Pallone d'Oro 2023: da Messi a Kvaratskhelia, i voti di Condò

"L’ennesimo Pallone d’oro è la naturale conseguenza della vittoria più importante e sospirata. Nel resto dell’anno Messi ha fatto poco, una partecipazione distaccata allo scudetto del Psg e una mai reattiva alla Champions, andata a fondo negli ottavi contro il Bayern".

"Siccome la sua classe è sconfinata Leo ha segnato comunque 21 goal, ma l’assenza di rimpianti — suoi e dei tifosi — al momento di partire per Miami certifica la vacuità dell’esperienza parigina. Messi ha vinto l'ottavo Pallone d’oro esclusivamente per la potenza del suo Mondiale; o meglio, della sua storia con il Mondiale, culminata nel trionfo di Doha".

"Qualche giorno fa Pep Guardiola ha detto una cosa facile ma ugualmente saggia: di Palloni d’oro ce ne vorrebbero due, uno riservato sempre a Messi, l’altro al miglior giocatore della stagione, e in questo caso lui avrebbe votato per Erling Haaland. In qualità di giurato mi ero mosso esattamente così: primo Messi perché il Mondiale sta sopra tutto, secondo Haaland perché la sua incredibile capacità realizzativa ha trainato il Manchester City al treble (Premier-Fa Cup-Champions), ivi compreso il massimo torneo europeo che sin qui era regolarmente sfuggito".

"Si dice da sempre che Haaland sia un prototipo, e le caratteristiche di velocità nella potenza lo rendano una specie di cyborg: il numero di gol — 52 nelle varie competizioni del primo anno al City — aggiunge evidentemente una freddezza superiore al portafoglio delle sue qualità".

"Per completare il mio podio ho indicato Kylian Mbappé, che vince in estetica su Haaland ma non ha ancora trovato la squadra (se non la nazionale: il suo Mondiale è stato ottimo, con una finale straordinaria) in grado di accompagnarlo ai massimi risultati".

"Le ultime due preferenze vanno a Rodri e a Kvaratskhelia. Rodri è un altro dei grandi 'prodotti' di Guardiola, un mediano che il tecnico catalano ha raffinato al punto da trasformarlo nel vero punto d’equilibrio del City: l’uomo che permette la convivenza di cinque giocatori offensivi e al caso vi si aggiunge, com’è successo a Istanbul quando ha segnato il gol dei club più importante della stagione".

"Infine, Khvicha Kvaratskhelia. Premesso che il Napoli di Spalletti è stato a lungo con l’Arsenal la squadra più interessante d’Europa, e che lo scudetto vinto ha molto di storico per la bellezza del gioco e per il vantaggio accumulato, ho scelto Kvara anziché Osimhen - ugualmente meritevole - per la scalata repentina e quasi favolistica dallo status di semi-sconosciuto a quello di candidato al Pallone d’oro".

Khvicha Kvaratskhelia, arrivato nell'estate del 2022 al Napoli dalla Dinamo Batumi, è stato uno degli uomini copertina del trionfo azzurro in Serie A sotto la guida tecnica di Luciano Spalletti.

Il georgiano, classe 2001, ha inscenato una stagione semplicemente strepitosa, condita da numeri impressionanti tra campionato e Champions League:

• 43 PRESENZE
• 14 GOAL
• 17 ASSIST