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Sinner Australian OpenGetty Images

Quando Sinner giocava a calcio e segnava 25 goal all'anno: "Bravo quel 10 con i capelli rossi"

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Jannik Sinner ha conquistato il secondo Australian Open di fila confermandosi ancora una volta il miglior tennista al mondo.

Eppure, quando era un bambino, Sinner era anche un promettente talento del calcio. A raccontarlo sono coloro che lo hanno visto crescere con un pallone tra i piedi.

Sinner giocava nella squadra del suo paese, l'AFC Sexten, anche perché suo padre era stato un calciatore arrivando fino alla Seconda Categoria.

  • IL PADRE ALLENATORE

    Proprio il padre Hanspeter è stato il primo allenatore di Jannik da calciatore. A raccontarlo a 'La Gazzetta dello Sport' è Wolfram Egarter, ex presidente dell’AFC Sexten: "Con suo padre eravamo compagni di squadra. Abbiamo giocato insieme in Seconda Categoria. Jannik non aveva ancora preso la racchetta tra le mani, pensava soltanto a dribblare. Usava entrambi i piedi, però preferiva il sinistro. Era il più talentuoso del gruppo. So che anche a casa continuava a battere il pallone contro il muro. Se non scendeva tra le montagne con gli sci, era sempre in campo a provare i tiri dalla distanza".

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  • IL RUOLO DI SINNER CALCIATORE

    "Jannik ha iniziato a giocare nel nostro club, ci è rimasto per cinque anni. Ha sempre fatto il centrocampista, piedi buoni e tanta qualità. Correva tanto e organizzava il gioco. Ma era magrissimo, le sue gambe sembravano degli stuzzicadenti.  Il nostro numero 10.Era molto competitivo, non voleva mai perdere, neppure in allenamento. Ricordo che durante una gara i genitori dalla tribuna urlavano di marcare il piccoletto coi capelli lunghi e rossi. Lo riconoscevano tutti", continua Egarter.

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  • QUANTI GOAL SEGNAVA SINNER

    Arrivato nell'Under 13, però, Sinner ha deciso di abbandonare il pallone per dedicarsi alla racchetta. Una scelta azzeccata, anche se Jannik prometteva bene anche come calciatore.

    Un altro dei suoi allenatori, Helmut Villgrater, ricorda: "Lo lasciavo libero di inventare, in difesa eravamo messi bene. Sinner correva e superava tutti gli avversari. Poi toccava palla al suo compagno Moritz che faceva goal. Quanto segnava Sinner? Almeno 25 a stagione, sul tabellino di ogni partita c’era sempre il suo cognome. In allenamento mirava l’incrocio dei pali e provava a calciare. È sempre stato un perfezionista".

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