Non è stata tutta da buttare, la serata del Chelsea di Frank Lampard: no. Anzi: i Blues in apertura di gara, al Bernabeu, vanno pure vicini al vantaggio con Joao Felix. Ma non basta: non può bastare contro il solito Real Madrid di Carlo Ancelotti, perfetto nella forma e nella sostanza.
Il tridente è quello delle meraviglie: Vinicius e Rodrygo si intendono alla perfezione. Tutto, poi, viene rifinito da Karim "The Dream" Benzema. Lancio di Carvajal, "Vini" prova a colpire al volo, miracolo di Kepa. Fine: perché poi da due passi, e con la porta libera, il francese al 21' non sbaglia, 1-0.
Nella ripresa ad andare vicino al goal da applausi è Luka Modric, a giro vicino all'incrocio: la scena, nel secondo tempo, se la prende il sacrificio di Chilwell che prova a rimediare alla dormita colossale dei suoi compagni, sorpresi da un lancio da metà campo di Valverde che scavalca tutta la linea (nulla di irresistibile, né di magico) e frena Rodrygo lanciato in porta, rimediando un cartellino rosso.
Anche perché, poi, c'è un senso ben preciso a tutto: entra Asensio al 71' e al 74' segna il 2-0, con un mancino dolcissimo, rasoterra, che passa tra le gambe avversarie.
L'anima del Chelsea non basta: il Real, questo Real, è troppo per una formazione che non ha ancora trovato la sua identità. E a metà aprile sembra davvero difficile possa trovarla.




