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Mkhitaryan ChivuGetty Images

Mkhitaryan svela il nuovo metodo all'Inter: "Gli allenamenti di Chivu sono divertenti, confondono tutti"

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Henrikh Mkhitaryan non è più un intoccabile dell'Inter come lo era nelle scorse stagioni, ed è normale: ha 37 anni, l'età avanza inesorabilmente e non a caso la dirigenza ha preso Sucic per farsi trovare pronta in futuro.

Ma l'armeno ex Roma è, sì, uno dei simboli di questi anni nerazzurri. Vincenti in patria, quasi fuori dai confini italiani. Tanto da potersi permettere un'analisi generale sulla rivoluzione avvenuta in panchina negli scorsi mesi, con l'addio di Simone Inzaghi in direzione Al Hilal e l'arrivo al suo posto di Cristian Chivu.

Di questo e di altro ha parlato Mkhitaryan in un'intervista alla Gazzetta dello Sport uscita in edicola questa mattina.

  • DA INZAGHI A CHIVU

    "Anche se alcune cose si somigliano, il lavoro che facciamo con Chivu è diverso da quello con Inzaghi. A livello tattico è un gioco un po' più verticale, cerchiamo di finalizzare l'azione il prima possibile, con maggiore aggressività, ma dipende anche dall'avversario: non sempre hai lo spazio. Devi capire quando e come farlo. Si tratta di dettagli, che poi sono quelli che fanno la differenza".

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  • TUTTI SULLE SPINE

    "Come si vive nello scoprire la formazione solo a tre ore dal fischio d'inizio? Non è qualcosa che deve piacere o non piacere: va accettato, basta. Capisco chi preferisca saperlo prima, per prepararsi mentalmente, ma devi essere pronto a prescindere. Anzi, sapere se giocherai solo alla fine ti aiuta a restare sul pezzo. Se invece pensi "tanto non parto titolare", rischi di avere un atteggiamento negativo che danneggia te e la squadra".

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  • COM'È CHIVU

    "È presto, lavoriamo insieme da pochi mesi, ma mi piace molto la sua cura di ogni dettaglio. È molto meticoloso, dote dei grandi tecnici. Gli allenamenti con lui sono intensi e particolarmente divertenti. Confondono tutti, danno stimoli in più, ma sono anche decisamente duri. Ti tengono sempre concentrato, una sensazione che ti aiuta in campo. In generale, Chivu è stato bravo a farci voltare pagina mentalmente dopo la fine della stagione scorsa: il passato non si cambia, ma il futuro si può scrivere".

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  • SU PIO ESPOSITO

    "Troppa pressione su di lui? Sì, troppa, e non mi piace. È un ragazzo di 20 anni con grande potenziale, ma gli serve il giusto tempo. Non bisogna esagerare con le aspettative, altrimenti lo si rovina. Ognuno deve fare il proprio percorso, con calma, e vedrete che presto l'Italia si godrà questo tesoro".

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  • INTER FAVORITA?

    "È solo un gioco psicologico tra le squadre per togliere o mettere la pressione. Alla fine, tutti vogliono e possono vincere lo Scudetto. Guardate la classifica: dopo 6 giornate ci sono 5-6 squadre lì in alto, qualcuna vuole per caso tirarsi fuori? Il Napoli lo ha vinto l'anno scorso, ma non possiamo negare di essere tra i favoriti pure noi: non sarà facile, ma daremo tutto per riprenderci il tricolore".

  • IL FINALE DELLA SCORSA STAGIONE

    "Abbiamo perso punti perché, inconsciamente, pensavamo forse che ce l'avremmo fatta comunque. Anche su questo stiamo lavorando tutti insieme grazie all'allenatore: vogliamo evitare di cadere ancora in quell'errore. Però resto dell'idea che, se ci alleniamo bene e ci sacrifichiamo, allora per l'Inter tutto diventa davvero possibile. Non è arroganza, ma voglia".

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