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José Mourinho Roma Atalanta 07012024Getty Images

Mourinho si difende: "Io sono un esempio di professionalità"

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José Mourinho non sarà in panchina contro il Milan: l'allenatore della Roma è stato espulso nel finale della gara di campionato contro l'Atalanta e dovrà scontare una giornata di squalifica.

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Ma Mourinho, in ogni caso, nella tarda mattinata di sabato si è presentato davanti ai giornalisti per la classica conferenza stampa della vigilia. Di seguito le sue parole.

  • IL MOMENTO DEL MILAN

    "Una squadra che gioca per vincere lo Scudetto. Quest'anno la distanza in punti fra loro e le prime due non sarà facile da colmare, ma è quella squadra lì, che ha perso qualche giocatore importante per infortunio nella zona difensiva, centrocampo e attacco sono lì, Pulisic, Giroud, Leao, sono tutti lì. Hanno perso due difensori ma ne hanno presi altri due, Terracciano e Gabbia, per migliorare la situazione. Sarà una squadra che sicuramente vuole vincere dopo la sconfitta in Coppa, per loro era sicuramente un target".

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  • "RIUNIONE DURA CON I CALCIATORI"

    "Ieri ho parlato con i ragazzi non solo del gioco, ma anche dell'atteggiamento e non ho problemi, ho grande rispetto e lealtà nei confronti dei miei giocatori e per questo non c'è niente che qualche persona possa dire che io non ho detto. Per me è una cosa chiara, è la differenza fra le difficoltà e utilizzare le difficoltà che sono vere come un modo per giustificare qualcosa che potremmo fare di più. Questo non lo risparmio. Lo risparmio di fronte a voi, i nomi, so come funziona, che se un giocatore sbaglia individualmente la direzione è sempre quella di dare la colpa all'allenatore, ma nel mio rapporto diretto con loro non risparmio nulla. Migliore è il rapporto, meno devo risparmiare. Ieri riunione dura, specialmente per qualche calciatore".

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  • IL DERBY

    "Non so quanti derby ho giocato, forse 200. Sono state sempre partite speciali: ho vinto, perso e pareggiato, vivendola diversamente dalle altre partite. Il derby che abbiamo vinto noi è importante, il derby vinto è di umiliazione. I derby che abbiamo perso, li abbiamo sempre persi per un dettaglio, per un errore, arbitrale o personale, però lo abbiamo sempre fatto con la dignità di chi da tutto. Siamo sempre usciti con la testa pulita. E nonostante qualcuno avesse dovuto dare di più abbiamo chiuso la partita con due occasioni. L'orgoglio di essere romanisti è presente a Trigoria, ma in campo bisogna mettere negli occhi della gente di andare contro tutto e tutti. Capisco che i tifosi non sono contenti per qualche situazione che per me è fuori dal contesto. Il calcio è uno sport collettivo, l'influenza di A o B ricade anche su C o D. Se io oggi dicessi a un giocatore "oggi non giochi più", poi vado in difficoltà".

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  • "SONO UN ESEMPO DI PROFESSONALITÀ"

    "Sono qui da due anni e cinque mesi e da allora sono l'unica persona qui che non ha perso un unico minuto di una sessione di un allenamento. L'unica. Per me non ci sono malattie, malumori, per due anni e mezzo non ho sbagliato niente, neanche un paio di settimane fa quando ero l'unico a lavorare perché tutti erano malati".

    Se c'è l'esempio perfetto della professionalità sono io. Non ho mai perso una partita, dico in 23 anni, non sono mai stato malato e un allenamento di recupero per la gente che ha giocato, per 6 giocatori che non hanno giocato e l'allenatore non essere lì ma non esserci con il permesso della proprietà mi sembra drammatico che io sia qui a giustificare".

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  • "DYBALA GIOCATORE SPECIALE"

    "Dybala ci sarà? Penso di no. Trovare le soluzioni per giocare senza Dybala non è la stessa cosa trovare la soluzione per giocare senza Haaland per Guardiola, perché lui ha Alvarez. Se per Pochettino non gioca Sterling, gioca Mudryk, per Klopp se non gioca Diaz gioca Jota e se non gioca lui gioca Nunez, non è la stessa cosa. La Roma vive una situazione dal punto di vista del settlement agreement per cui ha delle grandi limitazioni e questo si vede in campo, durante la stagione quando succede qualche tipo di problema non c'è modo di nasconderlo.

    La Roma ha fatto uno sforzo economico per avere Smalling, non ha Smalling e non può averne un altro. La Roma ha fatto uno sforzo economico per avere Renato Sanches e non c'è e non possiamo avere due Renato Sanches perché i paletti non ti permettono di avere un altro giocatore della stessa posizione che sia disponibile. Dybala è un giocatore veramente speciale, che negli ultimi anni ha giocato in una squadra con altri giocatori speciali".

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