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Palmeiras ai quarti, Botafogo fuori con onore, Flamengo e Fluminense sperano: la forbice tra calcio brasiliano ed europeo si è ridotta

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Al Mondiale per Club 2025, in corso di svolgimento negli Stati Uniti, è presente anche Carlos Alberto. Ve lo ricordate? Ex trequartista, al Porto di José Mourinho conquistò la Champions League del 2004 segnando in finale contro il Monaco. In Brasile ha giocato col Fluminense, il Corinthians, il Vasco, il Botafogo e diversi altri club fino al ritiro nel 2019.

Le scarpe da calcio di Carlos Alberto non erano state ancora completamente appese al chiodo quando, proprio nel 2019, pochi mesi dopo il ritiro dai campi, in qualità di commentatore dell'ormai defunta Fox Sports, l'ex giocatore scioccava il Brasile con la seguente perla: "Parliamo di livello tecnico? Portate il Real Madrid a giocare in Serie B qui. Vi garantisco che non vincerebbe". La frase, così forte, è diventata un meme ciclico, che va e viene sugli schermi degli smartphone con algoritmi calcistici.

La frase in questione è tornata di moda durante il Mondiale, torneo in cui alcuni club europei hanno deluso e quelli sudamericani, al contrario, impressionato. Il Fluminense ha dominato il Borussia Dortmund, il Botafogo ha clamorosamente battuto il PSG, il Flamengo ha fatto la festa al Chelsea, chiudendo primo come il Palmeiras.

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    ORGOGLIO RICONQUISTATO

    Il meme con protagonista Carlos Alberto si è intensificato dopo il deludente 1-1 del Real Madrid contro l'Al Hilal, squadra saudita. Tutto era ancora molto scherzoso, dato il contenuto praticamente senza senso della frase. Cazé TV ha persino invitato l'ex calciatore a partecipare al programma subito dopo il pareggio degli spagnoli.

    Ma la questione è diventata seria alla seconda giornata, quando il Botafogo ha sconvolto il mondo battendo il PSG 1-0. Era la prima volta dal 2012 che una sudamericana aveva la meglio su un'europea, ma ancora più emblematico è il fatto che si trattasse dell'attuale campione della Libertadores contro il campione in carica della Champions League, il che ha inevitabilmente dato un sapore... mondiale al Mondiale. Il giorno dopo, il 3-1 del Flamengo sul Chelsea ha rafforzato questa impressione.

    "Carlos Alberto aveva ragione","Genio incompreso" e altre provocazioni bonarie hanno invaso tutti i social dopo la partita. Dire che il Real Madrid non arriverebbe primo nella Serie B del campionato brasiliano è diventato, almeno da quelle parti, simbolo di un orgoglio leggermente riconquistato e, soprattutto, una provocazione per i risultati ottenuti dalle europee fino a questo momento.

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    IL QUADRO REALE

    Ma qui si parla davvero di livello tecnico? Filipe Luís, allenatore del Flamengo, ha descritto meglio di tutti la situazione: "Nel calcio esiste un'élite composta da otto o dieci club, tutti europei, che sono di gran lunga superiori. A parte questa élite, i brasiliani sono allo stesso livello della seconda fascia europea per come competiamo, per come capiamo il gioco, per l'adattamento alle condizioni climatiche e al campo. È evidente che questa élite è superiore a noi, ma in campo chiunque può vincere".

    Le grandi potenze europee, i superclub (Real Madrid, PSG, Manchester City e così via), sono nettamente superiori e batterebbero le migliori squadre brasiliane nella maggior parte dei casi se le sfidassero regolarmente. Ma in una singola partita, con la maggiore grinta dei brasiliani a bilanciare maggiormente il gioco, tutto può succedere. Compresa una vittoria brasiliana, come ha dimostrato il Botafogo contro il PSG e come sperano di dimostrare Flamengo e Fluminense agli ottavi, contro il Bayern e Inter.

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  • LA QUESTIONE STANCHEZZA

    C'è poi un aspetto da tenere in considerazione, ampiamente sviscerato in questi giorni nell'analisi del Mondiale per Club: la questione della stanchezza, sia fisica che mentale. I più grandi club europei arrivano dall'ennesima massacrante e sono stati costretti a volare negli Stati Uniti, rinunciando così a una parte delle vacanze; la stagione brasiliane è invece a metà, essendo iniziata a gennaio e terminando a dicembre.

    Tutto ciò è emerso chiaramente nelle varie partite tra formazioni dei due continenti: le brasiliane sono sembrate più brillanti proprio dal punto di vista fisico rispetto alle europee. E i risultati sono emersi di conseguenza.

    Ma tutto questo non può essere sufficiente per spiegare il leggero cambio di rotta rispetto agli anni passati. Ciò che è chiaro è che non esiste un abisso gigantesco che separa l'élite del calcio brasiliano dalla maggior parte delle squadre dei principali campionati nazionali europei. Soprattutto a metà abbi. Potrà anche esserci una distanza, ma è minore di quanto tutti noi immaginassimo.

    Per questo il Mondiale per club del 2025 ha ridefinito parzialmente la distanza tra il calcio europeo e quello brasiliano. Indipendentemente da ciò che accadrà nei turni ad eliminazione diretta. Per chi contava le briciole per alimentare un orgoglio molto ferito, il piatto può già essere considerato bello pieno.