldi da spendere per cercare un allenatore. E anche se l'arrivo di Ratcliffe aumenterà inizialmente il suo potere, il club continua a vacillare ai margini delle regole di sostenibilità della Premier League.

0