Ora sì, la sfida è veramente lanciata. E chissà se il prossimo autunno, quando i voti saranno sommati e annunciati al pubblico mondiale, Raphinha non possa essere il terzo che gode tra i due litiganti Salah e Mbappé. Se la lotta per conquistare il prossimo Pallone d'Oro sembrava una corsa a due, ora il brasiliano del Barcellona si mette di traverso per cambiare la storia del premio 2025.
Nonostante una stagione già da alieno, la partita contro il Benfica che ha sancito l'accesso ai quarti di Champions League per un Barcellona alla lunga più forte (e deciso) degli avversari lusitani ha portato Raphinha a strapparsi la maschera da umano e dimostrare di venire da un'altro pianeta, come mai prima d'ora.
Barcellona-Benfica 3-1 è Raphinha puro, in un gara che reputare positiva è enorme eufemismo. Con due goal e un assist il titolare di Flick ha annientato la squadra ospite, che sembrava poter dire la sua a Montjuic prima che la furia di Raphael Dias Belloli si abbattesse su di loro.
Ora il destino di Raphinha, in un anno senza Olimpiadi, Copa America o Europei, è legata a quello del Barcellona: Liga e Champions League in palio, il Pallone d'Oro non è più un'utopia a cui nessuno avrebbe mai seriamente pensato. Se non, forse, i famigliari e gli amici del 28enne.





