"Ovviamente sono rimasto molto turbato dalle parole di Jorge Jesus [allenatore dell'Al Hilal] quando ha detto che non ero nelle stesse condizioni del resto della squadra. In allenamento ho dimostrato di essere in grado di giocare, di essere nelle stesse condizioni degli altri giocatori. Quando giocavo con loro, ero io a decidere e a segnare. Non mi piace nemmeno parlarne, creare queste polemiche. Ma è la realtà. Sono cose che restano lì, il campo parla, è l'unico posto nel quale posso difendermi, dentro il rettangolo. È qui che posso difendermi da tutte le critiche, le chiacchiere e da quello che la gente pensa di me".
Queste parole Neymar le ha pronunciate a Cazé TV poco dopo il suo esordio nel Santos, il pareggio per 1-1 contro il Botafogo de Ribeirão Preto nel Campeonato Paulista. Il numero 10 era partito dalla panchina, ma quando è entrato ha dato una nuova linfa alla squadra. Il suo primo goal al ritorno nel Peixe arriva quattro partite dopo, contro l'Água Santa. Le cose sembrano davvero muoversi nel verso giusto, il campo cominciava non solo a parlare, ma anche a formare frasi più complesse. Poi tutto è nuovamente cambiato.
Neymar sembra bloccato in una sorta di Giorno della Marmotta, come nel film "Ricomincio da capo", in cui il protagonista interpretato da Bill Murray vive sempre lo stesso giorno in un loop apparentemente infinito.
Neymar ha avvertito dolore alla coscia sinistra nei quarti di finale del Paulistão, contro il Red Bull Bragantino, e da quel momento non lo si è visto più in campo nel torneo. E' rientrato contro il Fluminense, nel terzo turno del Brasileirão. Il Santos ha aduttato tutte le precauzioni possibili e tutta la calma del mondo per non affrettare il ritorno del suo idolo. Ma l'immagine di Neymar triste, abbattuto e piangente a causa di un infortunio è diventata - purtroppo - consuetudine. Ripetitivo. E' successo di nuovo alla sua prima uscita dopo l'ultimo rientro, contro l'Atletico Mineiro nella quarta giornata del Brasileirão.