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Mbappe PSGGetty

Sfortuna o troppi errori? Il PSG si mangia le mani: 6 legni in 2 gare col Borussia Dortmund

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Sì, anche domani sorgerà il sole a Parigi, come vuole Luis Enrique, ma non basta. Non basta nulla, in verità, al PSG, in una serata in cui ci ha messo veramente tanto del suo carattere per ribaltare le sorti di una semifinale che, probabilmente, non avrebbe mai potuto vincere.

In ogni caso, c'è anche l'aspetto strettamente calcistico a prendersi la scena: statistico, pure, che fa più paura.

Kylian Mbappé e compagni, sì, avrebbero meritato qualcosa in più: e allora viene più di un dubbio, in mente. Il PSG è uscito per sfortuna o per i troppi errori?

  • TROPPI PALI

    Ritorniamo alla partita d'andata: al 51' Kylian Mbappé illude i suoi tifosi con un destro a giro che si stampa sul palo, alle spalle di Gregor Kobel.

    Pochi istanti dopo, Achraf Hakimi si vede infrangere dall'altro palo il goal del momentaneo 1-1. Questa sì, è sfortuna.

    Al Parc des Princes non va meglio: Warren Zaire-Emery colpisce un palo da due passi, seguito da quello di Nuno Mendes. Al resto ci pensano Kylian Mbappé e Vitinha, con due traverse. Totale: quattro legni in due gare.

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  • MA ANCHE TROPPI ERRORI

    Impossibile, però, non valutare negativamente quanto prodotto dal PSG, anche in chiave offensiva: se è vero che alcune conclusioni tra quelle citate si sono infrante contro un legno in maniera assai sfortunata, altre sono frutto di imprecisione.

    Come quella di Zaire-Emery, a due passi dalla porta, praticamente nell'area piccola, o quella di Mbappé, un tiro molle, impreciso anche se deviato. Si poteva far meglio.

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  • LE SCELTE DI LUIS ENRIQUE E LA FASE DIFENSIVA

    In termini di scelte tecniche, poi, c'è da analizzare la decisione di Luis Enrique di puntare su Beraldo e non su Skriniar: non proprio un'ottima scelta, considerando le lacune difensive mostrate al Parc des Princes.

    E qui veniamo: al goal di Mats Hummels. Da solo, solissimo, con un colpo di testa ha spazzato via le ambizioni di un PSG che si è ritrovato sotto la curva, con un Mbappé triste e distaccato. Eccolo, l'ultimo spunto: la gestione di un'icona destinata al Real Madrid.

    Avrebbe potuto coronare un percorso molto complesso, al di là delle trappole, ma non ci è riuscito. E non solo per sfortuna.

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