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Raphinha può vincere il Pallone d'Oro dopo una stagione da fuoriclasse: mai così alieno

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Ora sì, la sfida è veramente lanciata. E chissà se il prossimo autunno, quando i voti saranno sommati e annunciati al pubblico mondiale, Raphinha non possa essere il terzo che gode tra i due litiganti Salah e Mbappé. Se la lotta per conquistare il prossimo Pallone d'Oro sembrava una corsa a due, ora il brasiliano del Barcellona si mette di traverso per cambiare la storia del premio 2025.

Nonostante una stagione già da alieno, la partita contro il Benfica che ha sancito l'accesso ai quarti di Champions League per un Barcellona alla lunga più forte (e deciso) degli avversari lusitani ha portato Raphinha a strapparsi la maschera da umano e dimostrare di venire da un'altro pianeta, come mai prima d'ora.

Barcellona-Benfica 3-1 è Raphinha puro, in un gara che reputare positiva è enorme eufemismo. Con due goal e un assist il titolare di Flick ha annientato la squadra ospite, che sembrava poter dire la sua a Montjuic prima che la furia di Raphael Dias Belloli si abbattesse su di loro.

Ora il destino di Raphinha, in un anno senza Olimpiadi, Copa America o Europei, è legata a quello del Barcellona: Liga e Champions League in palio, il Pallone d'Oro non è più un'utopia a cui nessuno avrebbe mai seriamente pensato. Se non, forse, i famigliari e gli amici del 28enne.

  • MVP DELLA CHAMPIONS LEAGUE

    Un europeo, Mbappé, un africano, Salah, e un sudamericano, Raphinha. La lotta per il Pallone d'Oro si giocherà in parte anche in maniera campanilistica, considerando che anno dopo anno diversi rivali continentali decidono di votare conto i vicini o al contrario di spingere il padrone della porta accanto verso il titolo.

    Dalla sua Raphinha ha numeri che nessuno ha in Champions League. Con somma sorpresa è il capocannoniere del torneo, capace di sfondare la doppia cifra nella partita contro il Benfica e spingersi fino a 11 reti.

    Non solo i goal, visti anche in cinque assist che hanno permesso a Lamine Yamal e compagni di trovare i goal, superare il girone senza difficoltà e andare oltre gli ottavi resistendo all'inferiorità numerica nella partita d'andata contro il Benfica.

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    LA FIDUCIA DI FLICK

    Come tanti brasiliani, anche Raphinha ha bisogno di uno spogliatoio unito, di essere coccolato e di vedere attorno a sè non solo la grinta, ma anche la gioia del gioco.

    Con l'arrivo di Flick, con la sua fiducia nei rapporti umani, tutto è cambiato: il Barcellona si vede ora come una famiglia, riuscendo a ritrovare quell'abilità nel bel gioco che ha permesso ai blaugrana di esprimere nuovamente la propria identità.

    Al terzo anno di Barcellona, Raphinha ha segnato praticamente quanto nelle due annate precedenti combinate. Con due mesi e mezzo ancora da disputare i suoi dati non possono che salire, base per lottare in chiave Pallone d'Oro alla pari con Salah e Mbappé. Forse.

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  • POCO CONSIDERATO

    Intervistato alla vigilia di Barcellona-Benfica, Flick non ha avuto dubbi: "Sì, Raphinha merita la nomination al Pallone d'Oro". Ci mancherebbe, visto quanto fatto da agosto in poi, ma il problema è che il brasiliano non gode di grande considerazione come Mbappé e Salah in giro per il mondo.

    Nonostante da alcuni anni solamente cento giurati votino per il Pallone d'Oro, con una 'chiusura' del premio a votanti di nazioni spesso poco propensi a valutare la stagione rispetto al nome del giocatore e allo status mondiale, l'essere Salah e Mbappé permette di ottenere diversi voti in più.

    Raphinha dovrà fare qualcosa di eccezionale per poter superare entrambi e convincere anche i più scettici, soprattutto dopo la continuità nella carriera dei due rispetto a quella del brasiliano.

    Il suo malus potrebbe essere proprio l'exploit di questa sola stagione e la scarsa considerazione in molti parti del mondo, data da un Barcellona che nell'ultimo triennio non è stato certo il solito vecchio Barcellona.

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  • YAMAL INCOMBE

    Il problema dell'essere poco considerato è anche dovuto alla vera stella nell'attacco del Barcellona, Lamine Yamal.

    Il compagno di Raphinha ha bruciato le tappe diventando il miglior giovane del pianeta, il simbolo della squadra. Nonostante i suoi dati in Champions siano inferiori a quelli del compagno, Yamal gode di una considerazione superiore e solamente un exploit del brasiliano in semifinale o finale del torneo europeo potrebbe permettergli di superare il giovanissimo attaccante nelle preferenze dei cento giurati mondiali.

    Ciò che potrebbe spingere verso Raphinha e non Yamal, qualora il Barcellona dovesse vincere la Champions o ancor meglio ottenere la coppia Europa-Spagna, è anche una di solito reticenza dei votanti a premiare i giovanissimi sin da subito.

    Yamal è senza dubbio un futuro Pallone d'Oro, ma non sono molti i votanti intenzionati a metterlo sul piedistallo sin da ora, basti pensare all'ottavo posto del 2024 nonostante un Europeo da urlo.

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