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Xhaka MilanGetty Images

Perché il Milan vuole Granit Xhaka: con lo svizzero e Modric via al cambio di strategia

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Granit Xhaka non è mai stato uno qualsiasi nel panorama europeo. Per anni ha giocato nell'Arsenal, anche se non è che la gente del Nord di Londra ne apprezzasse pienamente le capacità, e poi è diventato il leader del Bayer Leverkusen immacolato di Xabi Alonso.

Ora Xhaka lo vuole il Milan. Che negli ultimi giorni ha già fatto parecchio a centrocampo: ha ceduto ufficialmente Tijjani Reijnders al Manchester City, intanto, e nel frattempo ha messo le mani su Luka Modric. Come dire che non ci sarà un semplice restyling: sarà quasi una rivoluzione.


Rivoluzione che, appunto, potrebbe coinvolgere anche Xhaka. Secondo la Gazzetta dello Sport, lo svizzero ha aperto al Milan e ora aspetta che i due club si parlino per trovare un accordo. L'incontro in questione dovrebbe avvenire in settimana.

Cosa porterebbe Xhaka alla rosa di Massimiliano Allegri? Perché il Milan ha messo nel mirino lui per il centrocampo? Non si tratta di un semplice obiettivo di mercato: qui c'è in ballo un cambio di strategia più vasto e approfondito.

  • CAMBIO DI STRATEGIA

    Negli ultimi quattro anni, dunque dall'estate 2021 a oggi, il Milan ha acquistato appena sette giocatori oltre la trentina: Alessandro Florenzi, Junior Messias, Olivier Giroud, Marco Sportiello, Antonio Mirante, Alvaro Morata e Kyle Walker.

    Gli acquisti in questione hanno avuto alterne fortune: c'è chi ha conquistato uno Scudetto e lo ha fatto lasciando il segno, come Giroud, e c'è chi invece - come Morata e Walker, rimasti solo pochi mesi - ha deluso le aspettative.

    La strategia di RedBird e di Gerry Cardinale, così come quella di Elliott, è sempre stata chiara: gli investimenti sarebbero stati effettuati su giocatori giovani, preferibilmente nel pieno della carriera, in modo da poterne massimizzare l'utilizzo anche da un punto di vista economico. Acquistarli a poco e rivenderli a tanto, possibilmente con qualche risultato ottenuto in campo: questa era la mission della proprietà americana.

    Dopo una stagione disastrosa come quella appena conclusa, qualcosa sembra però essere cambiato nella visione delle cose interna al Milan. I piani alti si sono affidati a un uomo di calcio come Igli Tare e la strategia complessiva sta gradualmente prendendo un'altra direzione: quella dell'esperienza. Da mixare con la gioventù, che non verrà di certo abbandonata. La strada considerata migliore per tornare a competere al top.

    In questo senso va letto anche l'interesse concreto per un altro elemento, ovvero Oleksandr Zinchenko: il jolly dell'Arsenal andrebbe a prendere il posto di Theo Hernandez, da tempo al passo d'addio. L'ucraino non ha superato la trentina, ma si sta avvicinando: compirà 29 anni a dicembre. E pure lui, tra Manchester City e i Gunners, ha esperienza da vendere ai livelli più alti del calcio europeo.

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  • MENTALITÀ VINCENTE

    Xhaka ha 32 anni: ne compirà 33 a settembre. Non è più calcisticamente giovane ma non ha ancora imboccato il rettilineo finale della carriera. Qualche stagione davanti a sé, possibilmente ad alti livelli come avvenuto fino a oggi, ce l'ha ancora.

    Il possibile nuovo acquisto del Milan ha respirato a pieni polmoni l'aria dello spogliatoio di Arsenal e Bayer Leverkusen. A Londra non ha vinto quanto sperava, in Germania è stato un cardine della squadra che con Xabi Alonso ha conquistato la prima Bundesliga della propria storia da imbattuta, nel 2024, facendo doppietta con la Coppa nazionale e sfiorando pure la tripletta con l'Europa League.

    Xhaka, così come Modric, porterebbe quel che al Milan è mancato nell'ultima stagione: la giusta mentalità e una sana leadership. L'annata non si è snodata in maniera pessima solo in campo: innumerevoli sono state le scosse anche all'interno dello spogliatoio, sia con Paulo Fonseca che con Sergio Conceiçao, con i due allenatori che non sono mai riusciti a venire totalmente a capo di una rosa complicata da gestire.

    Qualche tempo fa Alonso, oggi al Real Madrid, ha definito Xhaka "un giocatore fantastico e un leader in campo", aggiungendo: "Lo vedo nei suoi occhi: ha sempre voglia di imparare. E questo è successo a me proprio nell'ultima fase della mia carriera da giocatore. Vuole diventare un allenatore e si vede chiaramente. Credo che sarà un grande allenatore".

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  • XhakaGetty Images

    DUTTILITÀ TATTICA

    Analizzando la questione da un punto di vista tattico, Xhaka andrebbe a prendere numericamente il posto proprio di Reijnders, appena passato al Manchester City. Lui assieme a Modric, che attualmente è negli Stati Uniti col Real Madrid e firmerà dopo il Mondiale per Club. Due al posto di uno, in pratica.

    Detto che nella rosa del Milan è sempre presente Youssouf Fofana, come andrebbe a incastrarsi Xhaka? Potrebbe contendere una maglia al francese davanti alla difesa ma anche giocarci assieme, o in un reparto a due oppure spostandosi maggiormente verso l'esterno, come mezzala: sa fare entrambe le cose. Un possibile 4-3-3 prevederebbe anche l'ingresso di Modric come mezzala destra.

    Eccolo qui un altro punto a favore di Xhaka, sempre dalla prospettiva del Milan: la capacità dell'ex giocatore dell'Arsenal di giostrare in più posizioni in mezzo al campo e in più assetti di gioco. Quel che serve a Massimiliano Allegri, uno che in carriera ha costantemente scelto il modulo da utilizzare a seconda della rosa a disposizione.

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  • COM'È ANDATA LA SCORSA STAGIONE

    La stagione da poco conclusa non ha ricalcato la gloriosa cavalcata di quella precedente. Nel senso che il Bayer Leverkusen non si è neppure avvicinato a quanto fatto nel 2023/2024, perdendo quasi subito il treno del bis in Bundesliga e venendo eliminato già agli ottavi di finale di Champions League contro il Bayer Leverkusen.

    Però Xhaka si è mantenuto su livelli alti. Alla fine è stato lui uno dei migliori giocatori dell'annata delle Aspirine. La copertina se l'è presa l'ex romanista Patrik Schick, tornato a splendere e secondo nella classifica cannonieri finale del campionato, dietro a Kane e assieme a Guirassy. Jeremie Frimpong si è guadagnato il trasferimento al Liverpool. E lo svizzero ha tentato di tenere assieme i pezzi a centrocampo.

    Xhaka è stato ancora una volta in intoccabile di Xabi Alonso: in Bundesliga è sceso in campo dal primo minuto nelle prime 33 giornate, e in 30 di queste ha giocato dal primo all'ultimo minuto. L'allenatore spagnolo lo ha lasciato in panchina solo all'ultima giornata, nell'ininfluente partita contro il Mainz.

    Come dire che la forma fisica di Xhaka è eccellente, specialmente se si considera come i ritmi di gioco della Bundesliga siano più alti rispetto a quelli della Serie A. Ed è anche di questo che necessita il Milan per voltare pagina, provando a tornare grande e lasciandosi alle spalle una stagione soffertissima.

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