Popovic ancora oggetto misterioso: dal caos al Milan ai zero minuti in Serie A con il Monza

Nonostante l'apprezzamento mostrato nel corso delle settimane, a metà gennaio l'affare che avrebbe portato Popovic al Milan è saltato clamorosamente, anche per via della decisione del serbo, e del suo entourage, di viaggiare per Milano senza l'ok del club rossonero, poi infastidito per la mossa.

A questo si aggiungono le richieste degli agenti di Popovic, non proprio in linea con i progetti del Milan: insomma, tutto saltato.

A spuntarla, poi, è stato il Napoli: il club azzurro, approfittando della situazione col Milan, si è fiondato su Popovic concludendo l'affare anche grazie al Monza.

In un primo momento si era pensato al Frosinone, ma, come da ammissione del direttore sportivo Guido Angelozzi, i gialloblù non avrebbero potuto tesserare il serbo.

Così, il Monza ha prelevato il talento cercato dal Milan, svincolato dal Partizan di Belgrado, ma lo girerà al Napoli al termine della stagione.

Al momento, però, come detto Popovic resta un "oggetto misterioso" della Serie A: da quando è a disposizione di Raffaele Palladino, il serbo è stato convocato solo tre volte, contro Salernitana, Roma e Genoa, senza però scendere mai in campo.

Ha giocato comunque 55 minuti con la Primavera del Monza, partendo dall'inizio nella sfida contro l'Empoli a inizio marzo.

La motivazione, comunque, l'ha offerta Raffaele Palladino che, intervenendo sul suo caso, ha spiegato i perché del mancato impiego.

"Popovic è un bravissimo ragazzo e mi auguro di dargli spazio nelle prossime partite, ma ha avuto difficoltà nell'apprendimento della lingua".