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Protesta shock a Pescara: manichini con i volti di Sebastiani e Delli Carri

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Non è un periodo roseo per il Pescara, lontanissimo dalla vetta del girone B di Serie C e alle prese con l'addio di Zdenek Zeman, dimessosi a causa dei problemi di salute che lo stanno condizionando.

La guida della squadra abruzzese è stata affidata al vice del boemo, Giovanni Bucaro, che ha trovato la prima vittoria al timone dei biancazzurri grazie all'1-0 sulla Lucchese, successivo al pesante poker subìto sul campo della Vis Pesaro.

Uno scenario che non piace per nulla alla tifoseria del club abruzzese: un malcontento manifestato con una protesta scioccante e dai contorni macabri e inquietanti.

  • LA CLASSIFICA DEL PESCARA

    Attualmente il Pescara occupa la sesta posizione nel girone B di Serie C con 44 punti all'attivo, a -27 dalla vetta di un super Cesena: un piazzamento che, al termine della stagione regolare, consentirebbe agli abruzzesi di prendere parte alla lunga serie dei playoff promozione.

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  • PROTESTA SHOCK

    All'esterno dello stadio 'Adriatico' sono apparsi due manichini con i volti di coloro che sono ritenuti i responsabili del momento negativo dalla tifoseria: il presidente Daniele Sebastiani e il direttore sportivo Daniele Delli Carri.

    La Digos ha avviato le indagini per individuare i responsabili. Una protesta scioccante che segue i cori e gli insulti proferiti allo stadio durante ogni match casalingo e gli striscioni offensivi affissi sulla facciata degli uffici dove ha sede il club.

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  • SEBASTIANI: "NON ME NE IMPORTA NULLA"

    Nelle scorse settimane, Sebastiani aveva preferito minimizzare le proteste della sua tifoseria ribadendo il proprio impegno alla guida del Pescara.

    "Non me ne importa nulla, meno di zero. Chi fischia e chi parla è chiamato a fare qualcosa. A fine mese gli stipendi li paga Sebastiani. Se tifano per la squadra mi fa piacere, ma ciò che pensano di me non mi interessa. Le possibilità che abbiamo sono queste. Di gente che può prendere il mio posto non ne vedo: mi mettessero per iscritto che non devo iscrivere la squadra alla Serie C e li accontenterò. A giugno chiudo il bilancio, pago quello che devo, incasso e vado via. Se qualcuno è pronto a investire al mio posto, sono pronto a farmi da parte".

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