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Maignan Udinese MilanGetty

La dura nota dell'Udinese: "I colpevoli degli insulti razzisti a Maignan banditi a vita dallo stadio"

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Proseguono le indagini per individuare i responsabili dei cori e degli insulti razzisti rivolti a Mike Maignan, nel corso di Udinese-Milan.

Le scene dell'interruzione, e più in generale di tutto ciò che è avvenuto al Bluenergy Stadium, hanno fatto il giro del mondo, diffuse prontamente sui social.

Così, la Questura di Udine ha individuato altri quattro colpevoli, destinatari della misura di Daspo, ma non solo: anche l'Udinese ha preso posizione, bandendoli definitivamente, per sempre, dallo stadio.

  • INDIVIDUATI ALTRI 4 RESPONSABILI

    Come detto, la Polizia ha individuato altri 4 responsabili, che vanno ad aggiungersi agli altri soggetti già identificati.

    Si tratta di tre uomini e di una donna, rispettivamente di 45, 32, 42 e 34 anni, tutti provenienti o dalla provincia di Udine o da Udine stessa.

    Per loro il Questore ha fatto scattare la misura di Daspo di 5 anni.

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  • L'UDINESE: "COLPEVOLI BANDITI DALLO STADIO A VITA"

    Poi è entrato in gioco il club bianconero che, tramite una nota ufficiale diffusa sul suo sito, ha preso posizione duramente.

    "Udinese Calcio, in seguito all’individuazione di ulteriori 4 responsabili degli insulti razzisti a Maignan, comunica di avere bandito a vita dal Bluenergy Stadium anche i 4 soggetti in questione.


    Come accaduto fin dal primo momento, il club ha proseguito e prosegue il proprio lavoro al fianco della Questura confermando assoluta fermezza nel punire i colpevoli a riprova dell’impegno concreto contro ogni discriminazione".

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  • L'UDINESE FA RICORSO CONTRO LA CHIUSURA DELLO STADIO

    L'Udinese ha poi diffuso una nota che riguarda il reclamo per la chiusura dello stadio.

    "Udinese Calcio, dopo un’accurata analisi degli atti ricevuti in giornata, ha deciso di presentare reclamo alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale FIGC contro la decisione del Giudice Sportivo della Lega Serie A di sanzionare il club con una gara interna da disputarsi a porte chiuse in seguito agli episodi verificatisi nel corso della partita contro il Milan.

    “Abbiamo riflettuto a lungo nella giornata di oggi sul presentare reclamo o meno –spiega il Direttore GeneraleFranco Collavino– Dopo una lettura scrupolosa degli atti, però, abbiamo maturato la consapevolezza di dover procedere in tal senso per salvaguardare la reputazione del nostro club, storicamente multietnico, e l’impegno dimostrato nel perseguire i colpevoli e contro le discriminazioni. Al tempo stesso, vogliamo tutelare anche la nostra gente, tradizionalmente corretta, ingiustamente pregiudicata da un provvedimento che colpisce l’intera tifoseria a fronte di inqualificabili comportamenti di pochi.Udinese Calcio, da anni, crede nel tifo sano e, come club, abbiamo investito per primi nella sperimentazione di tecnologie per il riconoscimento facciale, testate al Bluenergy Stadium in occasione della finale degli Europei Under 21 2019, che aiuterebbero i veri tifosi a non essere lesi da condotte individuali illecite”. 

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