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Milan, Roma e Atalanta ai quarti: perché le italiane devono credere alla vittoria dell'Europa League

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La tre giorni di coppe europee ha di fatto azzerato la presenza italiana in Champions League, a causa delle eliminazioni di Napoli e Inter, andare a sommarsi a quella della Lazio maturata non più tardi di una settimana fa.

Decisamente tutt'altra musica rispetto a quanto abbiamo avuto modo di vedere in Europa League, dove ai quarti di finale troveremo addirittura tre formazioni nostrane.

Milan, Roma e Atalanta, infatti, sono ancora in corsa e possono continuare a coltivare l'ambizione di arrivare in fondo al percorso che conduce verso la finalissima dell'Aviva Stadium di Dublino in programma il prossimo 22 maggio.

L'Italia è dunque la nazione maggiormente rappresentata ai quarti di finale del secondo torneo continentale per ordine d'importanza. Un traguardo che riempie d'orgoglio ma che, soprattutto, deve spingere a credere nella grande impresa, ossia riportare nel Belpaese un trofeo che manca dal 1999.

  • L'ALL-IN DEL MILAN

    Il secondo posto in campionato, a distanza siderale dall'Inter, e le premature eliminazioni da Champions League e Coppa Italia rendono l'Europa League l'obiettivo primario della stagione 2023/24 del Milan. I rossoneri, infatti, hanno dalla loro tutte le componenti necessarie per credere alla conquista di un trofeo che il Diavolo non ha mai sollevato in tutta la sua storia. La qualità dei singoli e la profondità della rosa rossonera (infortuni permettendo) possono rappresentare un valore aggiunto in questo rush finale di stagione. Profili come quelli di Maignan, Theo Hernandez, Loftus-Cheek, Leao, Pulisic e Giroud rappresentano degli autentici valori aggiunti e possono marcare la differenza nei momenti decisivi, proprio quando la posta in palio si alza vertiginosamente. Delle otto squadre rimasto, infine, il Milan è probabilmente quella con il maggior blasone a livello europeo. Un altro dettaglio, non di poco conto, che può pesare lungo la strada che porta a Dublino.

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  • ROMA, DUBLINO PER VENDICARE BUDAPEST

    La stagione della Roma ha cambiato letteralmente faccia con l'arrivo di Daniele De Rossi in panchina, chiamato a prendere le redini del timone giallorosso dopo l'addio di José Mourinho. Quella che, apparentemente, poteva sembrare la classica soluzione ponte per traghettareil finale di stagione si è invece rivelata una mossa più che azzeccata: la Roma ha cambiato marcia in campionato e in Europa ha superato di slancio due clienti ostici come Feyenoord e Brighton. Dopotutto i mezzi per fare bene alla Roma non sono mai mancati, ma la scossa data dall'ex capitano ha giovato ad un ambiente che ora crede fermamente nella possibilità di vendicare la finale dello scorso anno, persa tra mille polemiche, contro il Siviglia. Un nuovo assalto è dunque possibile, anche perché vincere l'Europa League significherebbe trovare la scorciatoia buona per qualificarsi alla Champions League. Ulteriore incentivo per puntare dritti al bersaglio grosso.

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  • IL SOGNO DELL'ATALANTA

    Gli anni targati Gian Piero Gasperini a Bergamo sono probabilmente i migliori della storia dell'Atalanta e non solo di quella recente. A distanza di due anni dall'ultima volta, i bergamaschi tornano a disputare un quarto di finale di Europa League e questa volta tra i nerazzurri c'è la convinzione che il prossimo turno possa essere soltanto una nuova tappa e non il capolinea. La Dea ci crede, forte della sua identità ormai consolidata, e logicamente attratta dalla possibilità di coronare questi anni d'oro con la conquista di un trofeo che andrebbe ad impreziosire lo straordinario lavoro concretizzato dalle parti di Bergamo nel corso degli ultimi otto anni. Oltre ai quarti di finale di Europa League, la Dea dovrà presto preparare anche la semifinale di Coppa Italia, probabilmente il percorso più semplice per provare a mettere le mani sul primissimo titolo dell'era Gasperini. Ma farlo con un trofeo europeo avrebbe un sapore decisamente differente e, arrivati a questo punto, provarci è un obbligo.

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  • LIVERPOOL, LEVERKUSEN E LE ALTRE

    Sul cammino delle squadre italiane, derby tricolori permettendo, incombe però la minaccia rappresentata dalle altre cinque squadre ancora in corsa per la vittoria del torneo. Su tutte, è impossibile non partire dal Liverpool che per la 'Last dance' di Jurgen Klopp sogna di chiudere con l'accoppiata Premier League-Europa League. I Reds sono, per uomini e storia, la favorita numero uno per la vittoria del torneo, ma la lotta serratissima in campionato contro Arsenal e Manchester City potrebbe costare qualcosa in termini di energia e lucidità anche nel contesto della coppa.

    A ruota, segue il Bayer Leverkusen, dominatore della Bundesliga con ben dieci punti di vantaggio sul Bayern Monaco, e ad oggi unica squadra imbattuta in Europa con 32 vittorie e 5 pareggi in stagione. Una macchina apparentemente perfetta, quella di Xabi Alonso, che però contro il Qarabag ha denotato qualche patema di troppo incassando quattro goal nel computo dei centottanta minuti, arrivando a strappare la qualificazione soltanto nei minuti di recupero della gara di ritorno.

    Le altre possibili avversarie, invece, sono il West Ham - che dopo aver battuto la Fiorentina in finale di Conference - sogna di fare strada anche in Europa League, così come il Marsiglia, ripartito su buone frequenze dopo l'avvicendamento in panchina tra Gattuso e Gasset e che vede nell'Europa League forse l'unica via per qualificarsi alla Champions. Infine c'è il Benfica, squadra di grandissima qualità, trascinata da Angel Di Maria, ma che con le coppe europee ha instaurato un rapporto decisamente conflittuale.

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