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Benfica Napoli McTominayGetty Images

Perché il Napoli vola in campionato e fatica in Champions League: non solo stanchezza, i numeri sono impietosi

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La trasferta portoghese al 'da Luz' si è rivelata più insidiosa che mai per il Napoli di Antonio Conte.

Gli azzurri tornano in Italia non solo con un bottino di zero punti - per la terza volta su tre in questa Champions League - ma anche con il rammarico di non essere riusciti a esprimere il meglio di sé.

La sfida contro il Benfica di José Mourinho è stata compromessa già nel primo tempo, complice un atteggiamento troppo rinunciatario e superficiale. Ma, come sostiene Conte, è davvero soltanto un problema di stanchezza?

  • UN PRIMO TEMPO INSPIEGABILE

    Dopo i successi contro Atalanta, Qarabag, Roma e Juventus, e con il passaggio del turno in Coppa Italia ai rigori contro il Cagliari arrivato tra gli ultimi due impegni, ci si aspettava un Napoli quantomeno arrembante.

    Invece, nel primo tempo contro il Benfica, la formazione di Conte è apparsa a tratti irriconoscibile.

    Troppi errori, troppa superficialità, con l’1-0 portoghese dopo i primi 45 minuti persino fin troppo stretto. Eccessivo anche il nervosismo, testimoniato dal battibecco tra Milinković-Savić ed Elmas in fase di impostazione: un errore del portiere ha infatti regalato agli avversari un’occasione clamorosa, sprecata da Aursnes che ha mandato a lato.

    Nella ripresa è arrivata subito la doccia gelata, firmata dalla magia di tacco di Richard Rios, poi solo qualche sprazzo d’orgoglio azzurro prima della resa definitiva e del meritato successo biancorosso.

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  • STANCHEZZA E CALENDARIO FITTO: "FATICHIAMO A RECUPERARE ENERGIE"

    La versione dei fatti di Conte in merito alla prestazione opaca dei suoi risiede per lo più sul calendario fitto di impegni, che porta via troppe energie:

    "È stata una partita difficile, su un campo caldo. Il Napoli viene da una serie di partite giocate ogni tre giorni e in campo ci stanno andando sempre gli stessi, è inevitabile dunque accusare qualcosa. Noi abbiamo giocato di domenica ed abbiamo dovuto viaggiare, loro invece hanno giocato di venerdì. È una situazione nella quale fatichiamo a recuperare energie dopo aver speso tanto a livello fisico e mentale".

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  • MA È DAVVERO SOLTANTO UN PROBLEMA DI STANCHEZZA?

    Ma quindi il problema principale è davvero la stanchezza dovuta ai troppi impegni?

    Beh, senza dubbio questa è una delle ragioni principali: la squadra di Conte è apparsa davvero sulle gambe nella trasferta in Portogallo. Ma questo non può - e non deve - diventare una giustificazione.

    L’obiettivo del Napoli nella scorsa stagione era tornare a giocare la competizione più importante di tutte, la Champions League, e questo traguardo è stato raggiunto nel migliore dei modi, con la conquista dello Scudetto.

    Ora però bisogna fare i conti con la pesantezza del doppio impegno, che inevitabilmente consuma energie lungo il percorso, e fermarsi è vietato.

    A complicare tutto c’è la lunga lista di infortuni: ben sette giocatori chiave erano assenti in Portogallo. A questo si aggiunge la scarsa fiducia riposta in alcuni dei nuovi arrivati.

    Lucca, acquistato per garantire rotazioni continue in attacco, ha finora dato poche risposte sul campo. Anche contro il Benfica Conte gli ha concesso appena un quarto d’ora, in cui ha perso tre dei sei palloni toccati, senza completare alcun passaggio.

    Insomma: serve qualcosa in più anche da chi parte dietro nelle gerarchie.

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  • MAL DI TRASFERTA IN CHAMPIONS LEAGUE: I NUMERI DI CONTE

    Allargando lo sguardo, però, è evidente che qualcosa continui a non funzionare nelle squadre di Conte quando si tratta di affrontare una trasferta di Champions League.

    Se il tecnico ha perso soltanto tre delle 25 gare interne disputate in carriera nella competizione, il dato cambia drasticamente quando si passa alle sfide lontane da casa.

    Sono infatti 13 le sconfitte in 25 partite esterne, comprese le ultime quattro: tre di queste sono arrivate proprio in questa stagione con il Napoli.

    Conte è e rimarrà sempre un vincente, un allenatore che fa di tutto per raggiungere il risultato finale, ma le trasferte europee restano a oggi uno dei punti più deboli delle sue squadre. Toccherà a lui invertire questa tendenza, anche per assicurarsi il passaggio del turno.

    Appuntamento dunque al prossimo 20 gennaio, in Danimarca, contro il Copenhagen.

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