Nella foto più famosa della storia del Manchester City (o, al massimo, al secondo posto), scattata parecchi minuti dopo aver terminato di pronunciare l’ultima “O” di “Agueroooo”, ripetuto all’unisono, allungato e spedito nello spaziotempo come traccia della nostra esistenza, ci sono due giocatori in maglia azzurra con un iconico cappello da giullare, esaltato dai colori sociali dei Citizens. Vicini, tra l’altro: David Silva, che viene separato da Fausto Salsano (componente dello staff di Roberto Mancini anche agli Europei), pure lui con il cappuccio, da Samir Nasri. E David Pizarro. Quel David Pizarro.
“El Pek”: “piccolo” (da “pequeño”), appunto, e unico acquisto del mercato di gennaio di una squadra che vincerà la Premier League nella maniera più incredibile possibile. Con due goal nel finale, uno nel recupero, e l’immagine di Joe Hart (desaparecido, da quel momento, o quasi) con le braccia aperte proprio in concomitanza con lo stacco di camera a favore del Kun. In un periodo in cui vincere il campionato, nonostante gli investimenti, sembrava un’impresa: figuriamoci una finale di Champions League.



