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RAbiot Al KhelaifiGetty

Rabiot risponde agli insulti alla madre e al padre morto: "Al-Khelaifi, la classe non si può comprare"

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Era uno degli uomini più attesi per il suo passato e, soprattutto, per l'addio a parametro zero alla scadenza di un contratto mai rinnovato: Adrien Rabiot grande ex del 'Le Classique' tra PSG e Marsiglia.

Al 'Parco dei Principi' hanno avuto la meglio i ragazzi di Luis Enrique che, grazie al 3-1, hanno allungato a +19 sugli acerrimi rivali: per Rabiot, rimasto in campo fino al triplice fischio, una serata tutt'altro che facile.

Il centrocampista è stato infatti vittima di pesanti insulti da parte della tifoseria di casa, tali da spingerlo a prendere posizione attraverso una Instagram Story molto polemica nei confronti del patron del PSG, Nasser Al-Khelaifi.

  • INSULTI ALLA MADRE-AGENTE E AL PADRE MORTO

    Rabiot finito nel mirino dei tifosi del PSG assieme alla madre Veronique che, come noto, ne cura gli interessi economici in qualità di agente: una particolare posizione che ha spesso dato adito a polemiche in fase di trattativa con i club intenzionati a mettere sotto contratto il figlio.

    Sugli spalti è apparso uno striscione offensivo sia per il giocatore che per sua madre, senza dimenticare gli insulti con destinatario il padre di Rabiot, scomparso nel 2019 dopo una lunga malattia.

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  • Rabiot story InstagramInstagram

    LA RISPOSTA SOCIAL DI RABIOT

    Al 'Parco dei Principi', insomma, si è andati fin troppo oltre il limite della decenza: una situazione delicata, che ha spinto Rabiot a rispondere in maniera piccata tramite una story su Instagram, chiamando peraltro in causa anche Al-Khelaifi.

    "Insultare una madre, e un padre morto... Un giorno tutto tornerà. Non la farete franca, fidatevi. Nasser (Al-Khelaifi, n.d.r.), puoi avere tutti i soldi del mondo e anche di più, ma la classe non si può comprare".

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  • IL PERIODO DI RABIOT AL PSG

    Il tifo del PSG ha ancora il dente avvelenato per l'epilogo della trattativa con la madre-agente per il rinnovo del contratto scaduto il 30 giugno 2019 e mai rinnovato, evento propedeutico al successivo trasferimento a parametro zero alla Juventus.

    Un lungo tira e molla che alla fine portò il club a mettere fuori rosa Rabiot, costretto ad allenarsi con la squadra riserve.

    Il tutto dopo 227 presenze impreziosite da 24 reti e dalla conquista di svariati titoli nazionali, tra cui cinque Ligue 1.

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