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Udinese v Bologna - Serie AGetty Images Sport

Perché il Napoli ha scelto Beukema: personalità e piedi buoni, Conte attende il terzo centrale titolare

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Non è ancora fatta, ma ci siamo quasi: Sam Beukema è finalmente pronto a lasciare il Bologna per diventare un nuovo giocatore del Napoli. Come da lui stesso espressamente richiesto alla società felsinea, peraltro.

L'ennesima riprova di come tutto sia effettivamente indirizzato verso un trasferimento è il fatto che il ds Sartori ha già chiuso per il suo sostituto: Martin Vitik, altro centrale difensivo in arrivo dallo Sparta Praga in cambio di 15 milioni di euro.

Una trentina di milioni circa, invece, è la cifra che il Napoli dovrebbe destinare al Bologna per avere Beukema. Somma leggermente inferiore alla richiesta iniziale degli emiliani, partiti da 35 milioni.

Cosa porterà Beukema al Napoli, se non ci saranno intoppi e se l'operazione andrà a tutti gli effetti a buon fine? Antonio Conte sorride: il tecnico dei campioni d'Italia si prepara ad accogliere in rosa un terzo centrale titolare.

  • PERSONALITÀ E PIEDI BUONI

    Beukema è l'ennesimo gioiello scovato da Giovanni Sartori. Il direttore sportivo del Bologna lo ha pescato nell'estate del 2023 nell'AZ, in Olanda, dopo averlo visto all'opera. La spesa? Una decina di milioni di euro. Ora i felsinei stanno per incassarne una ventina in più dopo due anni.

    Merito di quel che Beukema ha mostrato nel nostro campionato. Arrivato a Bologna giovane ma non giovanissimo (25 anni da compiere), si è subito contraddistinto per essere un difensore completo: bravo cioè nelle chiusure, dotato di grande personalità, ma anche molto capace in impostazione, requisito questo divenuto ormai fondamentale anche per un centrale nel calcio moderno.

    Era un requisito fondamentale per il gioco di Thiago Motta, lo è per Vincenzo Italiano. Ma lo è anche per Antonio Conte, che non a caso ha bocciato Rafa Marin non solo per la sua inesperienza, ma anche per le difficoltà nel giocare il pallone da dietro, diversamente dalla coppia titolare Rrahmani-Buongiorno. Con Beukema, in questo senso, il Napoli farà un passo avanti evidente.

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  • Sam Beukema BolognaGetty Images

    TITOLARE INDISCUSSO

    Beukema conosce ormai benissimo il nostro campionato. Sa come affrontare gli attaccanti pericolosi, sa come opporsi alle squadre migliori. Anche per un semplice motivo: a Bologna ha giocato sempre, o quasi.

    Il primo anno, con Thiago Motta in panchina, la situazione era un pochino più complessa: c'erano altri due centrali di grande livello, ovvero Lucumí e Calafiori, e non a caso Beukema ha giocato 30 delle 38 partite di campionato, collezionando 2549 minuti. Anche lui, in ogni caso, ha offerto un contributo eccellente per la storica qualificazione di Zirkzee e compagni al girone di Champions League.

    Quando Calafiori ha preso la strada dell'Arsenal, Beukema si è di fatto tolto di mezzo un concorrente. Prendendosi di diritto la maglia da titolare e formando una coppia altrettanto solida con Lucumí, partnership sfociata nella magica notte romana della conquista della Coppa Italia contro il Milan.

    Non a caso Beukema ha giocato ancora di più nel 2024/2025, elevando il proprio rendimento ma anche il proprio minutaggio: 3012 minuti complessivi in campionato, ovvero 500 in più circa, suddivisi in 35 presenze. Oltre alle 8 nel girone di Champions League, che il Bologna non è riuscito a superare.

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  • TERZO CENTRALE TITOLARE

    A Napoli, appena ogni tassello andrà al proprio posto e il suo trasferimento verrà completato, Beukema vivrà una situazione simile a quella del primo anno di Bologna: dovrà giocarsi di volta in volta il posto da titolare con altri due elementi di livello assoluto.

    Lucumí e Calafiori non ci sono più: i suoi nuovi compagni saranno Amir Rrahmani e Alessandro Buongiorno. Ovvero i centrali dello Scudetto, elementi fondamentali di una retroguardia che ha chiuso il campionato come la meno battuta di tutte. Per questo motivo il kosovaro e l'ex granata partono in pole position nelle gerarchie di Conte, almeno ai nastri di partenza della prossima stagione.

    La differenza, appunto, è quella già citata: Conte potrà contare su tre centrali titolari, o potenzialmente tali. Una situazione opposta rispetto a quella vissuta lo scorso anno, quando Rrahmani e Buongiorno erano indiscutibilmente davanti a tutti e gli altri (Juan Jesus, Rafa Marin) dovevano accontentarsi delle briciole. O "sperare" in un infortunio di uno dei due colleghi, poi effettivamente verificatosi.

    Serve come il pane, Beukema, anche e soprattutto perché il Napoli non avrà più una partita a settimana da giocare. Quest'anno l'inno della Champions League tornerà a risuonare al Maradona, onore ma pure onere per una squadra che dovrà forzatamente centellinare le energie di partita in partita. E affidarsi, stavolta sì, al turnover. Anche in difesa.

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  • UN NAPOLI FLUIDO

    La considerazione, peraltro, vale non soltanto per il reparto difensivo ma anche per il resto della squadra, che sta diventando più fluida e meno fissa rispetto a quella scudettata. In questo senso va letto l'arrivo a parametro zero di Kevin De Bruyne, elemento di prestigio assoluto per il centrocampo di Conte.

    De Bruyne sarà titolare nel Napoli? Dipenderà da lui, dalle risposte che darà in allenamento, dall'esito della concorrenza con i vari Anguissa e McTominay, dalle scelte di Conte. La classe è immensa, ma l'età è quella che è e la scorsa stagione è stata a due facce. Ma la sostanza non cambia: il belga è uno in più, porta qualità a qualità, irrobustisce una rosa che non può più permettersi di contare appena su undici titolarissimi, sperando nella grazia divina e nell'assenza di problemi fisici.

    Il discorso è lo stesso per Beukema, se davvero sarà lui il nuovo rinforzo difensivo per Conte. Spesso saranno i centrali dello Scudetto a scendere in campo, ma a volte toccherà a lui, che sia in coppia con Rrahmani o con Buongiorno. Senza avvertire una concreta perdita di qualità. In una grande squadra funziona così. Col doppio impegno funziona così.

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