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Kompany GuardiolaGetty

Perché il Bayern Monaco ha scelto Vincent Kompany come allenatore: pesa l'endorsement di Pep Guardiola?

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La consecutio degli eventi, in effetti, è stata un po' bizzarra: questo non depone a suo favore, ma non può farci nulla. In poche settimane Vincent Kompany è passato dall'essere l'allenatore "retrocesso" con il Burnley dalla Premier League al tecnico della nuova stagione del Bayern Monaco. Non un passo troppo breve, ecco.

Eppure è successo, e questo ha sollevato non pochi dubbi in relazione alla scelta dei bavaresi, anche perché uno dei primi spunti che sono tornati in mente riguarda le parole di Pep Guardiola sul suo conto.

Insomma, potrebbero esserci diverse motivazioni dietro alla scelta del Bayern Monaco di puntare su Vincent Kompany per il futuro.

  • L'ANNO DI KOMPANY: UN DIFFICILE ADATTAMENTO

    Facciamo un passo indietro: Vincent Kompany è stato presentato, al momento del suo ritorno in Premier League, come il modello perfetto del discepolo di Pep Guardiola, in tutto e per tutto, a cominciare dal mito del possesso palla.

    C'è, però, che il Burnley nell'ultima stagione di Premier il Burnley ha occupato il dodicesimo posto tra le formazioni del massimo campionato inglese, per il possesso, con una media di 47,4% a partita.

    E come passaggi tentati? Anche qui, dodicesimo posto della graduatoria (con 16.447 servizi). Per dirne una, il Brighton di quello che poi è stato eletto il "discepolo di Pep", ovvero Roberto De Zerbi (23.547), è secondo dietro proprio al Manchester City (26251).

    Il numero impietoso è relativo alla conversione di grandi occasioni create in reti siglate: il Burnley di Kompany è ultimo con il 28,3%. Direte che "è pur sempre una neopromossa". Al primo posto c'è il Luton Town (58,4%). Si poteva far meglio.

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  • L'ENDORSEMENT DI GUARDIOLA

    Una delle ipotesi più avanzate in relazione alla nomina di Vincent Kompany ad allenatore del Bayern Monaco riguarda l'endorsement pubblico che Pep Guardiola avanzò alle porte della primavera del 2023, quando il suo Manchester City si apprestava ad affrontare il Burnley in FA Cup.

    Per la cronaca, una partita, quella, terminata 6-0. E va be'. I Citizens vinceranno tutto, i Clarets verranno promossi in Premier League. Poco importa il resto.

    "Tornerà prima o poi: il suo destino nel diventare allenatore del Manchester City è scritto nelle stelle. Accadrà, non so quando, ma succederà".

    Certo è che uno che si espone così un po' di "peso" lo piazza sulla tua testa e sul suo futuro. In qualche modo, comunque, Pep ha contribuito a creare una sorta di "aura" attorno alla figura del suo ex capitano. Volente o nolente. Forse più volente che nolente.

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  • IL BAYERN CONFERMA

    Ed effettivamente quella del "prescelto" da Pep è una versione confermata dal Bayern Monaco che, attraverso la figura di Karl-HeinzRummenigge, membro del consiglio di sorveglianza dei bavaresi, a Sky Sport Germania, ha parlato dell'importanza di Guardiola nella scelta dei tedeschi.

    "Abbiamo chiacchierato con Guardiola che ci ha parlato positivamente di Vincent. Pep ci ha dato una mano.Lo ha allenato al City, lì è stato il suo capitano, e lo ha anche seguito come allenatore".

    Pochi dubbi, insomma: l'endorsement in qualche modo è servito, ma non è tutto, ovviamente.

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  • UN PROGETTO RISCHIOSO?

    C'è da analizzare anche il rischio di un progetto affidato a un allenatore che da giocatore ha senza alcun dubbio mostrato tutto il suo carattere, ma che si troverà a gestire una piazza che "ribolle" da anni.

    Il triennale firmato da Kompany è indicativo di una certa progettualità dei bavaresi, che sembrano aver cambiato strategia sul futuro, ma è noto che bisogna vincere da quelle parti per assicurarsi la fiducia della piazza e della società.

    Insomma: quello dell'ex capitano del Manchester City è un progetto a priori rischioso, sì, che nasce sotto la stella di Pep. E del suo verbo.

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